INTRODUZIONE: Il fattore nutrizionale durante i primi 1000 giorni di vita ricopre un ruolo di notevole rilevanza, sia perché la rapida crescita fisiologica e lo sviluppo funzionale del neonato richiedono un elevato fabbisogno nutritivo, sia perché una scorretta alimentazione materna e infantile, può interferire con le diverse fasi del processo di sviluppo del bambino, portando a conseguenze a breve e lungo termine per la sua salute e per quella della madre; e nella misura in cui riescono ad innescare mutazioni ereditarie, di quella delle future generazioni. Alla luce di questo, la conoscenza dei fattori di rischio e di quelli protettivi, devono rappresentare una priorità per tutte le mamme e future mamme. A tal proposito il presente studio ha lo scopo di indagare e valutare il grado di conoscenza del campione in merito all’importanza di assumere una corretta alimentazione durante questo periodo. MATERIALI E METODI: Lo studio ha previsto la somministrazione di un questionario autoredatto alle mamme che hanno partorito da 0-24 mesi e alle donne dal primo al terzo trimestre di gravidanza, presso gli ambulatori vaccinali pediatrici del Servizio Igiene e Sanità Pubblica e i Consultori Familiari dell’Azienda Sanitaria Ulss 2 – Marca Trevigiana. Si è analizzato il profilo socio-demografico del campione, le sue conoscenze generali sui primi 1000 giorni di vita, le sue conoscenze specifiche sulle varie fasi alimentari che compongono tale periodo e le fonti di accesso alle informazioni. RISULTATI E DISCUSSIONE: Sono state raccolte 118 risposte, di cui l’81% rappresentano le già mamme e il 19% le donne in gravidanza. L’indagine ha fatto emergere che la maggioranza del campione ha una buona percezione del livello di conoscenza generale sui primi 1000 giorni di vita, ma, nonostante ciò, la percentuale di donne che dichiarano di saperne nulla o poco è comunque elevata. Il 93% delle rispondenti sostiene che l’alimentazione della donna in gravidanza è un importante fattore in grado di influenzare la salute del bambino, però, alcune loro abitudini e affermazioni rilevate fanno intendere che non siano correttamente informate. D’altra parte, le fasi alimentari dell’allattamento e dell’alimentazione complementare sono caratterizzate in maggior misura da livelli di conoscenza elevati. Come principali fonti di informazioni sono indicati i Consultori Familiari, i ginecologi privati, i medici di base e/o pediatri, internet e libri e/o riviste, ma la maggioranza dichiara comunque di aver sentito parlare poco dei primi 1000 giorno di vita. CONCLUSIONI: Benché sono diverse le istituzioni coinvolte nella promozione di progetti a sostegno dell’importanza dei primi 1000 giorni di vita, a fronte dei risultati ottenuti dallo studio, si crede che non basti il solo coinvolgimento di più figure professionali, istituzioni, enti o associazioni per sensibilizzare l’importanza di questo periodo, bensì è opportuno che l’intera società raggiunga una consapevolezza tale da permettere a tutti i cittadini e in particolare ai genitori di diventare loro stessi promotori di scelte e stili di vita sani.
L'alimentazione nei primi 1000 giorni di vita. Uno studio trasversale sulla percezione e conoscenza delle già mamme e future mamme dell'Ulss 2 Marca Trevigiana - Regione Veneto
SOTTANA, NICOLE
2022/2023
Abstract
INTRODUZIONE: Il fattore nutrizionale durante i primi 1000 giorni di vita ricopre un ruolo di notevole rilevanza, sia perché la rapida crescita fisiologica e lo sviluppo funzionale del neonato richiedono un elevato fabbisogno nutritivo, sia perché una scorretta alimentazione materna e infantile, può interferire con le diverse fasi del processo di sviluppo del bambino, portando a conseguenze a breve e lungo termine per la sua salute e per quella della madre; e nella misura in cui riescono ad innescare mutazioni ereditarie, di quella delle future generazioni. Alla luce di questo, la conoscenza dei fattori di rischio e di quelli protettivi, devono rappresentare una priorità per tutte le mamme e future mamme. A tal proposito il presente studio ha lo scopo di indagare e valutare il grado di conoscenza del campione in merito all’importanza di assumere una corretta alimentazione durante questo periodo. MATERIALI E METODI: Lo studio ha previsto la somministrazione di un questionario autoredatto alle mamme che hanno partorito da 0-24 mesi e alle donne dal primo al terzo trimestre di gravidanza, presso gli ambulatori vaccinali pediatrici del Servizio Igiene e Sanità Pubblica e i Consultori Familiari dell’Azienda Sanitaria Ulss 2 – Marca Trevigiana. Si è analizzato il profilo socio-demografico del campione, le sue conoscenze generali sui primi 1000 giorni di vita, le sue conoscenze specifiche sulle varie fasi alimentari che compongono tale periodo e le fonti di accesso alle informazioni. RISULTATI E DISCUSSIONE: Sono state raccolte 118 risposte, di cui l’81% rappresentano le già mamme e il 19% le donne in gravidanza. L’indagine ha fatto emergere che la maggioranza del campione ha una buona percezione del livello di conoscenza generale sui primi 1000 giorni di vita, ma, nonostante ciò, la percentuale di donne che dichiarano di saperne nulla o poco è comunque elevata. Il 93% delle rispondenti sostiene che l’alimentazione della donna in gravidanza è un importante fattore in grado di influenzare la salute del bambino, però, alcune loro abitudini e affermazioni rilevate fanno intendere che non siano correttamente informate. D’altra parte, le fasi alimentari dell’allattamento e dell’alimentazione complementare sono caratterizzate in maggior misura da livelli di conoscenza elevati. Come principali fonti di informazioni sono indicati i Consultori Familiari, i ginecologi privati, i medici di base e/o pediatri, internet e libri e/o riviste, ma la maggioranza dichiara comunque di aver sentito parlare poco dei primi 1000 giorno di vita. CONCLUSIONI: Benché sono diverse le istituzioni coinvolte nella promozione di progetti a sostegno dell’importanza dei primi 1000 giorni di vita, a fronte dei risultati ottenuti dallo studio, si crede che non basti il solo coinvolgimento di più figure professionali, istituzioni, enti o associazioni per sensibilizzare l’importanza di questo periodo, bensì è opportuno che l’intera società raggiunga una consapevolezza tale da permettere a tutti i cittadini e in particolare ai genitori di diventare loro stessi promotori di scelte e stili di vita sani.File | Dimensione | Formato | |
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