Introduzione: Le cure palliative domiciliari portano a numerosi vantaggi non soltanto in termini economici ma anche sul miglioramento della qualità di vita del paziente. Il caregiver informale di un paziente terminale in cure palliative domiciliari è sottoposto a situazioni stressanti con elevata percezione del carico assistenziale che hanno conseguenze negative sulla sua salute, fisica e mentale, nonché sulla sua qualità della vita. Ansia, depressione, stress, affaticamento e ipervigilanza notturna dovuta al costante monitoraggio del paziente o alle preoccupazioni del caregiver stesso possono compromettere la qualità del sonno del caregiver informale provocando difficoltà nella fase di addormentamento e nel mantenere il sonno per le ore standard previste. Obiettivo: L’obbiettivo di questo studio è quello di andare a valutare quali possono essere gli effetti dell’ascolto attivo di musica sulla qualità del sonno del caregiver informale del paziente oncologico in cure palliative domiciliari. Disegno dello studio: È stato condotto uno studio pilota, before and after, presso AVAPO Mestre nel periodo giugno 2023 – agosto 2023. Il campione era composto da 10 caregiver informali di pazienti oncologici in cure palliative domiciliari. Prima di iniziare lo studio sono state raccolte alcune variabili sociodemografiche e cliniche e ulteriori dati attraverso questionari, scale di valutazione e interviste al paziente e al caregiver. In seguito, è stato proposto al caregiver un intervento attivo di 38 minuti di ascolto di musica (Ambient Music portata a 432Hz) da ascoltare nella fase di addormentamento ogni giorno per 15 giorni. Al termine dei 15 giorni, al fine di poter valutare l’efficacia dell’intervento proposto, sono state rivalutati i questionari e scale di valutazione utilizzati nella raccolta dati iniziale. Strumenti di misurazione: È stato utilizzato il Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI), per andare a valutare la qualità del sonno del caregiver del paziente in cure palliative domiciliari. Per la misurazione della performance del paziente e la valutazione delle sue condizioni generali è stata utilizzata la Karnofsky Performance Status (KPS). Infine, è stata utilizzata la Zarit Burden Interview (ZBI) per valutare il carico assistenziale percepito dal caregiver. Risultati: Dei 10 caregiver informali partecipanti allo studio 5 hanno portato a termine l’intervento musicale proposto mentre i restanti 5 caregiver hanno abbandonato il protocollo previsto per un aggravamento delle condizioni o per cambiamenti nella terapia del paziente assistito. Dai dati raccolti si è potuto notare un miglioramento della qualità del sonno legate all’aumento della durata del sonno (p-value 0.004) e alla riduzione dei risvegli notturni e diminuzione dei disturbi del sonno (p-value 0.040). Nonostante non vi siano state ulteriori differenze significative nei dati raccolti, sembra che la musica, sebbene sia stato rilevato un costante aggravamento delle condizioni del paziente, può aver influito nella diminuzione della percezione del carico assistenziale e nel miglioramento della qualità del sonno del caregiver informale. Conclusione: Questo studio pilota fornisce informazioni su un possibile effetto positivo della musica come intervento di sostegno al caregiver informale nella riduzione del carico assistenziale e nel miglioramento della qualità del sonno. Tenendo conto del breve periodo in cui è stato condotto lo studio, dell’esiguità del campione e dei numerosi bias incontrati durante la ricerca, si propone di ripetere lo studio con una raccolta più ampia di dati, prendendo in considerazione un campione più elevato di almeno 30-40 caregiver e con un’ipotetica ampiezza temporale di un anno, al fine di valutare il reale effetto dell’ascolto di musica sulla qualità del sonno del caregiver.
La musica come sostegno al sonno dei caregiver nelle cure palliative domiciliari: uno studio pilota
VIGNOLA, CATERINA
2022/2023
Abstract
Introduzione: Le cure palliative domiciliari portano a numerosi vantaggi non soltanto in termini economici ma anche sul miglioramento della qualità di vita del paziente. Il caregiver informale di un paziente terminale in cure palliative domiciliari è sottoposto a situazioni stressanti con elevata percezione del carico assistenziale che hanno conseguenze negative sulla sua salute, fisica e mentale, nonché sulla sua qualità della vita. Ansia, depressione, stress, affaticamento e ipervigilanza notturna dovuta al costante monitoraggio del paziente o alle preoccupazioni del caregiver stesso possono compromettere la qualità del sonno del caregiver informale provocando difficoltà nella fase di addormentamento e nel mantenere il sonno per le ore standard previste. Obiettivo: L’obbiettivo di questo studio è quello di andare a valutare quali possono essere gli effetti dell’ascolto attivo di musica sulla qualità del sonno del caregiver informale del paziente oncologico in cure palliative domiciliari. Disegno dello studio: È stato condotto uno studio pilota, before and after, presso AVAPO Mestre nel periodo giugno 2023 – agosto 2023. Il campione era composto da 10 caregiver informali di pazienti oncologici in cure palliative domiciliari. Prima di iniziare lo studio sono state raccolte alcune variabili sociodemografiche e cliniche e ulteriori dati attraverso questionari, scale di valutazione e interviste al paziente e al caregiver. In seguito, è stato proposto al caregiver un intervento attivo di 38 minuti di ascolto di musica (Ambient Music portata a 432Hz) da ascoltare nella fase di addormentamento ogni giorno per 15 giorni. Al termine dei 15 giorni, al fine di poter valutare l’efficacia dell’intervento proposto, sono state rivalutati i questionari e scale di valutazione utilizzati nella raccolta dati iniziale. Strumenti di misurazione: È stato utilizzato il Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI), per andare a valutare la qualità del sonno del caregiver del paziente in cure palliative domiciliari. Per la misurazione della performance del paziente e la valutazione delle sue condizioni generali è stata utilizzata la Karnofsky Performance Status (KPS). Infine, è stata utilizzata la Zarit Burden Interview (ZBI) per valutare il carico assistenziale percepito dal caregiver. Risultati: Dei 10 caregiver informali partecipanti allo studio 5 hanno portato a termine l’intervento musicale proposto mentre i restanti 5 caregiver hanno abbandonato il protocollo previsto per un aggravamento delle condizioni o per cambiamenti nella terapia del paziente assistito. Dai dati raccolti si è potuto notare un miglioramento della qualità del sonno legate all’aumento della durata del sonno (p-value 0.004) e alla riduzione dei risvegli notturni e diminuzione dei disturbi del sonno (p-value 0.040). Nonostante non vi siano state ulteriori differenze significative nei dati raccolti, sembra che la musica, sebbene sia stato rilevato un costante aggravamento delle condizioni del paziente, può aver influito nella diminuzione della percezione del carico assistenziale e nel miglioramento della qualità del sonno del caregiver informale. Conclusione: Questo studio pilota fornisce informazioni su un possibile effetto positivo della musica come intervento di sostegno al caregiver informale nella riduzione del carico assistenziale e nel miglioramento della qualità del sonno. Tenendo conto del breve periodo in cui è stato condotto lo studio, dell’esiguità del campione e dei numerosi bias incontrati durante la ricerca, si propone di ripetere lo studio con una raccolta più ampia di dati, prendendo in considerazione un campione più elevato di almeno 30-40 caregiver e con un’ipotetica ampiezza temporale di un anno, al fine di valutare il reale effetto dell’ascolto di musica sulla qualità del sonno del caregiver.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/57294