La malattia neoplastica è stata ed è tutt’ora oggetto di studi approfonditi volti a indagare le cause genetiche, molecolari e ambientali che concorrono allo sviluppo della patologia, con l’obiettivo di raggiungere cure sempre più mirate, ma anche una prevenzione sempre più efficace. L’importanza di uno stile di vita sano, che eviti per quanto possibile l’esposizione a sostanze cancerogene, sulla prevenzione della patologia tumorale è nota da tempo, come è noto da tempo che l’eccesso di massa grassa possa aumentare il rischio neoplastico. In questa tesi sono stati analizzati i livelli di aderenza alla dieta mediterranea tramite il questionario validati Medi-Lite1, il BMI e l’abitudine tabagica in 73 pazienti portatori di mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 (responsabili dell’aumento del rischio di tumore alla mammella, al pancreas e alla prostata), afferenti all’ UOSD Tumori Ereditari dell’Istituto Oncologico Veneto I.R.C.C.S. I pazienti che compongono il campione sono 56 donne (76,7%) e 17 uomini (23,3%) rispettivamente. L’età media è risultata di 49,6±12,7 anni (F 48,6±12,3 anni; M 50,7±15,9). Per quanto riguarda il BMI, la media del campione è risultata pari a 24,1±3,8 kg/m2 (F 23,5±3,5 kg/m2; M 24,7±6,3 kg/m2). Per quanto riguarda l’abitudine tabagica, si sono dichiarati non fumatori 67 partecipanti, pari al 91,8%, di cui 51 donne e 15 uomini. Per quanto riguarda l’aderenza alla Dieta Mediterranea, dai dati disponibili in letteratura si può considerare un’alta probabilità di aderenza alla dieta mediterranea con un punteggio>8,5, mentre è indicativo di medio-alta aderenza un punteggio≥12. Analizzando i risultati del campione è emerso un punteggio medio 9,9±2,2 punti (F 10,3±2,2, M 8,8±2), con una mediana e una moda pari a 10. Diciotto persone (24,6%) hanno raggiunto un punteggio medio-alto, sovrapponibile a quanto riportato nella media italiana. Diciannove persone (26,03%) hanno totalizzato un punteggio inferiore a 8,5 e non hanno quindi un’alta probabilità di aderenza alla dieta mediterranea, mentre 54 persone (73,97%) hanno totalizzato un punteggio superiore a 8,5 e possono essere considerati aderenti alla Dieta Mediterranea. Le donne hanno presentato mediamente un livello di aderenza maggiore rispetto agli uomini. Considerando il consumo di vino, tutte le donne hanno riportato un consumo <1 U.A./die; tra i maschi, 10 (59%) hanno riportato un consumo inferiore a 1 unità alcolica di vino al giorno, gli altri un consumo tra 1-2 Unità alcoliche; nessun partecipante ha riportato un consumo superiore a 2 UA/die. Questi dati possono spiegare perchè i punteggi di aderenza alla Dieta Mediterranea sono inferiori rispetto a quello che si poteva pensare, proprio perchè questi soggetti sono più attenti nei confronti dell’alcol, ancora invece considerato costituente della Dieta Mediterranea. Anche per quanto riguarda carni e salumi è stato rilevato un consumo più virtuoso rispetto alla popolazione italiana adulta. Allo stesso modo è stato rilevato un minor numero di fumatori e un maggior numero di ex-fumatori rispetto alla popolazione generale, che potrebbe essere indice di una maggior sensibilità alla tematica della riduzione del rischio. È stata tuttavia rilevata una scarsa attenzione al consumo di frutta e verdura, legumi e pesce, alimenti che potrebbero avere un impatto positivo sulla salute. In conclusione: dal nostro campione di soggetti a elevato rischio di sviluppare neoplasie, emerge come la maggior parte possano essere considerati aderenti alla dieta mediterranea, anche se il livello medio-alto è raggiunto solo da una quota dei partecipanti. Il livello medio di aderenza, migliore nelle donne rispetto agli uomini, è più basso rispetto a quanto rilevato nella popolazione italiana adulta. Per questo motivo si ritiene appropriato l’adozione di un progetto informativo per rinforzare le indicazioni su una sana alimentazione.

