È presente nella letteratura scientifica una lunga serie di elementi coerenti con l'ipotesi di una dissociazione tra la memoria di lavoro visuo-spaziale e il sistema deputato all'elaborazione delle informazioni relative alla numerosità degli stimoli. Ciononostante, negli ultimi anni è emerso un numero crescente di evidenze a sostegno dell’ipotesi che un sistema che elabora la numerosità pura dalla nascita esista ma non sia di per sé sufficiente a generare le rappresentazioni utilizzate per guidare le risposte. Si osserva invece una sovrapposizione con la memoria di lavoro visiva in termini funzionali e di risorse legata all'integrazione di informazioni spaziali e all'interferenza delle informazioni relative alle altre caratteristiche fisiche degli stimoli. In questo studio, abbiamo replicato lo studio di Piazza et al. (2011) che costituisce il riferimento empirico a sostegno dell’ipotesi di una dissociazione tra approssimazione numerica e memoria di lavoro visuo-spaziale. La capacità di memoria di lavoro visiva è stata misurata utilizzando un recente paradigma di change-detection e sono state corrette alcune imperfezioni metodologiche dello studio di Piazza e colleghi, arrivando comunque a replicare la mancanza di correlazione originariamente osservata. La presenza di evidenze contraddittorie ha costituito quindi la base per una riflessione teorica e metodologica finalizzata a spiegare i nostri risultati allo stato dell’arte attuale e ad orientare la ricerca futura sul ruolo della memoria di lavoro nella stima numerica.
Sulla relazione funzionale tra memoria di lavoro visiva e acuità numerica
ROSSI, EDOARDO
2022/2023
Abstract
È presente nella letteratura scientifica una lunga serie di elementi coerenti con l'ipotesi di una dissociazione tra la memoria di lavoro visuo-spaziale e il sistema deputato all'elaborazione delle informazioni relative alla numerosità degli stimoli. Ciononostante, negli ultimi anni è emerso un numero crescente di evidenze a sostegno dell’ipotesi che un sistema che elabora la numerosità pura dalla nascita esista ma non sia di per sé sufficiente a generare le rappresentazioni utilizzate per guidare le risposte. Si osserva invece una sovrapposizione con la memoria di lavoro visiva in termini funzionali e di risorse legata all'integrazione di informazioni spaziali e all'interferenza delle informazioni relative alle altre caratteristiche fisiche degli stimoli. In questo studio, abbiamo replicato lo studio di Piazza et al. (2011) che costituisce il riferimento empirico a sostegno dell’ipotesi di una dissociazione tra approssimazione numerica e memoria di lavoro visuo-spaziale. La capacità di memoria di lavoro visiva è stata misurata utilizzando un recente paradigma di change-detection e sono state corrette alcune imperfezioni metodologiche dello studio di Piazza e colleghi, arrivando comunque a replicare la mancanza di correlazione originariamente osservata. La presenza di evidenze contraddittorie ha costituito quindi la base per una riflessione teorica e metodologica finalizzata a spiegare i nostri risultati allo stato dell’arte attuale e ad orientare la ricerca futura sul ruolo della memoria di lavoro nella stima numerica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/57696