The 2nd National Survey on Child Abuse and Neglect in Italy reveals that in our country, 401,766 minors are under the care of social services, and among these, 77,493 are victims of abuse (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza – CISMAI – Fondazione Terre des Hommes Italia, 2021). The majority of abuse cases involve the coexistence of different forms of mistreatment (40.7%), and in 91% of cases, the violence occurs within the family unit. Child maltreatment is indeed a pervasive and systemic phenomenon with multiple causes, representing a serious public health issue. This issue existed long before the pandemic but has been exacerbated by its negative effects. Therefore, a comprehensive approach focused on implementing prevention strategies is necessary. Such strategies are much more cost-effective in both the short and long term, as recommended by the WHO (World Health Organization) in its 2018 report titled “European Status Report on Preventing Child Maltreatment”. Child abuse prevention interventions in Italy involve various institutions, particularly regions, provinces, and local authorities, which can develop specific programs to prevent situations of risk and harm involving minors. Among these programs are the national "P.I.P.P.I." program, the experimental project "Ali per il futuro" in the Valle d'Aosta, Emilia-Romagna, Tuscany, and Puglia regions, the "Dipende da come mi abbracci" project in Lombardy region, and the "Inviolabili" project at the national level. Within these projects, professional educators play a key role, especially given their privileged position within the home and community education system, which frequently brings them into the living spaces of families (Tuggia, 2020, in Ius, 2020). Moreover, the characteristics of proximity, continuity, and daily interaction that educators can establish with their clients are particularly suited to addressing highly challenging family and social situations (Barberis, 2001). The main goal of this thesis is to study interventions aimed at preventing child abuse that involve professional educators with a specific focus on the "Reti Solidali" project of ULSS4 Veneto Orientale that proposes a community-based approach and family solidarity to support families with children in situations of distress. Relevant information was obtained through online databases and bibliographic research plus a descriptive study of the aforementioned ‘Reti Solidali' project. In conclusion, this research allows to reflect on the potential role of professional educators not only in operational roles but also as managerial figures within the field of child protection in socio-healthcare contexts.

La II Indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia rivela che nel nostro Paese sono 401.766 i minori presi in carico dai servizi sociali e, di questi, 77.493 sono vittime di maltrattamento (Autorità Garante per l’Infanzia e l’ Adolescenza – CISMAI – Fondazione Terre des Hommes Italia, 2021). La maggior parte dei casi di maltrattamento è caratterizzata dalla coesistenza di diverse forme di abuso (40,7% dei casi) e nel 91% dei casi le violenze avvengono all’interno del nucleo familiare. Il maltrattamento infantile costituisce difatti un fenomeno pervasivo e sistemico le cui cause sono molteplici rsappresentando perciò un grave problema di salute pubblica, già presente ben prima della pandemia ma esasperato dagli effetti negativi di quest’ultima. Si rende quindi necessario un approccio globale incentrato sull’implementazione di strategie di prevenzione che risultano molto più efficaci dal punto di vista del rapporto costi-benefici nel breve e lungo termine, come raccomandato dalla WHO (World Health Organisation) nel report “European status report on preventing child maltreatment” del 2018. Gli interventi di prevenzione del maltrattamento infantile in Italia coinvolgono diverse istituzioni in particolare le regioni, le province e gli enti locali che possono predisporre programmi specifici di prevenzione delle situazioni di rischio e di pregiudizio che coinvolgono i minori. Tra questi ritroviamo ad esempio il programma nazionale P.I.P.P.I., il progetto sperimentale “Ali per il futuro” delle regioni Valle d'Aosta, Emilia-Romagna, Toscana e Puglia, il progetto “Dipende da come mi abbracci” della regione Lombardia e il progetto “Inviolabili” a carattere nazionale. All’interno di questi progetti l’educatore professionale assume un ruolo chiave, soprattutto se si pensa alla posizione privilegiata che questo professionista ricopre rispetto al dispositivo dell’educativa domiciliare e territoriale che lo porta ad abitare frequentemente i luoghi di vita della famiglia (Tuggia, 2020, in Ius, 2020). Inoltre, le caratteristiche di vicinanza, continuità e quotidianità specifiche della relazione che l’educatore ha la possibilità di instaurare con l’utenza appaiono infatti particolarmente adatte nell’approccio con situazioni familiari e sociali fortemente problematici (Barberis, 2001). L'obiettivo della tesi è di studiare gli interventi volti alla prevenzione del maltrattamento infantile che coinvolgono la figura dell’educatore professionale, in particolare il progetto “Reti Solidali” promosso dall’ULSS 4 Veneto Orientale che propone come intervento di prevenzione un investimento sulla comunità, e la solidarietà familiare all’interno della stessa, finalizzata al sostegno delle famiglie fragili con minori in condizioni di rischio o pregiudizio. Le informazioni utili sono state reperite tramite alcune banche dati online e ricerca bibliografica e attraverso uno studio descrittivo del progetto “Reti Solidali” sopra menzionato. Le conclusioni permettono infine una riflessione in merito alle potenzialità della figura dell’educatore professionale negli ambiti socio-sanitari di tutela minori non solo in vesti operative ma anche come figura manageriale.

