L’elaborato pone l’attenzione sull’organizzazione e la progettazione degli spazi all’interno dei servizi per la prima infanzia, in quanto vi è una stretta relazione tra sviluppo del bambino e ambiente fisico. Per far sì che quest’ultimo sostenga e complementi l’azione educativa, è fondamentale che sia prevista un’attenta progettazione degli spazi. Questa deve essere pensata in base ai bisogni dei bambini, quindi anche in funzione della loro età. L’ideatore dell’approccio educativo di Reggio Emilia, Loris Malaguzzi, definisce lo spazio educativo “Terzo educatore”. Infatti, attraverso una progettazione attenta dello spazio è possibile stimolare e sviluppare le potenzialità del bambino. L’educatore/educatrice ha l’importante ruolo di mediatore tra ambiente e bambino, deve pensare e definire gli spazi attraverso un’accurata osservazione dei bisogni. L’educatore/educatrice all’interno dello spazio agisce in modo discreto, intervenendo e indirizzando il bambino solamente nel caso in cui abbia bisogno di aiuto, rappresentando così una figura che stimola l’esperienza. All’interno dell’elaborato verrà fatta anche un’analisi dal punto di vista architettonico dei servizi per la prima infanzia, facendo riferimento alle normative in materia di Autorizzazione e Accreditamento. Infine, nell’ultimo capitolo ci sarà una descrizione dettagliata dello spazio interno (ingresso, spazi comuni, bagno, stanza del riposo, atelier, refettorio, sezione) ed esterno del nido ed in particolare verrà fatta una correlazione tra spazi e routine. A tal proposito si tratterà di quanto sia necessario, quando si progetta e organizza lo spazio, tenere in considerazione la finalità d’uso di quell’ambiente in relazione alle attività quotidiane che si andranno a svolgere al suo interno.
Lo spazio che educa: progettazione e organizzazione degli spazi al nido
DEO, ASIA
2022/2023
Abstract
L’elaborato pone l’attenzione sull’organizzazione e la progettazione degli spazi all’interno dei servizi per la prima infanzia, in quanto vi è una stretta relazione tra sviluppo del bambino e ambiente fisico. Per far sì che quest’ultimo sostenga e complementi l’azione educativa, è fondamentale che sia prevista un’attenta progettazione degli spazi. Questa deve essere pensata in base ai bisogni dei bambini, quindi anche in funzione della loro età. L’ideatore dell’approccio educativo di Reggio Emilia, Loris Malaguzzi, definisce lo spazio educativo “Terzo educatore”. Infatti, attraverso una progettazione attenta dello spazio è possibile stimolare e sviluppare le potenzialità del bambino. L’educatore/educatrice ha l’importante ruolo di mediatore tra ambiente e bambino, deve pensare e definire gli spazi attraverso un’accurata osservazione dei bisogni. L’educatore/educatrice all’interno dello spazio agisce in modo discreto, intervenendo e indirizzando il bambino solamente nel caso in cui abbia bisogno di aiuto, rappresentando così una figura che stimola l’esperienza. All’interno dell’elaborato verrà fatta anche un’analisi dal punto di vista architettonico dei servizi per la prima infanzia, facendo riferimento alle normative in materia di Autorizzazione e Accreditamento. Infine, nell’ultimo capitolo ci sarà una descrizione dettagliata dello spazio interno (ingresso, spazi comuni, bagno, stanza del riposo, atelier, refettorio, sezione) ed esterno del nido ed in particolare verrà fatta una correlazione tra spazi e routine. A tal proposito si tratterà di quanto sia necessario, quando si progetta e organizza lo spazio, tenere in considerazione la finalità d’uso di quell’ambiente in relazione alle attività quotidiane che si andranno a svolgere al suo interno.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/55852