Negli ultimi anni il cambiamento climatico sta comportando sensibili variazioni della temperatura atmosferica e importanti mutamenti del ciclo idrologico, facendo registrare lunghi periodi di siccità e precipitazioni non efficaci per la ricarica delle falde sotterranee che, di conseguenza, si abbassano. In aggiunta a questo, va ricordato che per le attività antropiche l’acqua è fondamentale e nonostante la sua abbondanza nel pianeta, gran parte di essa non risulta idonea all’utilizzo immediato per tali scopi. Per questo motivo si rende necessario difendere e gestire nel modo più idoneo la risorsa data la limitata disponibilità e le difficoltà incontrate per reperirla. A tal proposito si presenta l’esigenza di avere uno strumento utile a tutelare e gestire le risorse idriche a fini idropotabili. Per adempiere a queste funzioni e al fine di preservare le risorse idriche sono state introdotte una serie di normative a livello europeo, le quali sono state recepite negli Stati membri ed attuate anche attraverso appositi regolamenti e linee guida regionali. Nella Regione del Veneto, in particolare, uno degli strumenti principali adottato per la prevenzione dall'inquinamento consiste nella delimitazione delle aree di salvaguardia applicate a difesa dei punti di captazione dagli acquiferi, da effettuarsi con le modalità stabilite dalle linee guida approvate dalla Giunta regionale con Deliberazione n. 1621/2019. Con il presente lavoro, nello specifico, si è voluta prendere in considerazione l’area del comune di Carmignano di Brenta in località Camazzole, soggetta a particolare attenzione vista la presenza di un campo pozzi strategico per l’approvvigionamento idropotabile della popolazione veneta. Questo è stato recentemente inserito al centro della pianificazione acquedottistica regionale a seguito dell’accertamento della contaminazione della falda e di altri corpi idrici con sostanze inquinanti definite “emergenti”, in particolare le sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS), nella provincia di Vicenza e nelle zone immediatamente adiacenti in maniera tale da sostituire l’utilizzo della risorsa proveniente dal campo pozzi attingente dalle falde contaminate.
TUTELA DELLA RISORSA IDRICA UTILIZZATA A SCOPI IDROPOTABILI: PRINCIPALI ASPETTI DA VALUTARE NELL'INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI SALVAGUARDIA
FARINA, EDOARDO
2022/2023
Abstract
Negli ultimi anni il cambiamento climatico sta comportando sensibili variazioni della temperatura atmosferica e importanti mutamenti del ciclo idrologico, facendo registrare lunghi periodi di siccità e precipitazioni non efficaci per la ricarica delle falde sotterranee che, di conseguenza, si abbassano. In aggiunta a questo, va ricordato che per le attività antropiche l’acqua è fondamentale e nonostante la sua abbondanza nel pianeta, gran parte di essa non risulta idonea all’utilizzo immediato per tali scopi. Per questo motivo si rende necessario difendere e gestire nel modo più idoneo la risorsa data la limitata disponibilità e le difficoltà incontrate per reperirla. A tal proposito si presenta l’esigenza di avere uno strumento utile a tutelare e gestire le risorse idriche a fini idropotabili. Per adempiere a queste funzioni e al fine di preservare le risorse idriche sono state introdotte una serie di normative a livello europeo, le quali sono state recepite negli Stati membri ed attuate anche attraverso appositi regolamenti e linee guida regionali. Nella Regione del Veneto, in particolare, uno degli strumenti principali adottato per la prevenzione dall'inquinamento consiste nella delimitazione delle aree di salvaguardia applicate a difesa dei punti di captazione dagli acquiferi, da effettuarsi con le modalità stabilite dalle linee guida approvate dalla Giunta regionale con Deliberazione n. 1621/2019. Con il presente lavoro, nello specifico, si è voluta prendere in considerazione l’area del comune di Carmignano di Brenta in località Camazzole, soggetta a particolare attenzione vista la presenza di un campo pozzi strategico per l’approvvigionamento idropotabile della popolazione veneta. Questo è stato recentemente inserito al centro della pianificazione acquedottistica regionale a seguito dell’accertamento della contaminazione della falda e di altri corpi idrici con sostanze inquinanti definite “emergenti”, in particolare le sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS), nella provincia di Vicenza e nelle zone immediatamente adiacenti in maniera tale da sostituire l’utilizzo della risorsa proveniente dal campo pozzi attingente dalle falde contaminate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/56828