Background: Lo skin to skin è una pratica utilizzata in ambito sanitario, in particolare nell’assistenza neonatale. Consiste nel posizionare il neonato, subito dopo la nascita e dopo averlo accuratamente asciugato, direttamente sul ventre materno in contatto pelle a pelle per la durata di almeno un’ora senza, se possibile, interrompere la pratica. Essa comporta numerosi benefici sia sul versante materno che neonatale: tra i quali troviamo anche un miglior adattamento alla vita extrauterina per il neonato prevenendo l’ipotermia neonatale e facilitando l’attacco precoce al seno. È proprio questo che permette anche una maggiore contrazione dell’utero grazie al rilascio di ossitocina e quindi una significativa diminuzione delle perdite ematiche post partum Scopo: Nel seguente studio si è cercato di capire se in un Paese a basse risorse come l’Etiopia la pratica dello skin to skin potesse avere dei risultati in termini di prevenzione delle maggiori complicanze ostetriche e neonatali avendo l’ospedale di Wolisso mezzi e strumenti limitati Materiali e metodi: Lo studio è stato condotto nel periodo maggio- luglio 2023 presso l’Ospedale St.Luke di Wolisso, nella South west Shoa Zone, regione etiope dell’Oromia. Sono state reclutate 20 donne con i loro neonati e suddivise in due gruppi da 10 donne ciascuno, il gruppo A soggetto alla pratica e il gruppo B, non soggetto alla pratica (scelta operatore- dipendente). Dopo il parto venivano registrate le perdite ematiche posizionando una sacca di raccolta prima del secondamento che poi veniva pesata, la temperatura neonatale a 30 e 60 minuti dalla nascita e l’avvenuto attacco al seno a 60 minuti Risultati: Lo studio è risultato efficacie nella prevenzione dell’emorragia post partum e nella riduzione delle perdite ematiche post partum con una netta differenza di medie tra i due gruppi così come per l’attacco al seno con una percentuale di successo del 90% nel gruppo A; risultati meno significativi si sono avuti nella prevenzione dell’ipotermia in quanto le differenze tra i due gruppi non sono importanti e si sono registrati casi di ipotermia in entrambi i gruppi Conclusione: La pratica dello skin to skin può essere una soluzione efficacie in un Paese come l’Etiopia con mezzi e strumenti limitati nella prevenzione dell’emorragia post partum e nel raggiungimento dell’attacco precoce al seno, unico alimento a disposizione dei neonati. Risulta meno efficacie nella prevenzione dell’ipotermia neonatale anche per limiti legati alla formazione del personale e all’ambiente stesso

LA PRATICA DELLO SKIN TO SKIN NELL’OSPEDALE DI WOLISSO, SOUTH WEST SHOA, REGIONE ETIOPE DELL’OROMIA: DATI PRELIMINARI

MICHIELIN, GIADA
2022/2023

Abstract

Background: Lo skin to skin è una pratica utilizzata in ambito sanitario, in particolare nell’assistenza neonatale. Consiste nel posizionare il neonato, subito dopo la nascita e dopo averlo accuratamente asciugato, direttamente sul ventre materno in contatto pelle a pelle per la durata di almeno un’ora senza, se possibile, interrompere la pratica. Essa comporta numerosi benefici sia sul versante materno che neonatale: tra i quali troviamo anche un miglior adattamento alla vita extrauterina per il neonato prevenendo l’ipotermia neonatale e facilitando l’attacco precoce al seno. È proprio questo che permette anche una maggiore contrazione dell’utero grazie al rilascio di ossitocina e quindi una significativa diminuzione delle perdite ematiche post partum Scopo: Nel seguente studio si è cercato di capire se in un Paese a basse risorse come l’Etiopia la pratica dello skin to skin potesse avere dei risultati in termini di prevenzione delle maggiori complicanze ostetriche e neonatali avendo l’ospedale di Wolisso mezzi e strumenti limitati Materiali e metodi: Lo studio è stato condotto nel periodo maggio- luglio 2023 presso l’Ospedale St.Luke di Wolisso, nella South west Shoa Zone, regione etiope dell’Oromia. Sono state reclutate 20 donne con i loro neonati e suddivise in due gruppi da 10 donne ciascuno, il gruppo A soggetto alla pratica e il gruppo B, non soggetto alla pratica (scelta operatore- dipendente). Dopo il parto venivano registrate le perdite ematiche posizionando una sacca di raccolta prima del secondamento che poi veniva pesata, la temperatura neonatale a 30 e 60 minuti dalla nascita e l’avvenuto attacco al seno a 60 minuti Risultati: Lo studio è risultato efficacie nella prevenzione dell’emorragia post partum e nella riduzione delle perdite ematiche post partum con una netta differenza di medie tra i due gruppi così come per l’attacco al seno con una percentuale di successo del 90% nel gruppo A; risultati meno significativi si sono avuti nella prevenzione dell’ipotermia in quanto le differenze tra i due gruppi non sono importanti e si sono registrati casi di ipotermia in entrambi i gruppi Conclusione: La pratica dello skin to skin può essere una soluzione efficacie in un Paese come l’Etiopia con mezzi e strumenti limitati nella prevenzione dell’emorragia post partum e nel raggiungimento dell’attacco precoce al seno, unico alimento a disposizione dei neonati. Risulta meno efficacie nella prevenzione dell’ipotermia neonatale anche per limiti legati alla formazione del personale e all’ambiente stesso
2022
SKIN TO SKIN PRACTICE IN WOLISSO HOSPITAL, SOUTH WEST SHOA, ETHIOPIAN OROMIA REGION: PRELIMINARY DATA
Skin to Skin
Wolisso
Etiopia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/57787