Sempre più spesso apprendiamo notizie che trattano di un fenomeno diffuso, identificato con il termine baby-gang. Questo fenomeno rientra nell’ambito della microcriminalità e i suoi protagonisti sono bambini e adolescenti tra i 7 e i 14 anni che si riuniscono in gruppo con il preciso intento di commettere reati come vandalismo, rapine e aggressioni. Il presente Elaborato intende indagare i principali tratti caratteristici di tale fenomeno e il campo semantico entro il quale muoversi quando si parla di esso. Conoscere il fenomeno, data la sua esponenziale crescita negli ultimi anni, è importante per individuare strategie preventive, volte a bloccarne l’insorgenza o ad arginarlo. In letteratura psicologica e pedagogica, emerge come la famiglia sia un contesto ricco di elementi che possono trasformarsi in fattori di rischio o di protezione. Un attaccamento sicuro, un monitoring genitoriale attento e uno stile autorevole possono essere fattori favorevoli per la prevenzione al fenomeno. Anche l’ambito scolastico ha un alto potere di influenza sulla vita del ragazzo. In questo contesto, egli partecipa a relazioni verticali con l’insegnante e orizzontali con i pari, i quali diventano per lui un punto di riferimento. Fattori come un’aspettativa positiva del docente, un clima classe sereno, dove l’aggressività è condannata, e una relazione con i pari che sprona ad assumere comportamenti prosociali sono elementi da promuovere come fattori di protezione alla devianza. Un ulteriore ambiente entro cui attuare strategie di prevenzione è il contesto sportivo. Sul panorama nazionale sono già attivi alcuni progetti per la prevenzione alla devianza minorile e al fenomeno delle baby-gang.
Il fenomeno delle baby-gang e strategie educative di prevenzione
MAGGI, NICOLE
2022/2023
Abstract
Sempre più spesso apprendiamo notizie che trattano di un fenomeno diffuso, identificato con il termine baby-gang. Questo fenomeno rientra nell’ambito della microcriminalità e i suoi protagonisti sono bambini e adolescenti tra i 7 e i 14 anni che si riuniscono in gruppo con il preciso intento di commettere reati come vandalismo, rapine e aggressioni. Il presente Elaborato intende indagare i principali tratti caratteristici di tale fenomeno e il campo semantico entro il quale muoversi quando si parla di esso. Conoscere il fenomeno, data la sua esponenziale crescita negli ultimi anni, è importante per individuare strategie preventive, volte a bloccarne l’insorgenza o ad arginarlo. In letteratura psicologica e pedagogica, emerge come la famiglia sia un contesto ricco di elementi che possono trasformarsi in fattori di rischio o di protezione. Un attaccamento sicuro, un monitoring genitoriale attento e uno stile autorevole possono essere fattori favorevoli per la prevenzione al fenomeno. Anche l’ambito scolastico ha un alto potere di influenza sulla vita del ragazzo. In questo contesto, egli partecipa a relazioni verticali con l’insegnante e orizzontali con i pari, i quali diventano per lui un punto di riferimento. Fattori come un’aspettativa positiva del docente, un clima classe sereno, dove l’aggressività è condannata, e una relazione con i pari che sprona ad assumere comportamenti prosociali sono elementi da promuovere come fattori di protezione alla devianza. Un ulteriore ambiente entro cui attuare strategie di prevenzione è il contesto sportivo. Sul panorama nazionale sono già attivi alcuni progetti per la prevenzione alla devianza minorile e al fenomeno delle baby-gang.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/55761