L'Educatore Professionale nella prevenzione del maltrattamento sui minori: l'esempio del progetto "Reti Solidali" dell'Ulss 4 Veneto Orientale della Regione Veneto

ALBERTI, ALICE
2022/2023

Abstract

The 2nd National Survey on Child Abuse and Neglect in Italy reveals that in our country, 401,766 minors are under the care of social services, and among these, 77,493 are victims of abuse (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza – CISMAI – Fondazione Terre des Hommes Italia, 2021). The majority of abuse cases involve the coexistence of different forms of mistreatment (40.7%), and in 91% of cases, the violence occurs within the family unit. Child maltreatment is indeed a pervasive and systemic phenomenon with multiple causes, representing a serious public health issue. This issue existed long before the pandemic but has been exacerbated by its negative effects. Therefore, a comprehensive approach focused on implementing prevention strategies is necessary. Such strategies are much more cost-effective in both the short and long term, as recommended by the WHO (World Health Organization) in its 2018 report titled “European Status Report on Preventing Child Maltreatment”. Child abuse prevention interventions in Italy involve various institutions, particularly regions, provinces, and local authorities, which can develop specific programs to prevent situations of risk and harm involving minors. Among these programs are the national "P.I.P.P.I." program, the experimental project "Ali per il futuro" in the Valle d'Aosta, Emilia-Romagna, Tuscany, and Puglia regions, the "Dipende da come mi abbracci" project in Lombardy region, and the "Inviolabili" project at the national level. Within these projects, professional educators play a key role, especially given their privileged position within the home and community education system, which frequently brings them into the living spaces of families (Tuggia, 2020, in Ius, 2020). Moreover, the characteristics of proximity, continuity, and daily interaction that educators can establish with their clients are particularly suited to addressing highly challenging family and social situations (Barberis, 2001). The main goal of this thesis is to study interventions aimed at preventing child abuse that involve professional educators with a specific focus on the "Reti Solidali" project of ULSS4 Veneto Orientale that proposes a community-based approach and family solidarity to support families with children in situations of distress. Relevant information was obtained through online databases and bibliographic research plus a descriptive study of the aforementioned ‘Reti Solidali' project. In conclusion, this research allows to reflect on the potential role of professional educators not only in operational roles but also as managerial figures within the field of child protection in socio-healthcare contexts.
2022
The Professional Educator in Child Abuse Prevention: the example of the "Reti Solidali" Project in the ULSS 4 Veneto Orientale of the Veneto Region
La II Indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia rivela che nel nostro Paese sono 401.766 i minori presi in carico dai servizi sociali e, di questi, 77.493 sono vittime di maltrattamento (Autorità Garante per l’Infanzia e l’ Adolescenza – CISMAI – Fondazione Terre des Hommes Italia, 2021). La maggior parte dei casi di maltrattamento è caratterizzata dalla coesistenza di diverse forme di abuso (40,7% dei casi) e nel 91% dei casi le violenze avvengono all’interno del nucleo familiare. Il maltrattamento infantile costituisce difatti un fenomeno pervasivo e sistemico le cui cause sono molteplici rsappresentando perciò un grave problema di salute pubblica, già presente ben prima della pandemia ma esasperato dagli effetti negativi di quest’ultima. Si rende quindi necessario un approccio globale incentrato sull’implementazione di strategie di prevenzione che risultano molto più efficaci dal punto di vista del rapporto costi-benefici nel breve e lungo termine, come raccomandato dalla WHO (World Health Organisation) nel report “European status report on preventing child maltreatment” del 2018. Gli interventi di prevenzione del maltrattamento infantile in Italia coinvolgono diverse istituzioni in particolare le regioni, le province e gli enti locali che possono predisporre programmi specifici di prevenzione delle situazioni di rischio e di pregiudizio che coinvolgono i minori. Tra questi ritroviamo ad esempio il programma nazionale P.I.P.P.I., il progetto sperimentale “Ali per il futuro” delle regioni Valle d'Aosta, Emilia-Romagna, Toscana e Puglia, il progetto “Dipende da come mi abbracci” della regione Lombardia e il progetto “Inviolabili” a carattere nazionale. All’interno di questi progetti l’educatore professionale assume un ruolo chiave, soprattutto se si pensa alla posizione privilegiata che questo professionista ricopre rispetto al dispositivo dell’educativa domiciliare e territoriale che lo porta ad abitare frequentemente i luoghi di vita della famiglia (Tuggia, 2020, in Ius, 2020). Inoltre, le caratteristiche di vicinanza, continuità e quotidianità specifiche della relazione che l’educatore ha la possibilità di instaurare con l’utenza appaiono infatti particolarmente adatte nell’approccio con situazioni familiari e sociali fortemente problematici (Barberis, 2001). L'obiettivo della tesi è di studiare gli interventi volti alla prevenzione del maltrattamento infantile che coinvolgono la figura dell’educatore professionale, in particolare il progetto “Reti Solidali” promosso dall’ULSS 4 Veneto Orientale che propone come intervento di prevenzione un investimento sulla comunità, e la solidarietà familiare all’interno della stessa, finalizzata al sostegno delle famiglie fragili con minori in condizioni di rischio o pregiudizio. Le informazioni utili sono state reperite tramite alcune banche dati online e ricerca bibliografica e attraverso uno studio descrittivo del progetto “Reti Solidali” sopra menzionato. Le conclusioni permettono infine una riflessione in merito alle potenzialità della figura dell’educatore professionale negli ambiti socio-sanitari di tutela minori non solo in vesti operative ma anche come figura manageriale.
maltrattamento
prevenzione
educatore sanitario
comunità
minori
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/56981