Ecodesign: analisi dell'evoluzione legislativa europea verso prodotti più sostenibili e circolari

L’Unione europea ha sviluppato, negli ultimi 50 anni, la propria politica ambientale: inizialmente vista come ostacolo alla crescita economica, viene poi gradualmente introdotta in ogni ambito in cui l’Unione legifera. Per garantire la salute dei cittadini e la sicurezza dell’ambiente vengono introdotti obiettivi ambientali concreti e sviluppate iniziative, strumenti e misure a livello comunitario per raggiungerli. L’ecodesign è uno strumento che l’Unione europea ha inizialmente utilizzato per far fronte al problema dell’energia: la Direttiva sulla progettazione ecocompatibile 2009/125/CE ha aiutato a migliorare l’efficienza energetica di una gamma sempre maggiore di prodotti connessi all’uso dell’energia. I risultati ottenuti con questa Direttiva e con le misure sviluppate attorno a essa, nell’ambito ambientale, hanno confermato la sua efficacia e hanno spinto l’Europa a espandere il campo di applicazione di questo strumento, con l’obiettivo di minimizzare gli impatti ambientali dei prodotti. Il “Green Deal” europeo, il pacchetto di iniziative che impone come obiettivo la neutralità climatica entro il 2050, ha infatti introdotto il “New Circular Economy Action Plan”: questo piano punta a rendere più sostenibili e circolari una gamma più ampia di prodotti immessi nel mercato interno europeo, partendo dalla fase di progettazione. Nel piano per l’economia circolare viene inoltre avanzata la proposta di una nuova iniziativa legislativa: il “Regolamento sulla progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili”, presentato nel 2022, che verrà adottato nel primo trimestre del 2024. Con questo Regolamento verranno introdotte specifiche concrete sulla progettazione ecocompatibile che copriranno quasi tutti i beni immessi nel mercato europeo partendo da un gruppo iniziale di prodotti, i quali sono stati selezionati dopo un’attenta valutazione. Una consultazione pubblica confermerà o meno la lista dei prodotti prioritari.