La delibazione delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale.

La presente tesi affronta il tema della delibazione delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale nell’ordinamento italiano. La trattazione comincia con l’affrontare la disciplina del matrimonio canonico con effetti civili nel Concordato del 1929 cioè del matrimonio concordatario che prevedeva per i cattolici la possibilità di contrarre un matrimonio canonico con effetti civili attraverso il procedimento di trascrizione nei registri dello stato civile. I cittadini italiani di religione cattolica potevano quindi scegliere fra il matrimonio civile o il matrimonio concordatario, entrambi produttivi di effetti civili. Successivamente l’Accordo del 1984 stipulato fra la Chiesa cattolica e lo Stato italiano ha disciplinato nuovamente la materia del matrimonio concordatario superando la precedente automaticità degli effetti civili del matrimonio canonico, dovendo i coniugi manifestare una volontà ai fini della produzione degli effetti civili del matrimonio canonico. Viene trattata poi la disciplina delle pubblicazioni, delle opposizioni, della trascrizione del matrimonio concordatario e le forme speciali in cui il matrimonio canonico può essere celebrato, quali ad esempio il matrimonio segreto e il matrimonio celebrato in periculo mortis di una delle parti. Il primo capitolo si conclude con la descrizione del processo giudiziale ordinario per la dichiarazione di nullità del matrimonio canonico. Viene poi affrontato nel secondo capitolo il tema della riserva di giurisdizione di carattere assoluto nel Concordato del 1929 e la mancata riproposizione di questa nell’Accordo del 1984, analizzando in particolare le posizioni di dottrina e giurisprudenza. Nella parte centrale della tesi viene affrontato il tema del procedimento di delibazione dinanzi la Corte d'appello e la riforma del processo di nullità matrimoniale a seguito del motu proprio di Papa Francesco. Il terzo capitolo tratta del concetto di ordine pubblico matrimoniale e della sua rilevanza ai fini della delibazione delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale concludendo che le sole incompatibilità assolute impediscono la delibazione, a differenza di quelle relative, che possono invece essere superate. Viene sottolineato inoltre come la convivenza tra i coniugi protrattasi per almeno tre anni dalla celebrazione del matrimonio risulti ostativa alla delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità matrimoniale, costituendo un'eccezione in senso stretto che l'altro coniuge deve opporre alla domanda di delibazione. Nel quarto capitolo viene infine affrontato il tema del rapporto fra la sentenza ecclesiastica di nullità matrimoniale riconosciuta agli effetti civili e il giudizio di divorzio con particolare attenzione alla tutela del coniuge debole. Questa tutela si rende infatti necessaria poiché il riconoscimento agli effetti civili della sentenza ecclesiastica di nullità matrimoniale fa venire meno il matrimonio con effetto ex tunc.