Il presente elaborato di ricerca affronta, nel campo della sociologia del carcere, il tema dell'inserimento socio-lavorativo di persone in misura alternativa ed in uscita dai circuiti penali, portando alla luce ambiguità e discrepanze fra i discorsi formali, le norme e le pratiche. In primo luogo, si analizzano le dis-funzionalità che caratterizzano il sistema detentivo, poiché l'ideale educativo e risocializzante difficilmente può essere applicato in un sistema punitivo e ai margini della società. Si guarda poi alle misure alternative alla detenzione, alla loro applicazione nella normativa italiana ed europea, e nel territorio, attraverso gli Uffici di Esecuzione penale esterna. Nel secondo capitolo si approfondisce l'attività lavorativa, nel carcere e fuori, anche in misura alternativa ed una volta conclusa la pena. Si propone una riflessione circa la contraddittorietà delle politiche sociali e del lavoro, poichè emerge che nel concreto siano poche le possibilità di emancipazione, essendo immersi in un sistema che riproduce le disuguaglianze socioeconomiche e che opera attraverso filtri di selezione per l'accesso ai percorsi d'inclusione. Si presenta poi il lavoro di ricerca, che si inserisce all'interno della Coprogettazione S.T.E.P., fra Uiepe di Venezia, enti pubblici e del Terzo Settore. In particolar modo, si sono condotte interviste di tipo semi strutturato a operatori e utenti in uscita da circuiti penali coinvolti nei percorsi di orientamento al lavoro. Sulla base di quanto emerso, si può affermare che l'obiettivo d'inclusione sociale attraverso la strutturazione di percorsi di reinserimento è la strada giusta da seguire, ma certamente è una strada complessa, in salita, disseminata di ostacoli, di carattere burocratico, sociale, economico, sistemico, che non possono essere ignorati.
Percorsi ad ostacoli: misure penali di comunità e inserimento socio-lavorativo fra potenzialità e criticità
FERRARESE, ILARIA
2022/2023
Abstract
Il presente elaborato di ricerca affronta, nel campo della sociologia del carcere, il tema dell'inserimento socio-lavorativo di persone in misura alternativa ed in uscita dai circuiti penali, portando alla luce ambiguità e discrepanze fra i discorsi formali, le norme e le pratiche. In primo luogo, si analizzano le dis-funzionalità che caratterizzano il sistema detentivo, poiché l'ideale educativo e risocializzante difficilmente può essere applicato in un sistema punitivo e ai margini della società. Si guarda poi alle misure alternative alla detenzione, alla loro applicazione nella normativa italiana ed europea, e nel territorio, attraverso gli Uffici di Esecuzione penale esterna. Nel secondo capitolo si approfondisce l'attività lavorativa, nel carcere e fuori, anche in misura alternativa ed una volta conclusa la pena. Si propone una riflessione circa la contraddittorietà delle politiche sociali e del lavoro, poichè emerge che nel concreto siano poche le possibilità di emancipazione, essendo immersi in un sistema che riproduce le disuguaglianze socioeconomiche e che opera attraverso filtri di selezione per l'accesso ai percorsi d'inclusione. Si presenta poi il lavoro di ricerca, che si inserisce all'interno della Coprogettazione S.T.E.P., fra Uiepe di Venezia, enti pubblici e del Terzo Settore. In particolar modo, si sono condotte interviste di tipo semi strutturato a operatori e utenti in uscita da circuiti penali coinvolti nei percorsi di orientamento al lavoro. Sulla base di quanto emerso, si può affermare che l'obiettivo d'inclusione sociale attraverso la strutturazione di percorsi di reinserimento è la strada giusta da seguire, ma certamente è una strada complessa, in salita, disseminata di ostacoli, di carattere burocratico, sociale, economico, sistemico, che non possono essere ignorati.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Ferrarese_Ilaria.pdf
accesso riservato
Dimensione
1.21 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.21 MB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/55747