L'Emotività Espressa nei Disturbi Alimentari: il ruolo dell'Educatore Professionale nelle strategie psicoeducative

Introduction: Many studies have shown that some characteristics of the families of psychiatric patients, which fall within the definition of Expressed Emotions, can influence the evolution of the disorder and that these characteristics can be modified with specific psychoeducational programs aimed at family members. Objective: The objective of this study is to describe studies on Expressed Emotion in eating disorders (ED) with particular attention to the role of the professional educator, in the rehabilitation of patients with ED and in psychoeducation programs for family members. Materials and methods: The bibliographic search was conducted through a narrative review of the literature found in the PubMed, GalileoDiscovery, PsycInfo and Google Scholar databases. The material received includes articles from specialized periodicals, conference proceedings, books and parts of them. Results: From the analysis of literature data, the importance of the role of Expressed Emotion in eating disorders and the effectiveness of psychoeducation interventions emerge; there are still no studies that evaluate the role that the educator can have in these programs. High EE found in families of patients with ED is associated with greater symptom severity and a lower likelihood of recovery. Studies have highlighted a correlation between high criticism, hostility and hyperinvolvement of family members and patients' dysfunctional eating behaviors. The effectiveness of psychoeducation programs has also been confirmed: the results of interventions such as Family Based Treatment and the New Maudsley Model show a significant reduction in family EE, which translates into an improvement in patients' symptoms and eating behaviors. Discussion: Psychoeducation programs for family members provide comprehensive and appropriate information and knowledge about eating disorders that help find the most effective strategies to manage the problems caused by the disorder. There are no specific studies on the role of the professional educator in these contexts and therefore this aspect should be investigated and explored in depth. Conclusions: The specific skills that the professional educator has acquired in the field of information and communication can be particularly useful in the rehabilitation work of patients with eating disorders and in the psychoeducation of family members. Keywords: Eating disorders, professional educator, expressed emotion, psychoeducation, new maudsley model.

Introduzione: Molti studi hanno mostrato che alcune caratteristiche delle famiglie dei pazienti psichiatrici, che rientrano nella definizione di Emotività Espressa, possono influenzare l’evoluzione del disturbo e che tali caratteristiche possono essere modificate con specifici programmi psicoeducativi rivolti ai familiari. Obiettivo: L'obiettivo di questo studio è quello descrivere gli studi sull'Emotività Espressa nei disturbi dell'alimentazione con particolare attenzione al ruolo dell'educatore professionale, nella riabilitazione dei pazienti con DA e nei programmi di psicoeducazione per i familiari. Materiali e metodi: La ricerca bibliografica è stata condotta attraverso revisione narrativa della letteratura rilevata nelle banche dati PubMed, GalileoDiscovery, PsycInfo e Google Scholar. Il materiale recepito comprende articoli di periodici specializzati, atti di convegni, libri e parti di essi. Risultati: Dall'analisi dei dati della letteratura, emerge l’importanza del ruolo dell'Emotività Espressa nei disturbi dell'alimentazione e l'efficacia degli interventi di psicoeducazione; non ci sono ancora studi che valutino il ruolo che l’educatore può avere in questi programmi. L’alta EE rilevata nelle famiglie di pazienti con DA è associata a una maggiore gravità dei sintomi e a una minore probabilità di recupero. Gli studi hanno evidenziato una correlazione tra l’elevato criticismo, l’ostilità e l’ipercoinvolgimento dei membri della famiglia e i comportamenti alimentari disfunzionali dei pazienti. È stata inoltre confermata l'efficacia dei programmi di psicoeducazione: i risultati degli interventi come il Family Based Treatment e il Nuovo Modello Maudsley mostrano una significativa riduzione dell'EE familiare, che si traduce in un miglioramento nei sintomi e nei comportamenti alimentari dei pazienti. Discussione: I programmi di psicoeducazione per i familiari forniscono informazioni e conoscenze esaurienti e appropriate sui disturbi dell'alimentazione che servono a trovare le strategie più efficaci per gestire i problemi provocati dal disturbo. Non risultano studi specifici sul ruolo dell'educatore professionale in questi contesti e pertanto questo aspetto dovrebbe essere indagato e approfondito. Conclusioni: Le competenze specifiche che l'educatore professionale ha acquisito nel campo della informazione e della comunicazione possono essere particolarmente utili nel lavoro di riabilitazione dei pazienti con disturbi dell’alimentazione e nella psicoeducazione dei familiari. Parole chiave: Disturbi dell’alimentazione, educatore professionale, emotività espressa, psicoeducazione, new maudsley model.