Alpine marmots are social rodents that play an important role in Alpine ecosystems. However, little is known about the parasites that infect these animals. Since 2019, the Paneveggio-Pale di San Martino Natural Park has been studying marmot ecology using a capture-mark-recapture approach. As part of this study, the Park has also collected samples from the marmots' feces to learn more about the health of the marmot population. Fecal samples were collected from 3 study areas. Two different sampling strategies were used: individual samples from captured marmots (only in May) and environmental samples from the entrances of marmot burrows and from nearby latrines (monthly from June to August). The samples were tested for gastrointestinal parasites’ elements using both a qualitative (sedimentation and flotation) and quantitative (MiniFLOTAC) technique. The chi-squared test was used to investigate differences in parasite prevalence among areas and sampling months, while non-parametric tests were used to assess differences in parasite abundance, considering areas and sampling months and individual factors when available (sex, age, and body condition index). A total of 119 samples were collected: 30 from captures and 89 from the environment. Coccidia were the most common parasite, found in 94 of the 119 (79.0%). Ctenotaenia marmotae was the second most common parasite, found in 23 out of the 119 (19.3%). The prevalence and abundance of these two parasites varied significantly among areas and months. There were no significant differences in parasite prevalence or abundance between sexes or among age classes. Other parasites were found less frequently: Capillaria sp. (n=11), Ascaris laevis (n=4), Citellina alpina (n=2), and Strongyloides sp. (n=2), all of them already reported in the Western Alps. In conclusion, this study was the first to describe the gastrointestinal parasite community of Alpine marmots in the eastern Italian Alps. Environmental factors influenced the distribution of the two most prevalent parasites. The use of samples from capture cages allowed to conduct a preliminary analysis of the influence of individual factors on parasite distribution, but no significant effects were observed. Nevertheless, increasing the sample size (e.g., by including summer captures) may provide more definitive results.

Le marmotte alpine sono roditori sociali che svolgono un ruolo importante negli ecosistemi alpini. Tuttavia, si sa poco sui parassiti che infestano questi animali. Dal 2019, il Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino sta studiando l'ecologia delle marmotte, utilizzando un approccio di cattura-marcatura-ricattura. Nell'ambito di questo studio, il Parco ha raccolto anche campioni di feci delle marmotte per indagarne lo stato di salute. I campioni fecali sono stati raccolti da tre aree di studio. Sono state utilizzate due diverse strategie di campionamento: campioni individuali da marmotte catturate (solo a maggio) e campioni ambientali dagli ingressi delle tane di marmotta e da latrine vicine (mensilmente da giugno ad agosto). I campioni sono stati testati per la presenza di elementi di parassiti gastrointestinali utilizzando sia una tecnica qualitativa (sedimentazione e flottazione) che quantitativa (MiniFLOTAC). Il test del chi-quadrato è stato utilizzato per indagare le differenze nella prevalenza dei parassiti tra aree e mesi di campionamento, mentre i test non parametrici sono stati utilizzati per valutare le differenze nell'abbondanza dei parassiti, considerando aree e mesi di campionamento e fattori individuali quando disponibili (sesso, età e indice di condizione corporea). Sono stati raccolti in totale 119 campioni: 30 da catture e 89 dall'ambiente. I coccidi sono stati il taxon più comune, trovato in 94 dei 119 campioni (79,0%). Ctenotaenia marmotae è stato il secondo parassita più comune, trovato in 23 dei 119 campioni (19,3%). La prevalenza e l'abbondanza di questi due parassiti variavano significativamente tra aree e mesi. Non sono state osservate differenze significative nella prevalenza o nell'abbondanza dei parassiti tra i sessi o tra le classi di età. Altri parassiti sono stati trovati meno frequentemente: Capillaria sp. (n=11), Ascaris laevis (n=4), Citellina alpina (n=2) e Strongyloides sp. (n=2), tutti già segnalati nelle Alpi occidentali. In conclusione, questo studio è stato il primo a descrivere la comunità di parassiti gastrointestinali delle marmotte alpine nelle Alpi orientali italiane. I fattori ambientali hanno influenzato la distribuzione dei due parassiti più prevalenti. L'utilizzo di campioni provenienti da gabbie di cattura ha permesso di condurre un'analisi preliminare dell'influenza dei fattori individuali sulla distribuzione dei parassiti, ma non sono stati osservati effetti significativi. Tuttavia, aumentare la dimensione del campione (ad esempio, includendo le catture estive) potrebbe fornire risultati più definitivi.

