Background: Le benzodiazepine sono uno degli agenti farmacologici più prescritti nel mondo, soprattutto per le loro proprietà ansiolitiche. Dalla letteratura internazionale emerge un atteggiamento critico nei confronti dell’appropriatezza d’uso di questi farmaci, che riguarda in particolare l’uso di dosaggi non terapeutici, le prescrizioni per tempi non adeguati ed eccessivamente lunghi, l’uso auto-terapico e l’assenza di monitoraggio. Nonostante queste molecole abbiano un buon profilo di rischio-beneficio, se usati impropriamente o senza una prescrizione medica possono portare a pericolosi effetti collaterali e dipendenza. Le benzodiazepine (BZD) possono dare tolleranza e dipendenza anche in tempi brevi, per cui il loro utilizzo è raccomandato da tempo per un periodo molto limitato (intorno alle 4 settimane). Le restrizioni sociali ed economiche dovute alla pandemia Covid-19 hanno avuto un grave impatto a livello sociale e sanitario, soprattutto nei giovani. I tassi di ansia e insonnia sono aumentati sia tra il pubblico in generale che tra gli operatori sanitari. Il consumo territoriale delle BZD è passato dalle 40,0 DDD4/1000 abitanti die nel 2015 alle 54,3 nel 20215 Obiettivo: Questo studio ha lo scopo di revisionare le evidenze scientifiche più aggiornate riguardo l’abuso di benzodiazepine tra gli adolescenti e le strategie di prevenzione in merito, valutando l’impatto della pandemia sul fenomeno. Materiali e metodi: La ricerca è stata effettuata attraverso la consultazione di banche dati scientifiche quali CINAHL, PubMed e Cochrane Library, l’analisi critica degli articoli e il confronto con gli esperti dell’argomento. Risultati: La dipendenza da ansiolitici negli adolescenti, può svilupparsi rapidamente e portare con sé gravi rischi per la salute mentale ed emotiva. Inoltre si è visto che molti adolescenti che assumono ansiolitici a lungo termine presentano scarsi rendimenti scolastici e comportamenti aggressivi e autodistruttivi; per questo motivo, la prevenzione della dipendenza da BZD negli adolescenti dovrebbe rimanere una priorità assoluta. A livello internazionale, tale fenomeno risulta essere in crescente espansione nella popolazione adolescente. Durante il lockdown, le frequenze maggiori di utilizzo di psicofarmaci senza prescrizione medica, caratterizzano le studentesse e gli studenti maggiorenni, di cui gli ansiolitici sono stati quelli più consumati. Le cause dell’abuso di queste sostanze possono essere divise in due categorie principali: evitamento delle emozioni negative ed effetto psicoattivo della sostanza. È opportuno adottare un approccio pragmatico, articolato e interdisciplinare per affrontare la prescrizione inappropriata di benzodiazepine. Conclusione: Limitare le prescrizioni, monitorare la dispensazione delle sostanze ed educare gli operatori sanitari e i pazienti potrebbe contribuire a migliorare l’assistenza e a ridurre l’uso eccessivo delle benzodiazepine. Gli infermieri possono contribuire a garantire le migliori pratiche a supporto della sicurezza e la salute dei pazienti. Le ricerche dimostrano come un intervento educativo rivolto ai pazienti che fanno un uso cronico di queste sostanze porti una riduzione dell’utilizzo rispetto alle cure abituali. Infine, le campagne di sensibilizzazione per i giovani, nelle scuole e nelle università, sono essenziali per aumentare la consapevolezza sull’abuso e sui rischi delle benzodiazepine.

Abuso di benzodiazepine negli adolescenti. Una revisione di letteratura.

BALLARIN, AURORA
2022/2023

Abstract

Background: Le benzodiazepine sono uno degli agenti farmacologici più prescritti nel mondo, soprattutto per le loro proprietà ansiolitiche. Dalla letteratura internazionale emerge un atteggiamento critico nei confronti dell’appropriatezza d’uso di questi farmaci, che riguarda in particolare l’uso di dosaggi non terapeutici, le prescrizioni per tempi non adeguati ed eccessivamente lunghi, l’uso auto-terapico e l’assenza di monitoraggio. Nonostante queste molecole abbiano un buon profilo di rischio-beneficio, se usati impropriamente o senza una prescrizione medica possono portare a pericolosi effetti collaterali e dipendenza. Le benzodiazepine (BZD) possono dare tolleranza e dipendenza anche in tempi brevi, per cui il loro utilizzo è raccomandato da tempo per un periodo molto limitato (intorno alle 4 settimane). Le restrizioni sociali ed economiche dovute alla pandemia Covid-19 hanno avuto un grave impatto a livello sociale e sanitario, soprattutto nei giovani. I tassi di ansia e insonnia sono aumentati sia tra il pubblico in generale che tra gli operatori sanitari. Il consumo territoriale delle BZD è passato dalle 40,0 DDD4/1000 abitanti die nel 2015 alle 54,3 nel 20215 Obiettivo: Questo studio ha lo scopo di revisionare le evidenze scientifiche più aggiornate riguardo l’abuso di benzodiazepine tra gli adolescenti e le strategie di prevenzione in merito, valutando l’impatto della pandemia sul fenomeno. Materiali e metodi: La ricerca è stata effettuata attraverso la consultazione di banche dati scientifiche quali CINAHL, PubMed e Cochrane Library, l’analisi critica degli articoli e il confronto con gli esperti dell’argomento. Risultati: La dipendenza da ansiolitici negli adolescenti, può svilupparsi rapidamente e portare con sé gravi rischi per la salute mentale ed emotiva. Inoltre si è visto che molti adolescenti che assumono ansiolitici a lungo termine presentano scarsi rendimenti scolastici e comportamenti aggressivi e autodistruttivi; per questo motivo, la prevenzione della dipendenza da BZD negli adolescenti dovrebbe rimanere una priorità assoluta. A livello internazionale, tale fenomeno risulta essere in crescente espansione nella popolazione adolescente. Durante il lockdown, le frequenze maggiori di utilizzo di psicofarmaci senza prescrizione medica, caratterizzano le studentesse e gli studenti maggiorenni, di cui gli ansiolitici sono stati quelli più consumati. Le cause dell’abuso di queste sostanze possono essere divise in due categorie principali: evitamento delle emozioni negative ed effetto psicoattivo della sostanza. È opportuno adottare un approccio pragmatico, articolato e interdisciplinare per affrontare la prescrizione inappropriata di benzodiazepine. Conclusione: Limitare le prescrizioni, monitorare la dispensazione delle sostanze ed educare gli operatori sanitari e i pazienti potrebbe contribuire a migliorare l’assistenza e a ridurre l’uso eccessivo delle benzodiazepine. Gli infermieri possono contribuire a garantire le migliori pratiche a supporto della sicurezza e la salute dei pazienti. Le ricerche dimostrano come un intervento educativo rivolto ai pazienti che fanno un uso cronico di queste sostanze porti una riduzione dell’utilizzo rispetto alle cure abituali. Infine, le campagne di sensibilizzazione per i giovani, nelle scuole e nelle università, sono essenziali per aumentare la consapevolezza sull’abuso e sui rischi delle benzodiazepine.
2022
Benzodiazepine abuse in adolescents. A literature review.
benzodiazepine
misuse, "off-label
adolescent
teenagers
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi Ballarin A..pdf

accesso aperto

Dimensione 972.37 kB
Formato Adobe PDF
972.37 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/57126