Inibizione muscolare artrogena: conseguenze riabilitative ed approcci fisioterapici in pazienti con instabilità di ginocchio. Una revisione della letteratura

Background The study of arthrogenic muscle inhibition (AMI) constitutes a relevant aspect in the field of physiology and neurophysiology of the musculoskeletal system: the term refers to a reflex phenomenon in which the contractile activity of the skeletal muscles is compromised following a sensory feedback within a joint, often as a result of effusion, inflammation or pain. This process can have significant implications for motor function, joint stability, postural control and the body's reflex response, as well as being a considerable obstacle to rehabilitation treatment Goals The aim of the review is to search in the scientific literature for the presence of rehabilitation protocols or treatments effective in reversing the arthrogenous muscle inhibition and stimulating the recruitment of motor units of the muscle component in order to reduce knee instability: the muscle The quadriceps is in fact one of the muscles most subject to AMI in knee problems and this condition reduces the contractile capacity of the muscle and, in addition to being able to cause functional instability, leads to a lengthening of recovery times. Materials and methods A collection of various clinical studies and scientific articles addressing the topic of AMI from scientific databases such as PubMed, Scopus, Google Scholar and Cochrane Library was carried out. Articles meeting the following eligibility criteria were included: presence of the term “artrogenic muscle inhibition” in the abstract, in the text or as a keyword; RCTs, systematic reviews, literature reviews, or meta-analyses in English only; articles that had a PEDro score of at least 6/10 and of which the full text was accessible, as well as that the results of the articles showed an improvement in knee function. The participants in the studies are both healthy subjects and subjects with knee trauma or pathology, but who have not undergone any surgery and who are undergoing rehabilitation aimed at improving the muscle recruitment of the quadriceps, thus decreasing joint instability. Results However, the application of the eligibility criteria and the elimination of duplication did not allow to find articles that spoke of physiotherapy approaches or rehabilitation methodologies that had a direct action on the treatment of arthrogen muscle inhibition, therefore 6 RCTs were selected and a cross-over study dealing with disinhibitory strategies to support traditional methods in the rehabilitation of this type of patient Conclusions The review identified four types of treatment which, in different ways and with different reliability, have demonstrated good efficacy as disinhibitory treatments in support of the classic methodologies of rehabilitation in patients with knee instability: cryotherapy, transcutaneous electrical stimulation, vibrational and the use of the motor image. However, most of these proposals do not have a direct action on the triggering mechanisms of arthrogenic muscle inhibition. This factor, together with the limited number of studies in this regard, implies the need to implement scientific research.

Background Lo studio dell'inibizione muscolare artrogena (AMI) costituisce un aspetto rilevante nel campo della fisiologia e neurofisiologia dell'apparato muscolo-scheletrico: il termine si riferisce a un fenomeno riflesso in cui l'attività contrattile dei muscoli scheletrici è compromessa a seguito di un'alterazione dei feedback sensoriali all'interno di un’articolazione, spesso come conseguenza di versamento, infiammazione o dolore. Questo processo può avere implicazioni significative per la funzionalità motoria, la stabilità articolare, il controllo posturale e la risposta riflessa dell'organismo, oltre che essere un ostacolo non indifferente al trattamento riabilitativo Obbiettivi L’obbiettivo della revisione è quello di ricercare nella letteratura scientifica la presenza di protocolli riabilitativi o trattamenti efficaci nel far regredire l’inibizione muscolare artrogena e stimolare il reclutamento di unità motorie della componente muscolare al fine di ridurre l’instabilità di ginocchio: il muscolo quadricipite è infatti uno dei muscoli maggiormente soggetti ad AMI nelle problematiche del ginocchio e questa condizione riduce la capacità contrattile del muscolo e, oltre a poter causare instabilità funzionale, comporta un allungamento dei tempi di recupero. Materiali e metodi È stata effettuata una raccolta di diversi studi clinici ed articoli scientifici che affrontano la tematica dell’AMI da database scientifici quali PubMed, Scopus, Google Scholar e Cochrane Library. Sono stati inclusi articoli che soddisfano i seguenti criteri di eleggibilità: presenza del termine “inibizione muscolare artrogena” nell’abstract, nel testo o come parola chiave; solo RCTs, revisioni sistematiche, revisioni della letteratura o meta-analisi in lingua inglese; articoli che avessero un punteggio PEDro di almeno 6/10 e dei quali fosse accessibile il testo completo, oltre al fatto che i risultati degli articoli evidenziassero un miglioramento della funzionalità del ginocchio. I partecipanti agli studi sono sia soggetti sani che soggetti con trauma o patologia al ginocchio, ma che non hanno subito nessun intervento chirurgico e che sono sottoposti ad un intervento riabilitativo volto a migliorare il reclutamento muscolare del quadricipite, diminuendo così l’instabilità articolare. Risultati L’applicazione dei criteri di eleggibilità e l’eliminazione dei doppioni non ha però permesso di trovare articoli che parlassero di approcci fisioterapici o di metodologie riabilitative che avessero un’azione diretta sul trattamento dell’inibizione muscolare artrogena, sono quindi stati selezionati 6 RCTs e uno studio cross-over che trattavano di strategie disinibitorie di supporto alle metodiche tradizionali nella riabilitazione di questo tipo di pazienti Conclusioni La revisione ha individuato quattro tipologie di trattamento che, in maniera diversa e con diversa affidabilità, hanno dimostrato una buona efficacia come trattamenti disinibitori di supporto alle metodologie classiche di riabilitazione in pazienti con instabilità di ginocchio: la crioterapia, la stimolazione elettrica transcutanea, la terapia vibrazionale e l’utilizzo dell’immagine motoria. Tuttavia, la maggior parte di queste proposte non ha una azione diretta sui meccanismi causa di innesco dell’inibizione muscolare artrogenica. Questo fattore, assieme al limitato numero di studi al riguardo, comporta la necessità di implementare la ricerca scientifica.