La pandemia di Coronavirus del 2019 e la resistenza antimicrobica rappresentano emergenze sanitarie interconnesse che interagiscono tra loro, offrendo un'opportunità di apprendimento reciproco. La ricerca effettuata esamina l'impatto della crisi sanitaria sulla resistenza antimicrobica, un fenomeno meno acuto ma non meno cruciale, con una crescente incidenza negli ultimi anni a livello globale. Utilizzando la letteratura degli studi recenti sull’impatto della pandemia in diversi ambiti del servizio sanitari, è stato evidenziato un aumento significativo nell'uso di antibiotici durante la pandemia, con conseguenze potenziali per la resistenza batterica. Inoltre, si sono verificati cambiamenti nei modelli di prescrizione degli antibiotici con un aumento dell’impiego degli antibiotici nelle strutture ospedaliere. Infine, la pandemia ha portato a una riduzione delle attività di sorveglianza e diagnosi delle infezioni da batteri resistenti a causa della carenza di personale e delle risorse materiali, dirottate verso la gestione della pandemia. Dalla ricerca è emersa una diminuzione delle visite ambulatoriali, ritardi nei trattamenti preventivi o curativi e interruzioni dei servizi sanitari, il che potrebbe avere contribuito alla diffusione di infezioni batteriche resistenti agli antibiotici. Questi risultati indicano la necessità di un'attenta gestione degli antibiotici e di attuare una strategie di prevenzione della resistenza durante le emergenze sanitarie. La ricerca sottolinea l'urgenza di un'azione coordinata per affrontare la resistenza antimicrobica in futuro, tenendo conto dei cambiamenti indotti dalla pandemia. Parole chiavi: pandemia, COVID-19, resistenza antimicrobica, antibiotici, salute pubblica
Impatto della pandemia Covid-19 sulla resistenza antimicrobica
PAPA, TEA
2022/2023
Abstract
La pandemia di Coronavirus del 2019 e la resistenza antimicrobica rappresentano emergenze sanitarie interconnesse che interagiscono tra loro, offrendo un'opportunità di apprendimento reciproco. La ricerca effettuata esamina l'impatto della crisi sanitaria sulla resistenza antimicrobica, un fenomeno meno acuto ma non meno cruciale, con una crescente incidenza negli ultimi anni a livello globale. Utilizzando la letteratura degli studi recenti sull’impatto della pandemia in diversi ambiti del servizio sanitari, è stato evidenziato un aumento significativo nell'uso di antibiotici durante la pandemia, con conseguenze potenziali per la resistenza batterica. Inoltre, si sono verificati cambiamenti nei modelli di prescrizione degli antibiotici con un aumento dell’impiego degli antibiotici nelle strutture ospedaliere. Infine, la pandemia ha portato a una riduzione delle attività di sorveglianza e diagnosi delle infezioni da batteri resistenti a causa della carenza di personale e delle risorse materiali, dirottate verso la gestione della pandemia. Dalla ricerca è emersa una diminuzione delle visite ambulatoriali, ritardi nei trattamenti preventivi o curativi e interruzioni dei servizi sanitari, il che potrebbe avere contribuito alla diffusione di infezioni batteriche resistenti agli antibiotici. Questi risultati indicano la necessità di un'attenta gestione degli antibiotici e di attuare una strategie di prevenzione della resistenza durante le emergenze sanitarie. La ricerca sottolinea l'urgenza di un'azione coordinata per affrontare la resistenza antimicrobica in futuro, tenendo conto dei cambiamenti indotti dalla pandemia. Parole chiavi: pandemia, COVID-19, resistenza antimicrobica, antibiotici, salute pubblicaFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/55968