Monitoraggio della fauna parassitaria nella popolazione di marmotta alpina (Marmota marmota) nel Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino

MAZZUCCHI, CLAUDIO
2022/2023

Abstract

Alpine marmots are social rodents that play an important role in Alpine ecosystems. However, little is known about the parasites that infect these animals. Since 2019, the Paneveggio-Pale di San Martino Natural Park has been studying marmot ecology using a capture-mark-recapture approach. As part of this study, the Park has also collected samples from the marmots' feces to learn more about the health of the marmot population. Fecal samples were collected from 3 study areas. Two different sampling strategies were used: individual samples from captured marmots (only in May) and environmental samples from the entrances of marmot burrows and from nearby latrines (monthly from June to August). The samples were tested for gastrointestinal parasites’ elements using both a qualitative (sedimentation and flotation) and quantitative (MiniFLOTAC) technique. The chi-squared test was used to investigate differences in parasite prevalence among areas and sampling months, while non-parametric tests were used to assess differences in parasite abundance, considering areas and sampling months and individual factors when available (sex, age, and body condition index). A total of 119 samples were collected: 30 from captures and 89 from the environment. Coccidia were the most common parasite, found in 94 of the 119 (79.0%). Ctenotaenia marmotae was the second most common parasite, found in 23 out of the 119 (19.3%). The prevalence and abundance of these two parasites varied significantly among areas and months. There were no significant differences in parasite prevalence or abundance between sexes or among age classes. Other parasites were found less frequently: Capillaria sp. (n=11), Ascaris laevis (n=4), Citellina alpina (n=2), and Strongyloides sp. (n=2), all of them already reported in the Western Alps. In conclusion, this study was the first to describe the gastrointestinal parasite community of Alpine marmots in the eastern Italian Alps. Environmental factors influenced the distribution of the two most prevalent parasites. The use of samples from capture cages allowed to conduct a preliminary analysis of the influence of individual factors on parasite distribution, but no significant effects were observed. Nevertheless, increasing the sample size (e.g., by including summer captures) may provide more definitive results.
2022
Monitoring of the parasitic fauna in the alpine marmot (Marmota marmota) population in the Paneveggio-Pale di San Martino Natural Park
Le marmotte alpine sono roditori sociali che svolgono un ruolo importante negli ecosistemi alpini. Tuttavia, si sa poco sui parassiti che infestano questi animali. Dal 2019, il Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino sta studiando l'ecologia delle marmotte, utilizzando un approccio di cattura-marcatura-ricattura. Nell'ambito di questo studio, il Parco ha raccolto anche campioni di feci delle marmotte per indagarne lo stato di salute. I campioni fecali sono stati raccolti da tre aree di studio. Sono state utilizzate due diverse strategie di campionamento: campioni individuali da marmotte catturate (solo a maggio) e campioni ambientali dagli ingressi delle tane di marmotta e da latrine vicine (mensilmente da giugno ad agosto). I campioni sono stati testati per la presenza di elementi di parassiti gastrointestinali utilizzando sia una tecnica qualitativa (sedimentazione e flottazione) che quantitativa (MiniFLOTAC). Il test del chi-quadrato è stato utilizzato per indagare le differenze nella prevalenza dei parassiti tra aree e mesi di campionamento, mentre i test non parametrici sono stati utilizzati per valutare le differenze nell'abbondanza dei parassiti, considerando aree e mesi di campionamento e fattori individuali quando disponibili (sesso, età e indice di condizione corporea). Sono stati raccolti in totale 119 campioni: 30 da catture e 89 dall'ambiente. I coccidi sono stati il taxon più comune, trovato in 94 dei 119 campioni (79,0%). Ctenotaenia marmotae è stato il secondo parassita più comune, trovato in 23 dei 119 campioni (19,3%). La prevalenza e l'abbondanza di questi due parassiti variavano significativamente tra aree e mesi. Non sono state osservate differenze significative nella prevalenza o nell'abbondanza dei parassiti tra i sessi o tra le classi di età. Altri parassiti sono stati trovati meno frequentemente: Capillaria sp. (n=11), Ascaris laevis (n=4), Citellina alpina (n=2) e Strongyloides sp. (n=2), tutti già segnalati nelle Alpi occidentali. In conclusione, questo studio è stato il primo a descrivere la comunità di parassiti gastrointestinali delle marmotte alpine nelle Alpi orientali italiane. I fattori ambientali hanno influenzato la distribuzione dei due parassiti più prevalenti. L'utilizzo di campioni provenienti da gabbie di cattura ha permesso di condurre un'analisi preliminare dell'influenza dei fattori individuali sulla distribuzione dei parassiti, ma non sono stati osservati effetti significativi. Tuttavia, aumentare la dimensione del campione (ad esempio, includendo le catture estive) potrebbe fornire risultati più definitivi.
Marmotta alpina
Parassitofauna
Paneveggio
Monitoraggio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/56135