Povertà educativa e riproduzione delle disuguaglianze: il caso italiano

Contrariamente da quanto è percepito da gran parte della popolazione, la povertà non è un fenomeno che si basa sul solo fattore economico e quindi riconducibile unicamente al reddito e alla ricchezza delle persone, ma esso si riferisce ad una pluralità di dimensioni che concorrono a determinare condizioni di disagio. Considerando, quindi, la povertà nella sua natura multidimensionale, in questo elaborato ci si soffermerà sulla povertà educativa, analizzando la sua evoluzione, dalla sua prima concettualizzazione risalente agli anni ’90 ad oggi. Essa, soprattutto negli ultimi anni, ha raggiunto un ruolo centrale negli studi e nelle ricerche di psicologi, sociologi ed economisti poiché non è un fenomeno che, come si potrebbe ipotizzare, caratterizza i soli paesi in via di sviluppo ma è diffuso anche nei paesi economicamente avanzati, come l’Italia. Visto il forte legame della povertà educativa con quella economica che, come si vedrà, formano un circolo vizioso in cui l’una alimenta l’altra, si andranno ad analizzare le disuguaglianze educative e, specificatamente, la loro persistenza intergenerazionale, con conseguente trasmissione della povertà, dovuta alla relazione diretta che intercorre tra i sistemi educativi e le disuguaglianze sociali. Nella parte finale di questo elaborato verranno esposti ed analizzati criticamente i dati relativi alla situazione del caso italiano in merito alla povertà educativa, che ancora oggi risulta avere una forte influenza sul futuro dei giovani, con l’obiettivo di riflettere sulle misure di contrasto a questo fenomeno.