Il quadro USA-UE per la protezione dei dati personali: tutele e prospettive future date dal Data Privacy Framework

L’elaborato si prefigge l’obiettivo di esaminare in dettaglio le questioni più delicate concernenti il flusso transatlantico dei dati, un’attività ormai consolidata nel contesto quotidiano. Pertanto si propone di mettere in luce le differenze sostanziali che intercorrono tra i due sistemi a confronto, differenze dovute a una diversa identità storico-giuridica. Inizialmente, attraverso un primo confronto, si analizzerà la concezione stessa del dato personale nelle due superpotenze, evidenziando le peculiarità proprie di ciascun contesto. Successivamente sarà proposta una riflessione sulla natura dicotomica del dato stesso e sulle ragioni giuridiche e le ragioni economiche che da un lato lo vedono come elemento atomico del “corpo elettronico”, quindi come un elemento intimamente connesso all’individuo cui protezione, sancita all’interno della Carta di Nizza , è finalizzata ad un controllo libero e consapevole di ciò che lo riguarda, dall’altra le ragioni dell’economia che vedono il dato come risorsa economica di primaria importanza, attribuendogli quasi un valore patrimoniale, fungendo da moneta per il consumatore e fonte di profitto per l’azienda. La trattazione, proseguirà con l’analisi delle vicende giurisprudenziali più significative in materia, comunemente note come Schrems I e II per comprendere al meglio quali siano stati , empiricamente, gli elementi che hanno fatto venir meno le decisioni di adeguatezza, rispettivamente “Safe Harbor” e “Privacy Shield”. Infine, con la consapevolezza delle criticità presentate nei primi capitoli, sarà analizzato l’attuale accordo in materia entrato in vigore il 10 luglio del 2023, il “Data Privacy Framework”, individuando i punti chiave mettendo in evidenzia le peculiarità che lo differenziano dai suoi predecessori e le prospettive future in termini di tutele per i cittadini e adempimenti per le imprese