Le disfunzioni mitocondriali nel muscolo scheletrico aumentano durante l’invecchiamento causando le patologie tipiche dell’età geriatrica. Tra queste troviamo la sarcopenia che comporta la perdita di massa e forza muscolare. Questa patologia va a compromettere in modo grave la qualità della vita delle persone anziane. Diminuisce la capacità di equilibrio, rallenta la velocità dei movimenti, aumenta il rischio di cadute, con possibili fratture ossee e conseguente allettamento, e limita l’autosufficienza. Nel muscolo scheletrico le disfunzioni mitocondriali comportano una diminuzione delle attività metaboliche e l’omeostasi cellulare viene compromessa. Tra le principali cause delle disfunzioni mitocondriali ci sono le alterazioni del DNA mitocondriale che in seguito a mutazioni o delezioni dei geni che codificano proteine per la catena di trasporto di elettroni, compromettono la sintesi di ATP attraverso la fosforilazione ossidativa. Inoltre nei soggetti anziani diminuisce la mitofagia, la fusione e la fissione mitocondriale andando a creare un accumulo di mitocondri giganti mal funzionanti. Le specie reattive dell’ossigeno (ROS) sono considerate le specie maggiormente responsabili dei danni causati a questo organello cellulare. Esse si accumulano maggiormente nell’età avanzata andando a alterare il mtDNA, proteine e strutture del mitocondrio. Negli ultimi anni si è osservato che l’esercizio fisico ha un ruolo fondamentale nel prevenire e rallentare le disfunzioni mitocondriali durante l’invecchiamento. Infatti persone che hanno svolto regolare attività fisica durante tutto l’arco della vita non manifestano alterazioni della funzione mitocondriale nel muscolo scheletrico e, il numero di fibre viene paragonato a quello di giovani adulti. Con l’esercizio fisico diminuiscono i danni provocati da ROS, migliora l’omeostasi e il metabolismo delle cellule del muscolo scheletrico. L'attività fisica è considerata il miglior trattamento non farmacologico per trattare le disfunzioni mitocondriali nel muscolo scheletrico durante l'invecchiamento. Tuttavia, in soggetti allettati, con difficoltà di deambulazione, o non autosufficienti, l’esercizio fisico è necessariamente limitato e la terapia farmacologia o nutrizionale risulta quindi essenziale. In tutte queste direzioni si sta muovendo la ricerca clinica e preclinica, di cui questo elaborato vuole fornire una sintesi critica.
Disfunzioni mitocondriali nel muscolo scheletrico durante l'invecchiamento
SEGANFREDDO, PAOLO
2022/2023
Abstract
Le disfunzioni mitocondriali nel muscolo scheletrico aumentano durante l’invecchiamento causando le patologie tipiche dell’età geriatrica. Tra queste troviamo la sarcopenia che comporta la perdita di massa e forza muscolare. Questa patologia va a compromettere in modo grave la qualità della vita delle persone anziane. Diminuisce la capacità di equilibrio, rallenta la velocità dei movimenti, aumenta il rischio di cadute, con possibili fratture ossee e conseguente allettamento, e limita l’autosufficienza. Nel muscolo scheletrico le disfunzioni mitocondriali comportano una diminuzione delle attività metaboliche e l’omeostasi cellulare viene compromessa. Tra le principali cause delle disfunzioni mitocondriali ci sono le alterazioni del DNA mitocondriale che in seguito a mutazioni o delezioni dei geni che codificano proteine per la catena di trasporto di elettroni, compromettono la sintesi di ATP attraverso la fosforilazione ossidativa. Inoltre nei soggetti anziani diminuisce la mitofagia, la fusione e la fissione mitocondriale andando a creare un accumulo di mitocondri giganti mal funzionanti. Le specie reattive dell’ossigeno (ROS) sono considerate le specie maggiormente responsabili dei danni causati a questo organello cellulare. Esse si accumulano maggiormente nell’età avanzata andando a alterare il mtDNA, proteine e strutture del mitocondrio. Negli ultimi anni si è osservato che l’esercizio fisico ha un ruolo fondamentale nel prevenire e rallentare le disfunzioni mitocondriali durante l’invecchiamento. Infatti persone che hanno svolto regolare attività fisica durante tutto l’arco della vita non manifestano alterazioni della funzione mitocondriale nel muscolo scheletrico e, il numero di fibre viene paragonato a quello di giovani adulti. Con l’esercizio fisico diminuiscono i danni provocati da ROS, migliora l’omeostasi e il metabolismo delle cellule del muscolo scheletrico. L'attività fisica è considerata il miglior trattamento non farmacologico per trattare le disfunzioni mitocondriali nel muscolo scheletrico durante l'invecchiamento. Tuttavia, in soggetti allettati, con difficoltà di deambulazione, o non autosufficienti, l’esercizio fisico è necessariamente limitato e la terapia farmacologia o nutrizionale risulta quindi essenziale. In tutte queste direzioni si sta muovendo la ricerca clinica e preclinica, di cui questo elaborato vuole fornire una sintesi critica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/55970