L’elettrocardiografo è uno strumento medico che riflette e registra l’attività elettrica del cuore; una sua analisi può permettere il riconoscimento di malattie cardiache in modo semplice e non invasivo, rendendo possibile l’intervento preventivo del personale ospedaliero. Le aritmie cardiache, invece, non possono essere rilevate fino alla prima presentazione clinica: quando compaiono, la frequenza cardiaca perde la propria regolarità, degenerando rapidamente, portando spesso il paziente alla morte. La morte cardiaca improvvisa rappresenta, infatti, la principale causa di decessi nei paesi occidentali tra la popolazione compresa fra i 20 e i 60 anni. Solamente in Italia si registrano circa 55.000 morti all’anno a causa di cardiopatie e aritmie cardiache. Nel caso in cui, però, l’intervento sia tempestivo e il paziente riesca a superare la crisi cardiaca, è possibile evitarne una successiva grazie all’impianto di un pacemaker artificiale, un dispositivo che supporta il cuore nei momenti in cui la frequenza cardiaca risulti inadeguata alle attività eseguite, inviando un impulso elettrico alle cellule del cuore in modo da stimolarne la contrazione.
Analisi del segnale elettrocardiografico e sistema di controllo di un pacemaker artificiale
TEMPO, CHIARA
2022/2023
Abstract
L’elettrocardiografo è uno strumento medico che riflette e registra l’attività elettrica del cuore; una sua analisi può permettere il riconoscimento di malattie cardiache in modo semplice e non invasivo, rendendo possibile l’intervento preventivo del personale ospedaliero. Le aritmie cardiache, invece, non possono essere rilevate fino alla prima presentazione clinica: quando compaiono, la frequenza cardiaca perde la propria regolarità, degenerando rapidamente, portando spesso il paziente alla morte. La morte cardiaca improvvisa rappresenta, infatti, la principale causa di decessi nei paesi occidentali tra la popolazione compresa fra i 20 e i 60 anni. Solamente in Italia si registrano circa 55.000 morti all’anno a causa di cardiopatie e aritmie cardiache. Nel caso in cui, però, l’intervento sia tempestivo e il paziente riesca a superare la crisi cardiaca, è possibile evitarne una successiva grazie all’impianto di un pacemaker artificiale, un dispositivo che supporta il cuore nei momenti in cui la frequenza cardiaca risulti inadeguata alle attività eseguite, inviando un impulso elettrico alle cellule del cuore in modo da stimolarne la contrazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/57112