Aderenza alla dieta mediterranea in portatori di mutazione del gene BRCA1 e del gene BRCA2 con ipotesi di intervento informativo

FRISON, ALICE
2022/2023

Abstract

La malattia neoplastica è stata ed è tutt’ora oggetto di studi approfonditi volti a indagare le cause genetiche, molecolari e ambientali che concorrono allo sviluppo della patologia, con l’obiettivo di raggiungere cure sempre più mirate, ma anche una prevenzione sempre più efficace. L’importanza di uno stile di vita sano, che eviti per quanto possibile l’esposizione a sostanze cancerogene, sulla prevenzione della patologia tumorale è nota da tempo, come è noto da tempo che l’eccesso di massa grassa possa aumentare il rischio neoplastico. In questa tesi sono stati analizzati i livelli di aderenza alla dieta mediterranea tramite il questionario validati Medi-Lite1, il BMI e l’abitudine tabagica in 73 pazienti portatori di mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 (responsabili dell’aumento del rischio di tumore alla mammella, al pancreas e alla prostata), afferenti all’ UOSD Tumori Ereditari dell’Istituto Oncologico Veneto I.R.C.C.S. I pazienti che compongono il campione sono 56 donne (76,7%) e 17 uomini (23,3%) rispettivamente. L’età media è risultata di 49,6±12,7 anni (F 48,6±12,3 anni; M 50,7±15,9). Per quanto riguarda il BMI, la media del campione è risultata pari a 24,1±3,8 kg/m2 (F 23,5±3,5 kg/m2; M 24,7±6,3 kg/m2). Per quanto riguarda l’abitudine tabagica, si sono dichiarati non fumatori 67 partecipanti, pari al 91,8%, di cui 51 donne e 15 uomini. Per quanto riguarda l’aderenza alla Dieta Mediterranea, dai dati disponibili in letteratura si può considerare un’alta probabilità di aderenza alla dieta mediterranea con un punteggio>8,5, mentre è indicativo di medio-alta aderenza un punteggio≥12. Analizzando i risultati del campione è emerso un punteggio medio 9,9±2,2 punti (F 10,3±2,2, M 8,8±2), con una mediana e una moda pari a 10. Diciotto persone (24,6%) hanno raggiunto un punteggio medio-alto, sovrapponibile a quanto riportato nella media italiana. Diciannove persone (26,03%) hanno totalizzato un punteggio inferiore a 8,5 e non hanno quindi un’alta probabilità di aderenza alla dieta mediterranea, mentre 54 persone (73,97%) hanno totalizzato un punteggio superiore a 8,5 e possono essere considerati aderenti alla Dieta Mediterranea. Le donne hanno presentato mediamente un livello di aderenza maggiore rispetto agli uomini. Considerando il consumo di vino, tutte le donne hanno riportato un consumo <1 U.A./die; tra i maschi, 10 (59%) hanno riportato un consumo inferiore a 1 unità alcolica di vino al giorno, gli altri un consumo tra 1-2 Unità alcoliche; nessun partecipante ha riportato un consumo superiore a 2 UA/die. Questi dati possono spiegare perchè i punteggi di aderenza alla Dieta Mediterranea sono inferiori rispetto a quello che si poteva pensare, proprio perchè questi soggetti sono più attenti nei confronti dell’alcol, ancora invece considerato costituente della Dieta Mediterranea. Anche per quanto riguarda carni e salumi è stato rilevato un consumo più virtuoso rispetto alla popolazione italiana adulta. Allo stesso modo è stato rilevato un minor numero di fumatori e un maggior numero di ex-fumatori rispetto alla popolazione generale, che potrebbe essere indice di una maggior sensibilità alla tematica della riduzione del rischio. È stata tuttavia rilevata una scarsa attenzione al consumo di frutta e verdura, legumi e pesce, alimenti che potrebbero avere un impatto positivo sulla salute. In conclusione: dal nostro campione di soggetti a elevato rischio di sviluppare neoplasie, emerge come la maggior parte possano essere considerati aderenti alla dieta mediterranea, anche se il livello medio-alto è raggiunto solo da una quota dei partecipanti. Il livello medio di aderenza, migliore nelle donne rispetto agli uomini, è più basso rispetto a quanto rilevato nella popolazione italiana adulta. Per questo motivo si ritiene appropriato l’adozione di un progetto informativo per rinforzare le indicazioni su una sana alimentazione.
2022
Adherence to Mediterranean diet in BRCA1 and BRCA2 mutation carriers with an hypothesis of informative intervention
BRCA1
BRCA2
dieta mediterranea
aderenza
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