La risonanza magnetica (RM) è attualmente una consolidata metodologia diagnostica di tipo non invasivo, che permette di realizzare immagini di sezioni multiple del corpo secondo orientazioni variabili. L’avvento di questa tecnologia ha aperto nuove frontiere grazie all’elevata risoluzione contrastografica e spaziale che la caratterizzano, consentendo uno studio anatomico superiore rispetto a quello permesso precedentemente dalle tecniche di imaging tradizionali. Per le sue caratteristiche, la RM ha assunto un ruolo fondamentale nell’indagine di molteplici distretti anatomici, nella diagnosi e nel follow-up di numerose patologie diventando il gold standard per lo studio delle patologie del disco intervertebrale. Tuttavia, gli studi di RM convenzionali del rachide prevedono la posizione clinostatica del soggetto esaminato, il che comporta dei limiti significativi per l’assenza delle forze fisiche a cui sono sottoposte le strutture della colonna vertebrale, i somi ed i dischi intervertebrali, durante il carico posturale. In tempi relativamente recenti l’inarrestabile evoluzione tecnologica ha portato allo sviluppo di un'innovativa apparecchiatura in grado di superare tale limite: l'apparecchiatura orto-clino. Questo macchinario è oggi disponibile sul mercato ed è in grado di acquisire immagini di RM non solo nella posizione clinostatica, ma anche con i soggetti nelle posizioni seduta, in ortostatismo e dinamica. La nuova tecnologia consente di realizzare immagini che, oltre ad avere elevata risoluzione spaziale e di contrasto, aggiungono l'elemento della forza di gravità, che assume notevole importanza nello studio della colonna vertebrale, poiché esso ha un impatto significativo sulla distribuzione dei tessuti e sul comportamento delle strutture anatomiche. Questo elaborato si propone di condurre un'analisi tecnica dell’apparecchiatura RM in grado di acquisire immagini in orto-clinostatismo, ed in particolar modo del magnete. Per valutare i vantaggi e svantaggi pratici di questa tecnica sono stati analizzati i principali studi presenti in letteratura che si concentrano sull’imaging del disco intervertebrale e delle sue patologie. La possibilità di condurre esami che prevedano la presenza in gioco della forza di gravità risulta essere un vantaggio notevole, soprattutto per la possibilità durante la stessa seduta di esame di ottenere e confrontare immagini in clino e ortostatismo. Quanto appena affermato consente di migliorare l’efficacia diagnostica in più casi complessi. Le maggiori limitazioni risiedono nei fattori logistici relativi all’acquisto e implementazione di una apparecchiatura così specifica e dedicata.

Risonanza magnetica in ortostatismo: analisi dello studio del rachide sotto carico

NARDELOTTO, ELISA
2022/2023

Abstract

La risonanza magnetica (RM) è attualmente una consolidata metodologia diagnostica di tipo non invasivo, che permette di realizzare immagini di sezioni multiple del corpo secondo orientazioni variabili. L’avvento di questa tecnologia ha aperto nuove frontiere grazie all’elevata risoluzione contrastografica e spaziale che la caratterizzano, consentendo uno studio anatomico superiore rispetto a quello permesso precedentemente dalle tecniche di imaging tradizionali. Per le sue caratteristiche, la RM ha assunto un ruolo fondamentale nell’indagine di molteplici distretti anatomici, nella diagnosi e nel follow-up di numerose patologie diventando il gold standard per lo studio delle patologie del disco intervertebrale. Tuttavia, gli studi di RM convenzionali del rachide prevedono la posizione clinostatica del soggetto esaminato, il che comporta dei limiti significativi per l’assenza delle forze fisiche a cui sono sottoposte le strutture della colonna vertebrale, i somi ed i dischi intervertebrali, durante il carico posturale. In tempi relativamente recenti l’inarrestabile evoluzione tecnologica ha portato allo sviluppo di un'innovativa apparecchiatura in grado di superare tale limite: l'apparecchiatura orto-clino. Questo macchinario è oggi disponibile sul mercato ed è in grado di acquisire immagini di RM non solo nella posizione clinostatica, ma anche con i soggetti nelle posizioni seduta, in ortostatismo e dinamica. La nuova tecnologia consente di realizzare immagini che, oltre ad avere elevata risoluzione spaziale e di contrasto, aggiungono l'elemento della forza di gravità, che assume notevole importanza nello studio della colonna vertebrale, poiché esso ha un impatto significativo sulla distribuzione dei tessuti e sul comportamento delle strutture anatomiche. Questo elaborato si propone di condurre un'analisi tecnica dell’apparecchiatura RM in grado di acquisire immagini in orto-clinostatismo, ed in particolar modo del magnete. Per valutare i vantaggi e svantaggi pratici di questa tecnica sono stati analizzati i principali studi presenti in letteratura che si concentrano sull’imaging del disco intervertebrale e delle sue patologie. La possibilità di condurre esami che prevedano la presenza in gioco della forza di gravità risulta essere un vantaggio notevole, soprattutto per la possibilità durante la stessa seduta di esame di ottenere e confrontare immagini in clino e ortostatismo. Quanto appena affermato consente di migliorare l’efficacia diagnostica in più casi complessi. Le maggiori limitazioni risiedono nei fattori logistici relativi all’acquisto e implementazione di una apparecchiatura così specifica e dedicata.
2022
Magnetic resonance imaging in orthostatism: analysis of the study of the spine under load
magnete permanente
clinostatismo
colonna vertebrale
ernia del disco
ortostatismo
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Nardelotto_Elisa.pdf

accesso riservato

Dimensione 2.76 MB
Formato Adobe PDF
2.76 MB Adobe PDF

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/56958