INTRODUZIONE: Negli ultimi anni l’immigrazione ha sempre più interessato l’Italia, portando ad un aumento delle famiglie e dei bambini stranieri che risiedono sul territorio. Con la redazione del presente studio si vogliono indagare gli stili di vita e la cura dei bambini africani nei primi 1.000 giorni da parte delle madri, in quanto la tematica non è sufficientemente approfondita e la letteratura disponibile è limitata. MATERIALI E METODI: Presso il Consultorio Familiare, il Servizio Vaccinale, la Caritas, il Centro Aiuto alla Vita e Nidi d’Infanzia comunali di Udine, sono stati somministrati dei questionari anonimi auto-redatti, in formato sia cartacea che digitale, al fine di indagare le abitudini alimentari della madre e del bambino, la percezione degli incidenti domestici, la conoscenza del Consultorio Familiare e la cura dei bambini nei primi 1.000 giorni di vita. Il campione era composto da 100 donne italiane e 100 africane ed è emerso uno studio trasversale caso-controllo finalizzato a pesare gli interventi sulla popolazione migrante in base alle necessità emergenti. RISULTATI E DISCUSSIONE: L’età media al primo parto delle donne africane è 25 anni e il numero di figli varia tra i tre e i quattro, i quali vengono allattati al seno più spesso e più a lungo rispetto ai coetanei italiani, infatti, superano i sei mesi nel 94% dei casi, contro l’83%. Le africane tendono ad avere un’alimentazione più ricca di grassi e zuccheri, infatti, l’incidenza di diabete gestazionale è il 26% contro il 7% delle italiane. Per quanto riguarda la prevenzione della SIDS, le mamme africane spesso seguono le precedenti indicazioni, di posizionare il bambino di lato durante il sonno. Inoltre, il 74% dei bambini stranieri utilizza dispositivi elettronici più di mezz’ora al giorno, mentre tra gli italiani si scende al 40%. CONCLUSIONI: Dall’analisi dei dati è emerso come le donne africane siano maggiormente propense all’allattamento materno, come da indicazioni OMS e Unicef. Necessitano di essere sensibilizzate sull’alimentazione salutare, sull’importanza della lettura ai bambini, sull’utilizzo corretto dei dispositivi elettronici e sulla prevenzione degli incidenti domestici.
Studio trasversale caso-controllo sulle abitudini di vita nei primi 1.000 giorni dei bambini africani e italiani residenti a Udine
GULLINO, ARIANNA
2022/2023
Abstract
INTRODUZIONE: Negli ultimi anni l’immigrazione ha sempre più interessato l’Italia, portando ad un aumento delle famiglie e dei bambini stranieri che risiedono sul territorio. Con la redazione del presente studio si vogliono indagare gli stili di vita e la cura dei bambini africani nei primi 1.000 giorni da parte delle madri, in quanto la tematica non è sufficientemente approfondita e la letteratura disponibile è limitata. MATERIALI E METODI: Presso il Consultorio Familiare, il Servizio Vaccinale, la Caritas, il Centro Aiuto alla Vita e Nidi d’Infanzia comunali di Udine, sono stati somministrati dei questionari anonimi auto-redatti, in formato sia cartacea che digitale, al fine di indagare le abitudini alimentari della madre e del bambino, la percezione degli incidenti domestici, la conoscenza del Consultorio Familiare e la cura dei bambini nei primi 1.000 giorni di vita. Il campione era composto da 100 donne italiane e 100 africane ed è emerso uno studio trasversale caso-controllo finalizzato a pesare gli interventi sulla popolazione migrante in base alle necessità emergenti. RISULTATI E DISCUSSIONE: L’età media al primo parto delle donne africane è 25 anni e il numero di figli varia tra i tre e i quattro, i quali vengono allattati al seno più spesso e più a lungo rispetto ai coetanei italiani, infatti, superano i sei mesi nel 94% dei casi, contro l’83%. Le africane tendono ad avere un’alimentazione più ricca di grassi e zuccheri, infatti, l’incidenza di diabete gestazionale è il 26% contro il 7% delle italiane. Per quanto riguarda la prevenzione della SIDS, le mamme africane spesso seguono le precedenti indicazioni, di posizionare il bambino di lato durante il sonno. Inoltre, il 74% dei bambini stranieri utilizza dispositivi elettronici più di mezz’ora al giorno, mentre tra gli italiani si scende al 40%. CONCLUSIONI: Dall’analisi dei dati è emerso come le donne africane siano maggiormente propense all’allattamento materno, come da indicazioni OMS e Unicef. Necessitano di essere sensibilizzate sull’alimentazione salutare, sull’importanza della lettura ai bambini, sull’utilizzo corretto dei dispositivi elettronici e sulla prevenzione degli incidenti domestici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/58164