Conoscenze e comportamenti associati al melanoma cutaneo tra i soci delle sezioni del Club Alpino Italiano - Sezione Veneto

INTRODUZIONE: L'incidenza del melanoma è in costante crescita. I fattori di rischio per il melanoma riguardano l'esposizione ai raggi UV, il numero e tipo di nei, il fototipo e la familiarità. Uno degli strumenti protettivi consiste nell’applicazione della crema solare, se utilizzata correttamente. L’aumento dell’incidenza del melanoma costituisce un problema di salute pubblica. MATERIALI E METODI: È stato somministrato un questionario tramite modalità telematica agli iscritti del Club Alpino Italiano della Regione Veneto. Sono state analizzate le conoscenze e i comportamenti associati al melanoma cutaneo. RISULTATI: Hanno risposto al questionario 1033 soggetti, con un tasso di adesione del 1,6%. I rispondenti con età inferiore ai 40 anni sono 194 (18,8%). Il campione comprende 68 soggetti (6,9%) che riferiscono di aver già avuto un melanoma. 133 persone (12,9%) riferiscono di non applicare la crema solare in una giornata di sole, nonostante il 46,6% di questi si ritenga informato riguardo al melanoma. Il 31,7% di chi riferisce di applicare la crema in una giornata di sole non applica mai la crema durante la pratica dello sci. L’utilizzo della crema protettiva è adottato dalla maggior parte del campione, ma solo il 31,0% utilizza la crema solare applicandola con la frequenza corretta. 546 persone (53,2%) affermano di non conoscere il metodo ABCDEF. 271 persone (26,3%) dichiarano di non controllare mai la propria pelle al fine di verificare se ci siano nei sospetti. DISCUSSIONE: Dallo studio emerge uno scarso coinvolgimento della fascia d’età più giovane. Una conoscenza approfondita del metodo ABCDEF permetterebbe una maggiore attenzione ai nei sospetti. L’aspetto che risulta essere più critico nell’utilizzo della crema solare è la frequenza nelle applicazioni. CONCLUSIONI: La maggior parte del campione si ritiene molto o abbastanza informato riguardo al melanoma ma i risultati dello studio rilevano una discrepanza tra le conoscenze riferite e i comportamenti attuati. Lo studio ha evidenziato carenze conoscitive e comportamentali specifiche, che possono diventare oggetto di future campagne di comunicazione alla popolazione.