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ABSTRACT Background: diversi studi hanno cercato di spiegare quali sono i meccanismi alla base dell’effetto placebo nella pratica clinica. Sono stati individuati i cosiddetti fattori contestuali (la comunicazione verbale e non verbale, il tocco terapeutico, l’ascolto attivo, le aspettative dell’assistito ecc..) che rappresentano il contesto psicosociale che circonda l’assistito e che innescano l’effetto placebo e che sono in grado di influenzare, in positivo o in negativo, gli esiti terapeutici. Gli infermieri possono migliorare il benessere degli assistiti attraverso l'attivazione di questi fattori, ad esempio creando un ambiente confortevole, così come possono innescare effetti avversi come quando c'è un uso inappropriato della comunicazione verbale o non verbale. L’effetto placebo è stato studiato nella pratica infermieristica, ma, ad oggi, a livello italiano ed internazionale, c’è una carenza di dati che riguardano la conoscenza e l’utilizzo, da parte degli infermieri nella pratica clinica, dei fattori contestuali come trigger dell’effetto placebo in grado di potenziare gli esiti terapeutici. Obiettivo: indagare la conoscenza e l’utilizzo dei fattori contestuali, da parte di un campione di infermieri, nella pratica clinica come trigger dell’effetto placebo capaci di potenziare gli effetti degli interventi terapeutici e ottenere, così, dei benefici sull’assistito. Disegno, materiali e metodi: è stato condotto uno studio osservazionale trasversale, somministrando, ad un campione di infermieri appartenenti a diverse Unità Operative, un questionario di autovalutazione della conoscenza e dell’utilizzo dei fattori contestuali nella pratica clinica. Risultati e discussione: su 155 infermieri hanno risposto 140 al questionario; 81 di loro (57,9%) ha riferito di utilizzare i fattori contestuali ‘‘molte volte’’ nella pratica clinica principalmente ‘‘per tranquillizzare il paziente’’, ‘‘per controllare il dolore’’ e ‘‘come aggiunta ad altri interventi infermieristici per ottimizzare le risposte cliniche’’ (38; 27,1%). I fattori contestuali più utilizzati sono risultati: la comunicazione verbale con il paziente (138; 98,6%); un approccio centrato sul paziente (137; 97,9%) e un approccio professionale con il paziente (137; 97,9%). Quelli meno utilizzati sono risultati: la reputazione professionale di bravo infermiere (106; 75,7%); la divisa (62; 44,3%) e un design ambientale accurato (61; 43,6%). Elementi quali ‘‘un ambiente confortevole’’ e ‘‘un’architettura ambientale adeguata’’ risultano utilizzati ma con frequenza minore rispetto ai fattori contestuali sopra citati. Conclusioni: gli infermieri sono consapevoli che i fattori di contesto sono in grado di scatenare l’effetto placebo; tuttavia, risulta che alcuni di questi, come l’ambiente che circonda l’assistito, in cui viene offerta l’assistenza, o la divisa stessa del curante, che sono potenti fattori in grado di scatenare l’effetto placebo, non vengono considerati come tali e che si sa ancora poco su di essi. Risulta opportuno quindi, visto il potere intrinseco che hanno e visto i risultati terapeutici ai quali possono portare se usati in modo giusto, stimolare, a partire dalla formazione di base degli infermieri, una maggiore consapevolezza sui fattori contestuali. Key words: placebo effect, awareness, contextual factors, therapeutic outcomes
L’effetto placebo nell’assistenza infermieristica: studio osservazionale trasversale
SCHIDU, LILIANA
2022/2023
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