Nel territorio veneto, solo 4 Unità Operative Complesse di Cure Palliative su 9 presentano la figura dell’Assistente Sociale all’interno della loro équipe. La professione sociale è così superflua nei contesti di fine vita? Se le istituzioni internazionali, europee ed italiane affermano che le Cure Palliative si occupano del trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psico-sociale e spirituale, non possiamo prescindere dal considerare il valore che l’Assistente Sociale apporterebbe a tale approccio. Il professionista svolge il ruolo di lettura dei bisogni sociali complessi, di sostegno alle relazioni familiari, di gestione delle emozioni, di valutazione dell’ambiente, di promozione delle reti territoriali. Oltre a ciò, però, viene dimostrata la sua importanza nella valorizzazione dell’autodeterminazione del paziente, un’esigenza imprescindibile al fine di vivere pienamente la propria esistenza fino all’ultimo istante, nonostante la particolare situazione di vulnerabilità e di fragilità fisica ed emotiva. Una ricerca bibliografica in tema di Cure Palliative, di autodeterminazione e l’analisi della legge 219/2017 hanno permesso di dimostrare questi concetti. È solo promuovendo l’autodeterminazione che si potrà dare alle persone malate la sensazione non solo di contare per la loro specificità ma anche di contare fino alla fine della vita, come affermava circa cinquant’anni fa Cicely Saunders, la fondatrice del movimento Cure Palliative.
La valorizzazione dell'autodeterminazione nelle Cure Palliative: il ruolo dell'Assistente Sociale
COGO, EVA
2022/2023
Abstract
Nel territorio veneto, solo 4 Unità Operative Complesse di Cure Palliative su 9 presentano la figura dell’Assistente Sociale all’interno della loro équipe. La professione sociale è così superflua nei contesti di fine vita? Se le istituzioni internazionali, europee ed italiane affermano che le Cure Palliative si occupano del trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psico-sociale e spirituale, non possiamo prescindere dal considerare il valore che l’Assistente Sociale apporterebbe a tale approccio. Il professionista svolge il ruolo di lettura dei bisogni sociali complessi, di sostegno alle relazioni familiari, di gestione delle emozioni, di valutazione dell’ambiente, di promozione delle reti territoriali. Oltre a ciò, però, viene dimostrata la sua importanza nella valorizzazione dell’autodeterminazione del paziente, un’esigenza imprescindibile al fine di vivere pienamente la propria esistenza fino all’ultimo istante, nonostante la particolare situazione di vulnerabilità e di fragilità fisica ed emotiva. Una ricerca bibliografica in tema di Cure Palliative, di autodeterminazione e l’analisi della legge 219/2017 hanno permesso di dimostrare questi concetti. È solo promuovendo l’autodeterminazione che si potrà dare alle persone malate la sensazione non solo di contare per la loro specificità ma anche di contare fino alla fine della vita, come affermava circa cinquant’anni fa Cicely Saunders, la fondatrice del movimento Cure Palliative.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Eva_Cogo.pdf
accesso riservato
Dimensione
1.1 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.1 MB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/57573