Nelle diverse lingue dei segni, analizzate cross-linguisticamente, sono presenti molti segni che prevedono contatti con il corpo. Questi contatti avvengono in un luogo di articolazione specifico; il luogo (o posizione) è uno dei parametri costitutivi dei segni su cui ci si è concentrati in questo lavoro, il cui scopo era di identificare eventuali pattern che indicassero preferenze per alcune parti del corpo nella produzione di segni e indagare se queste fossero comuni nelle diverse lingue dei segni analizzate (Neozelandese, Italiano, Sudafricano, Americano). Si sono ipotizzate variabili percettive, motorie e cognitive per spiegare il posizionamento dei contatti. La letteratura in materia ci mostra quanto le componenti non manuali (il quinto parametro costitutivo delle lingue dei segni) svolgano un ruolo essenziale per la comprensione di aspetti grammaticali, prosodici, iconici e emozionali. Per questo motivo ci siamo chiesti se non sia presente una necessità percettiva di oscurare il meno possibile la parte centrale del viso (gli occhi, il naso, la bocca), per preservare il più possibile le informazioni da esso veicolate. E’ stato inoltre ipotizzato che nell’esecuzione dei segni il movimento tenda a perseguire un’economia motoria evitando, quando possibile, l’esecuzione di movimenti più estesi temporalmente e spazialmente. Infine ci si è concentrati sul ruolo dell’iconicità dei segni, che la letteratura ci presenta come aspetto centrale e rilevante nelle diverse lingue dei segni.
Il contatto corporeo nel linguaggio dei segni
FAJNER, ANNA
2022/2023
Abstract
Nelle diverse lingue dei segni, analizzate cross-linguisticamente, sono presenti molti segni che prevedono contatti con il corpo. Questi contatti avvengono in un luogo di articolazione specifico; il luogo (o posizione) è uno dei parametri costitutivi dei segni su cui ci si è concentrati in questo lavoro, il cui scopo era di identificare eventuali pattern che indicassero preferenze per alcune parti del corpo nella produzione di segni e indagare se queste fossero comuni nelle diverse lingue dei segni analizzate (Neozelandese, Italiano, Sudafricano, Americano). Si sono ipotizzate variabili percettive, motorie e cognitive per spiegare il posizionamento dei contatti. La letteratura in materia ci mostra quanto le componenti non manuali (il quinto parametro costitutivo delle lingue dei segni) svolgano un ruolo essenziale per la comprensione di aspetti grammaticali, prosodici, iconici e emozionali. Per questo motivo ci siamo chiesti se non sia presente una necessità percettiva di oscurare il meno possibile la parte centrale del viso (gli occhi, il naso, la bocca), per preservare il più possibile le informazioni da esso veicolate. E’ stato inoltre ipotizzato che nell’esecuzione dei segni il movimento tenda a perseguire un’economia motoria evitando, quando possibile, l’esecuzione di movimenti più estesi temporalmente e spazialmente. Infine ci si è concentrati sul ruolo dell’iconicità dei segni, che la letteratura ci presenta come aspetto centrale e rilevante nelle diverse lingue dei segni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/57720