Il presente studio è stato effettuato all’interno del reparto di medicina nucleare dell'Ospedale di Rovigo con il fine di salvaguardare la radioprotezione degli operatori, osservando il rispetto delle normative sancite dal D. Lgs. 101/2020. Nella prima parte, dopo aver analizzato tutte le fonti disposizione e le modalità di lavoro comprese le schermature specifiche, sono state eseguite delle valutazioni dosimetriche a partire dall’analisi della dosimetria personale degli operatori dal 2014 ad oggi, confrontandole sia con i valori teorici della specifica procedura sia con i limiti di dose sanciti dalla normativa vigente. Nella seconda parte, invece, ci si è focalizzati sulla dose rilasciata dai pazienti ricoverati, dopo aver eseguito esami in medicina nucleare, nei confronti degli operatori del reparto di degenza, che normalmente non sono classificati come lavoratori esposti. L'analisi ha mostrato come per tutti i lavoratori le dosimetrie siano ampiamente inferiori ai limiti di legge e come negli anni siano cambiate le modalità di lavoro e la percentuale di pazienti non autosufficienti che afferisce al reparto, causando un incremento dell'esposizione al corpo intero. Infine, per quanto riguarda i lavoratori non professionalmente esposti che si trovino ad assistere pazienti ricoverati a cui è stato somministrato un radiofarmaco a scopo diagnostico, l'esposizione media risulta particolarmente bassa, dell'ordine dei microSv, inferiore al fondo naturale giornaliero cui siamo tutti sottoposti. Un'attenzione particolare va comunque posta nella gestione dei rifiuti e degli escreti di questi pazienti.
Radioprotezione dell'operatore in medicina nucleare: valutazioni dosimetriche e indicazioni operative
CAVALLINI, SARA
2022/2023
Abstract
Il presente studio è stato effettuato all’interno del reparto di medicina nucleare dell'Ospedale di Rovigo con il fine di salvaguardare la radioprotezione degli operatori, osservando il rispetto delle normative sancite dal D. Lgs. 101/2020. Nella prima parte, dopo aver analizzato tutte le fonti disposizione e le modalità di lavoro comprese le schermature specifiche, sono state eseguite delle valutazioni dosimetriche a partire dall’analisi della dosimetria personale degli operatori dal 2014 ad oggi, confrontandole sia con i valori teorici della specifica procedura sia con i limiti di dose sanciti dalla normativa vigente. Nella seconda parte, invece, ci si è focalizzati sulla dose rilasciata dai pazienti ricoverati, dopo aver eseguito esami in medicina nucleare, nei confronti degli operatori del reparto di degenza, che normalmente non sono classificati come lavoratori esposti. L'analisi ha mostrato come per tutti i lavoratori le dosimetrie siano ampiamente inferiori ai limiti di legge e come negli anni siano cambiate le modalità di lavoro e la percentuale di pazienti non autosufficienti che afferisce al reparto, causando un incremento dell'esposizione al corpo intero. Infine, per quanto riguarda i lavoratori non professionalmente esposti che si trovino ad assistere pazienti ricoverati a cui è stato somministrato un radiofarmaco a scopo diagnostico, l'esposizione media risulta particolarmente bassa, dell'ordine dei microSv, inferiore al fondo naturale giornaliero cui siamo tutti sottoposti. Un'attenzione particolare va comunque posta nella gestione dei rifiuti e degli escreti di questi pazienti.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
TESI Cavallini Sara.pdf
accesso riservato
Dimensione
3.61 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.61 MB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/56935