Valutazione clinico-comparativa di dispositivo sperimentale nel supporto alla diagnosi di carie mediante tecnica in fluorescenza.

The evolution of dentistry has led to the search for increasingly precise and effective diagnostic methods. Among these, the use of fluorescence emerges as a potential alternative or complement to traditional diagnostic methods. This clinical-experimental study aims to explore the role of fluorescence in supporting the diagnosis of carious lesions and other pathologies at the dental surface level. In our research on a sample of 20 patients, the data showed that only 5 patients had complete consistency between fluorescence and traditional methods in detecting caries (25%), while another 5 showed consistency regarding the identification of fillings (25%). However, only for 2 patients out of 20 (10%) the consistency was complete for both caries and fillings. The degree of discrepancy detected for the diagnosis of caries was 48.61%, and 43.43% for fillings. Further analyzing, the average detection of fillings through the fluorescence technique was 2.25, while that through traditional analysis was 1.55. For the detection of caries, the average obtained from fluorescence was 1.15, compared to an average of 0.6 from traditional analysis. In a context where traditional diagnostic approaches, such as radiography and clinical examination, and other diagnostic solutions have shown efficiency but also limitations, fluorescence could represent an innovative solution. Radiography, although being an essential tool, involves exposing the patient to radiation which, albeit minimal, must be performed according to reason and actual necessity; the clinical examination, heavily dependent on the experience and skill of the clinician, can be subjective; diagnostic solutions such as diagnocam and other tools for caries detection, are used little in dental studies, their configuration takes time, and too many stand-alone software are used which require specific learning. Therefore, exploring new diagnostic methods that are both precise, fast, and free from side effects is of fundamental importance. The main goal of this study is to determine whether the fluorescence technique can offer added value in the field of dental diagnostics. The results obtained could provide crucial data on its accuracy, safety, and effectiveness in identifying caries and other dental lesions. Consequently, new guidelines and recommendations for dentists and dental hygienists in daily practice could be outlined. The implications of such research are significant. If fluorescence proves to be effective, it could revolutionize current dental practice, providing practitioners with an additional tool for early detection of lesions. Timely and accurate diagnosis not only improves the prognosis for the patient but can also reduce the costs associated with treating dental pathologies. The contribution to knowledge provided by this study could position fluorescence as a notable innovation in the dental landscape. The dental hygienist, often at the forefront in detecting dental anomalies, could benefit enormously from this tool, managing to identify incipient or carious lesions with greater precision and direct the patient towards a treatment path with the dentist. This could in turn facilitate the doctor's work, who would have more accurate and timely diagnostic information at his disposal.

L’evoluzione dell’odontoiatria ha portato alla ricerca di metodi diagnostici sempre più precisi ed efficaci. Tra questi, l'impiego della fluorescenza si presenta come una potenziale alternativa o complemento ai tradizionali metodi di diagnosi. Il presente studio clinico-sperimentale si propone di esplorare il ruolo della fluorescenza nel supporto alla diagnosi delle lesioni cariose e di altre patologie a livello della superficie dentale. Nell'ambito della nostra ricerca su un campione di 20 pazienti, i dati hanno mostrato che solo 5 pazienti presentavano una completa coerenza tra fluorescenza e metodi tradizionali nella rilevazione delle carie (25%), mentre altri 5 mostravano coerenza per quanto riguarda l'individuazione delle otturazioni (25%). Tuttavia, solo per 2 pazienti su 20 (10%) la coerenza era completa sia per le carie che per le otturazioni. Il grado di discrepanza rilevato per la diagnosi delle carie era del 48,61%, e del 43,43% per le otturazioni. Analizzando ulteriormente, la media di rilevazione di otturazioni tramite la tecnica della fluorescenza era di 2,25, mentre quella tramite analisi tradizionale era di 1,55. Per la rilevazione delle carie, la media ottenuta dalla fluorescenza era di 1,15, a confronto con una media di 0,6 dell'analisi tradizionale. In un contesto in cui gli approcci diagnostici tradizionali, come la radiografia e l’esame clinico, ed altre soluzioni diagnostiche hanno dimostrato efficienza ma anche limitazioni, la fluorescenza potrebbe rappresentare una soluzione innovativa. La radiografia, pur essendo uno strumento essenziale, comporta l'esposizione del paziente a radiazioni che seppur minime, devono essere eseguite secondo ragione e per necessità effettive; l’esame clinico, fortemente dipendente dall'esperienza e dall'abilità del clinico, può risultare soggettivo; soluzioni diagnostiche come diagnocam e ulteriori strumenti per la rilevazione di carie, vengono adoperati poco negli studi odontoiatrici, la loro configurazione richiede del tempo, e vengono utilizzati troppi software a sé che richiedono un apprendimento specifico. Pertanto, esplorare nuovi metodi diagnostici che siano al contempo precisi, rapidi, ed esenti da effetti collaterali è di fondamentale importanza. L'obiettivo principale di questo studio è determinare se la tecnica della fluorescenza possa offrire un valore aggiunto nel campo della diagnostica odontoiatrica. I risultati ottenuti potrebbero fornire dati cruciali sulla sua accuratezza, sicurezza ed efficacia nell'identificare carie e altre lesioni dentali. Di conseguenza, potrebbero essere delineate nuove linee guida e raccomandazioni per gli odontoiatri e gli igienisti dentali nella pratica quotidiana. Le implicazioni di tale ricerca sono significative. Se la fluorescenza dovesse dimostrarsi efficace, potrebbe rivoluzionare la pratica odontoiatrica corrente, fornendo agli operatori uno strumento aggiuntivo per la rilevazione precoce delle lesioni. Una diagnosi tempestiva e accurata non solo migliora la prognosi per il paziente, ma può anche ridurre i costi associati alla cura delle patologie dentali. Il contributo alla conoscenza fornito da questo studio potrebbe posizionare la fluorescenza come un'innovazione di rilievo nel panorama odontoiatrico. L'igienista dentale, spesso in prima linea nella rilevazione di anomalie dentali, potrebbe beneficiare enormemente di questo strumento, riuscendo a individuare lesioni incipienti o cariose con maggiore precisione ed indirizzare il paziente verso un percorso di cura con l’odontoiatra. Ciò potrebbe a sua volta facilitare il lavoro del medico, che avrebbe a disposizione informazioni diagnostiche più accurate e tempestive.