INTRODUZIONE: Nel corso degli anni il calendario vaccinale italiano ha subito diverse modifiche. Le co-somministrazioni hanno permesso di ottimizzare l’intervento vaccinale, riducendo il numero di accessi ambulatoriali, raggiungendo elevate coperture vaccinali. Un’adeguata comunicazione da parte dei professionisti sanitari può facilitare la scelta vaccinale dell’utente in modo consapevole ed autonomo. Per questo risulta necessario rafforzare la comunicazione in campo vaccinale, promuovere la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia. MATERIALI E METODI: Nelle Aziende ULSS della Regione Veneto è stato somministrato un questionario digitalmente ai professionisti sanitari attivi nei servizi vaccinali. Il questionario comprendeva tre sezioni, relativamente alla percezione del professionista sulla pratica di co-somministrazione vaccinale e la percezione del professionista sulla pratica di co-somministrazione vaccinale da parte dell’utente. Sono stati raccolti 115 questionari. RISULTATI: Il 59,65% del campione analizzato ritiene di avere un buon aggiornamento nei temi di vaccinazione e il 58,77% ritiene di avere buone capacità comunicative con l’utente durante la seduta vaccinale. I professionisti sanitari che ritengono che le co-somministrazioni comportino una minor compliance dell’utenza raggiungono un indice pari allo 0,43, mentre quasi la totalità dei professionisti ritengono che le co-somministrazioni siano vantaggiose perché permettono di proporre la miglior schedula vaccinale (I=0,92). La metà del campione (I=0,49), ritiene che la formazione in ambito di co-somministrazione sia sufficiente. DISCUSSIONE: La professione che ha aderito maggiormente alla compilazione del questionario è l’assistente sanitario. Dall’analisi dei dati emerge la necessità di una formazione periodica e continua nei temi di vaccinazione. La maggior parte dei professionisti partecipa a corsi di formazione a distanza, in questa modalità il professionista può scegliere in autonomia le formazioni a cui partecipare, non inerenti alle specifiche mansioni che svolge. CONCLUSIONI: Dallo studio emerge una carenza di formazione in tema di co-somministrazioni per contrastare l’esitazione vaccinale, nonostante i professionisti ritengono di essere aggiornati. La Regione Veneto, attraverso i bisogni rilevati dalle Aziende ULSS, potrebbe proporre formazioni periodiche, in concomitanza con la pubblicazione di buone pratiche o di nuove evidenze scientifiche.
Indagine sulla percezione dei professionisti sanitari della Regione Veneto sulla pratica di co-somministrazione vaccinale
POZZOBON, ELENA
2022/2023
Abstract
INTRODUZIONE: Nel corso degli anni il calendario vaccinale italiano ha subito diverse modifiche. Le co-somministrazioni hanno permesso di ottimizzare l’intervento vaccinale, riducendo il numero di accessi ambulatoriali, raggiungendo elevate coperture vaccinali. Un’adeguata comunicazione da parte dei professionisti sanitari può facilitare la scelta vaccinale dell’utente in modo consapevole ed autonomo. Per questo risulta necessario rafforzare la comunicazione in campo vaccinale, promuovere la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia. MATERIALI E METODI: Nelle Aziende ULSS della Regione Veneto è stato somministrato un questionario digitalmente ai professionisti sanitari attivi nei servizi vaccinali. Il questionario comprendeva tre sezioni, relativamente alla percezione del professionista sulla pratica di co-somministrazione vaccinale e la percezione del professionista sulla pratica di co-somministrazione vaccinale da parte dell’utente. Sono stati raccolti 115 questionari. RISULTATI: Il 59,65% del campione analizzato ritiene di avere un buon aggiornamento nei temi di vaccinazione e il 58,77% ritiene di avere buone capacità comunicative con l’utente durante la seduta vaccinale. I professionisti sanitari che ritengono che le co-somministrazioni comportino una minor compliance dell’utenza raggiungono un indice pari allo 0,43, mentre quasi la totalità dei professionisti ritengono che le co-somministrazioni siano vantaggiose perché permettono di proporre la miglior schedula vaccinale (I=0,92). La metà del campione (I=0,49), ritiene che la formazione in ambito di co-somministrazione sia sufficiente. DISCUSSIONE: La professione che ha aderito maggiormente alla compilazione del questionario è l’assistente sanitario. Dall’analisi dei dati emerge la necessità di una formazione periodica e continua nei temi di vaccinazione. La maggior parte dei professionisti partecipa a corsi di formazione a distanza, in questa modalità il professionista può scegliere in autonomia le formazioni a cui partecipare, non inerenti alle specifiche mansioni che svolge. CONCLUSIONI: Dallo studio emerge una carenza di formazione in tema di co-somministrazioni per contrastare l’esitazione vaccinale, nonostante i professionisti ritengono di essere aggiornati. La Regione Veneto, attraverso i bisogni rilevati dalle Aziende ULSS, potrebbe proporre formazioni periodiche, in concomitanza con la pubblicazione di buone pratiche o di nuove evidenze scientifiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/58157