BACKGROUND A livello nazionale e mondiale si evidenzia un incremento della popolazione anziana. La sanità, quindi, si ritroverà ad assistere sempre più pazienti anziani e i problemi a loro correlati, tra cui la demenza, una patologia che colpisce molto questa fascia d’età. Se si analizza anche lo stato nutrizionale degli anziani, questi sono già a rischio di malnutrizione, che comprende, l’assunzione di cibo, ma anche l’assunzione di liquidi. La disidratazione è una condizione di riduzione del volume corporeo di acqua, causato da ridotta assunzione di liquidi e/o aumento di perdite, che può influire in modo negativo sulle funzionalità di una persona, soprattutto se anziana e se affetta da patologie come la demenza. Nelle RSA la prevalenza di questo problema arriva anche all’82%. Inoltre il 17,5% dei pazienti ricoverati con diagnosi principale di disidratazione muore entro 30 giorni, mentre nei pazienti con altre patologie, associate a disidratazione, ha un aumento della mortalità fino al 50%. OBIETTIVI L’obiettivo della seguente revisione è quello di evidenziare il ruolo infermieristico nell’attuazione di interventi assistenziali proattivi nel riconoscimento della disidratazione nel paziente anziano demente, individuando i principali strumenti per la valutazione della disidratazione del paziente in oggetto e identificando le strategie di trattamento e prevenzione. MATERIALI E METODI Per la stesura di questa revisione sono stati utilizzati PubMed e Google Scholar per la ricerca delle evidenze. Attraverso parole chiave, stringhe di ricerca e l’utilizzo di criteri di selezione, sono stati identificati e utilizzati 27 articoli per l’analisi dei quesiti. RISULTATI Dei 27 articoli presi in considerazione per la risposta al problema, 13 (da PubMed) hanno risposto ai primi tre quesiti. I restanti 14 (di cui 4 da PubMed e 10 da Google Scholar) hanno risposto parzialmente all’ultimo quesito. I risultati ai primi tre quesiti sono i seguenti: per la valutazione della disidratazione i metodi standard risultati migliori sono l’osmolalità e l’osmolarità. Gli interventi per il trattamento sono l’utilizzo dell’ipodermoclisi o somministrazione di liquidi per via endovenosa, mentre gli interventi di prevenzione risultano la considerazione del tipo e del colore del contenitore, il tipo di bevande, l’incremento del supporto e l’assistenza del personale sanitario aumentando l’offerta delle bevande, favorire un ambiente sociale o familiare e un’educazione e formazione a riguardo. All’ultimo quesito, alcuni degli studi riportano l’uso di alcuni dispositivi per la valutazione dello stato di idratazione, ma non ancora in uso e con necessità di essere replicati in campioni più ampi; altri riportano l’uso e l’utilità della telemedicina. CONCLUSIONI La revisione ha evidenziato l’utilità della telemedicina e di dispositivi e strumenti per la prevenzione e valutazione della disidratazione. Suggerisce un incremento del miglioramento della presa in carico del paziente anziano attraverso la teleassistenza, il teleconsulto e l’utilizzo di dispositivi in grado di monitorare il paziente anche a distanza. Inoltre delle ricerche future sull’uso della telemedicina in ambito infermieristico e sulla produzione di strumenti volti alla prevenzione della disidratazione del paziente anziano con demenza, potrebbero dare dei buoni risultati per la sanità e il benessere del paziente. PAROLE CHIAVE Dementia, Dehydration, Prevention, Older adult, Assessment.

Gestione della disidratazione nei pazienti anziani con demenza

FAVARETTO, BEATRICE
2022/2023

Abstract

BACKGROUND A livello nazionale e mondiale si evidenzia un incremento della popolazione anziana. La sanità, quindi, si ritroverà ad assistere sempre più pazienti anziani e i problemi a loro correlati, tra cui la demenza, una patologia che colpisce molto questa fascia d’età. Se si analizza anche lo stato nutrizionale degli anziani, questi sono già a rischio di malnutrizione, che comprende, l’assunzione di cibo, ma anche l’assunzione di liquidi. La disidratazione è una condizione di riduzione del volume corporeo di acqua, causato da ridotta assunzione di liquidi e/o aumento di perdite, che può influire in modo negativo sulle funzionalità di una persona, soprattutto se anziana e se affetta da patologie come la demenza. Nelle RSA la prevalenza di questo problema arriva anche all’82%. Inoltre il 17,5% dei pazienti ricoverati con diagnosi principale di disidratazione muore entro 30 giorni, mentre nei pazienti con altre patologie, associate a disidratazione, ha un aumento della mortalità fino al 50%. OBIETTIVI L’obiettivo della seguente revisione è quello di evidenziare il ruolo infermieristico nell’attuazione di interventi assistenziali proattivi nel riconoscimento della disidratazione nel paziente anziano demente, individuando i principali strumenti per la valutazione della disidratazione del paziente in oggetto e identificando le strategie di trattamento e prevenzione. MATERIALI E METODI Per la stesura di questa revisione sono stati utilizzati PubMed e Google Scholar per la ricerca delle evidenze. Attraverso parole chiave, stringhe di ricerca e l’utilizzo di criteri di selezione, sono stati identificati e utilizzati 27 articoli per l’analisi dei quesiti. RISULTATI Dei 27 articoli presi in considerazione per la risposta al problema, 13 (da PubMed) hanno risposto ai primi tre quesiti. I restanti 14 (di cui 4 da PubMed e 10 da Google Scholar) hanno risposto parzialmente all’ultimo quesito. I risultati ai primi tre quesiti sono i seguenti: per la valutazione della disidratazione i metodi standard risultati migliori sono l’osmolalità e l’osmolarità. Gli interventi per il trattamento sono l’utilizzo dell’ipodermoclisi o somministrazione di liquidi per via endovenosa, mentre gli interventi di prevenzione risultano la considerazione del tipo e del colore del contenitore, il tipo di bevande, l’incremento del supporto e l’assistenza del personale sanitario aumentando l’offerta delle bevande, favorire un ambiente sociale o familiare e un’educazione e formazione a riguardo. All’ultimo quesito, alcuni degli studi riportano l’uso di alcuni dispositivi per la valutazione dello stato di idratazione, ma non ancora in uso e con necessità di essere replicati in campioni più ampi; altri riportano l’uso e l’utilità della telemedicina. CONCLUSIONI La revisione ha evidenziato l’utilità della telemedicina e di dispositivi e strumenti per la prevenzione e valutazione della disidratazione. Suggerisce un incremento del miglioramento della presa in carico del paziente anziano attraverso la teleassistenza, il teleconsulto e l’utilizzo di dispositivi in grado di monitorare il paziente anche a distanza. Inoltre delle ricerche future sull’uso della telemedicina in ambito infermieristico e sulla produzione di strumenti volti alla prevenzione della disidratazione del paziente anziano con demenza, potrebbero dare dei buoni risultati per la sanità e il benessere del paziente. PAROLE CHIAVE Dementia, Dehydration, Prevention, Older adult, Assessment.
2022
Management of dehydration in elderly patients with dementia
Dementia
Dehydration
Prevention
Older adults
Assesment
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/57184