Background: La vulvodinia è una patologia cronica, invalidante e non così rara, che colpisce il 16% delle donne italiane tra i 18 e i 64 anni. Essendo una malattia poco conosciuta e non riconosciuta dal SSN (Sistema Sanitario Nazionale), i professionisti esperti che se ne occupano sono carenti e questo comporta che l’iter diagnostico sia molto complesso e lungo prima di arrivare a una diagnosi. Scopo: L’elaborato ha lo scopo di fornire una visione completa della vulvodinia, dei suoi meccanismi e dei suoi sintomi, della diagnosi e delle varie opzioni di trattamento tenendo conto di tutte le scoperte e le evidenze scientifiche più recenti. In modo particolare lo studio osservazionale condotto ha l’obiettivo di offrire una panoramica dello stato attuale della patologia in Regione Veneto, andando a intervistare le donne a cui è stata diagnosticata questa patologia, analizzando il loro percorso di cura, dalla diagnosi alla terapia, esplorando quali sono state le difficoltà, i costi e i limiti imposti dalla malattia e le difficoltà incontrate nel corso dell’iter assistenziale nella Regione Veneto. Materiali e metodi: Lo studio è stato condotto nel periodo compreso tra maggio e settembre 2023, somministrando tramite apposito link, a un campione di 300 donne residenti in Regione Veneto, il questionario adattato ad hoc al progetto, basato sul validato “Vulvodynia Impact Questionnaire (VIQ)”. Delle 300 donne che hanno approcciato al questionario, il 31,3 % (94) ha diagnosi di vulvodinia. La ricerca è stata perciò orientata su queste 94 donne. Per lo studio dello stato dell’arte sono state consultate le banche dati di PubMed e Google Scholar (revisioni sistematiche, studi osservazionali e studi RCT). Risultati: Lo studio ha rivelato che nella Regione Veneto, la vulvodinia non è rara e i dati emersi sono in linea con la letteratura consultata, ma sono necessari maggiori studi epidemiologici per avere chiara l’incidenza della patologia al fine di rilevare le reali difficoltà che le donne incontrano nella presa in carico del percorso diagnostico per giungere a una diagnosi precoce considerando la carenza di professionisti esperti e viste le ripercussioni della malattia sulla qualità della vita. Conclusioni: La vulvodinia, come affermato in letteratura, è una patologia sottostimata e complessa ma molto impattante sulla qualità della vita delle donne che ne soffrono, dal punto di vista sessuale, famigliare, sociale, lavorativo ed economico. Per questo motivo, e per la complessità della patologia stessa, risulta necessaria una maggior informazione, una miglior preparazione di tutti i professionisti e un lavoro multidisciplinare, in cui vi sia collaborazione tra le figure professionali che si occupano di salute femminile, affiancato al lavoro di rete, con lo scopo di orientare le donne verso la diagnosi precoce e il percorso di guarigione.
Vulvodinia: fotografia dello stato dell’arte della patologia nella regione Veneto
TAMIOZZO, ANNA
2022/2023
Abstract
Background: La vulvodinia è una patologia cronica, invalidante e non così rara, che colpisce il 16% delle donne italiane tra i 18 e i 64 anni. Essendo una malattia poco conosciuta e non riconosciuta dal SSN (Sistema Sanitario Nazionale), i professionisti esperti che se ne occupano sono carenti e questo comporta che l’iter diagnostico sia molto complesso e lungo prima di arrivare a una diagnosi. Scopo: L’elaborato ha lo scopo di fornire una visione completa della vulvodinia, dei suoi meccanismi e dei suoi sintomi, della diagnosi e delle varie opzioni di trattamento tenendo conto di tutte le scoperte e le evidenze scientifiche più recenti. In modo particolare lo studio osservazionale condotto ha l’obiettivo di offrire una panoramica dello stato attuale della patologia in Regione Veneto, andando a intervistare le donne a cui è stata diagnosticata questa patologia, analizzando il loro percorso di cura, dalla diagnosi alla terapia, esplorando quali sono state le difficoltà, i costi e i limiti imposti dalla malattia e le difficoltà incontrate nel corso dell’iter assistenziale nella Regione Veneto. Materiali e metodi: Lo studio è stato condotto nel periodo compreso tra maggio e settembre 2023, somministrando tramite apposito link, a un campione di 300 donne residenti in Regione Veneto, il questionario adattato ad hoc al progetto, basato sul validato “Vulvodynia Impact Questionnaire (VIQ)”. Delle 300 donne che hanno approcciato al questionario, il 31,3 % (94) ha diagnosi di vulvodinia. La ricerca è stata perciò orientata su queste 94 donne. Per lo studio dello stato dell’arte sono state consultate le banche dati di PubMed e Google Scholar (revisioni sistematiche, studi osservazionali e studi RCT). Risultati: Lo studio ha rivelato che nella Regione Veneto, la vulvodinia non è rara e i dati emersi sono in linea con la letteratura consultata, ma sono necessari maggiori studi epidemiologici per avere chiara l’incidenza della patologia al fine di rilevare le reali difficoltà che le donne incontrano nella presa in carico del percorso diagnostico per giungere a una diagnosi precoce considerando la carenza di professionisti esperti e viste le ripercussioni della malattia sulla qualità della vita. Conclusioni: La vulvodinia, come affermato in letteratura, è una patologia sottostimata e complessa ma molto impattante sulla qualità della vita delle donne che ne soffrono, dal punto di vista sessuale, famigliare, sociale, lavorativo ed economico. Per questo motivo, e per la complessità della patologia stessa, risulta necessaria una maggior informazione, una miglior preparazione di tutti i professionisti e un lavoro multidisciplinare, in cui vi sia collaborazione tra le figure professionali che si occupano di salute femminile, affiancato al lavoro di rete, con lo scopo di orientare le donne verso la diagnosi precoce e il percorso di guarigione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/57790