INTRODUZIONE: Il contrasto contro le malattie cronico-degenerative e la salvaguardia delle fasce di popolazione a maggior rischio, tra cui le donne in gravidanza, rappresentano un obiettivo sanitario perseguibile anche attraverso la promozione dell’esercizio fisico. Nel territorio dell’Azienda ULSS2 Marca Trevigiana è stato avviato il progetto pilota “Mamma datti una mossa con noi”, che prevede l’inserimento dell’attività fisica nei corsi di accompagnamento alla nascita, mediante rapporti d partnership con le Associazioni sportive territoriali. La presente ricerca vuole eseguire una valutazione di processo e di impatto del suddetto progetto, misurandone gli effetti immediati e individuando le aree e azioni necessarie per un suo miglioramento, sia dal punto di vista del target di riferimento, che da quello degli attori promotori. MATERIALI E METODI: In riferimento al modello Precede Proceed, alle donne in gravidanza fisiologica, tra la 24° e la 38° settimana di gestazione e afferenti al progetto nei consultori del distretto di Treviso sud, è stato somministrato un questionario per indagare le caratteristiche delle partecipanti e i dati sull’attività fisica e la sedentarietà. Inoltre, per un gruppo di volontarie e per le ostetriche promotrici del progetto, sono stati svolti un focus group e un'intervista di gruppo mirati all’identificazione dei determinati e a rilevare informazioni su punti di forza e debolezza dell’intervento. RISULTATI E DISCUSSIONE: La maggioranza delle donne, situate tra la 32° alla 36° settimana di gestazione, presenta una diminuzione della pratica sportiva nel periodo della gravidanza, rispetto a quello preconcezionale, preferendo la modalità individuale e privilegiando gli spazi aperti. Le principali motivazioni all’esercizio risultano essere il mantenimento di un buon livello di salute e il miglioramento dell’aspetto fisico, ma tra gli ostacoli rilevati vi sono la mancanza di tempo e di motivazione, nonché limitate e poco pubblicizzate proposte per donne in gravidanza nel territorio. Infine, tra i fattori predisponenti, abilitanti e rinforzanti sono emersi rispettivamente i benefici sulla salute della donna e del nascituro, la divulgazione di pacchetti informativi e le modalità gruppali. CONCLUSIONI: Dallo studio emerge la necessità di una maggiore pubblicizzazione del progetto, che possa evidenziare la possibilità per la donna di proseguire i successivi incontri nelle sedi delle Associazioni partner al progetto. Oltre a ciò, considerare un miglioramento della proposta attiva, con il coinvolgimento di più figure sanitarie e attraverso azioni coordinate che raggiungano le donne in gravidanza sin dalle prime fasi di contatto con i Servizi, potrebbe rilevarsi un aspetto chiave all’ottenimento degli obiettivi di progetto prefissati.
Valutazione di processo e impatto di un progetto di promozione dell'attività fisica in gravidanza nell'Azienda ULSS 2 Marca Trevigiana - Regione Veneto - mediante l'applicazione del modello Precede Proceed
MARCHESI, ELENA
2022/2023
Abstract
INTRODUZIONE: Il contrasto contro le malattie cronico-degenerative e la salvaguardia delle fasce di popolazione a maggior rischio, tra cui le donne in gravidanza, rappresentano un obiettivo sanitario perseguibile anche attraverso la promozione dell’esercizio fisico. Nel territorio dell’Azienda ULSS2 Marca Trevigiana è stato avviato il progetto pilota “Mamma datti una mossa con noi”, che prevede l’inserimento dell’attività fisica nei corsi di accompagnamento alla nascita, mediante rapporti d partnership con le Associazioni sportive territoriali. La presente ricerca vuole eseguire una valutazione di processo e di impatto del suddetto progetto, misurandone gli effetti immediati e individuando le aree e azioni necessarie per un suo miglioramento, sia dal punto di vista del target di riferimento, che da quello degli attori promotori. MATERIALI E METODI: In riferimento al modello Precede Proceed, alle donne in gravidanza fisiologica, tra la 24° e la 38° settimana di gestazione e afferenti al progetto nei consultori del distretto di Treviso sud, è stato somministrato un questionario per indagare le caratteristiche delle partecipanti e i dati sull’attività fisica e la sedentarietà. Inoltre, per un gruppo di volontarie e per le ostetriche promotrici del progetto, sono stati svolti un focus group e un'intervista di gruppo mirati all’identificazione dei determinati e a rilevare informazioni su punti di forza e debolezza dell’intervento. RISULTATI E DISCUSSIONE: La maggioranza delle donne, situate tra la 32° alla 36° settimana di gestazione, presenta una diminuzione della pratica sportiva nel periodo della gravidanza, rispetto a quello preconcezionale, preferendo la modalità individuale e privilegiando gli spazi aperti. Le principali motivazioni all’esercizio risultano essere il mantenimento di un buon livello di salute e il miglioramento dell’aspetto fisico, ma tra gli ostacoli rilevati vi sono la mancanza di tempo e di motivazione, nonché limitate e poco pubblicizzate proposte per donne in gravidanza nel territorio. Infine, tra i fattori predisponenti, abilitanti e rinforzanti sono emersi rispettivamente i benefici sulla salute della donna e del nascituro, la divulgazione di pacchetti informativi e le modalità gruppali. CONCLUSIONI: Dallo studio emerge la necessità di una maggiore pubblicizzazione del progetto, che possa evidenziare la possibilità per la donna di proseguire i successivi incontri nelle sedi delle Associazioni partner al progetto. Oltre a ciò, considerare un miglioramento della proposta attiva, con il coinvolgimento di più figure sanitarie e attraverso azioni coordinate che raggiungano le donne in gravidanza sin dalle prime fasi di contatto con i Servizi, potrebbe rilevarsi un aspetto chiave all’ottenimento degli obiettivi di progetto prefissati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/58166