INTRODUZIONE: Le valanghe sono eventi comuni nei territori montuosi di tutto il mondo. Ogni anno le valanghe provocano la morte di circa 150 persone in Nord America e in Europa, e gran parte di questi incidenti accadono in ambiente montano durante la pratica di attività ricreative. Si tratta di un evento estremamente emergenziale, ed è caratterizzato da una elevata mortalità, con tassi di sopravvivenza complessivi del 25%. OBIETTIVO: Gli obiettivi di questa revisione della letteratura sono l’individuazione degli interventi sanitari prioritari che la vittima travolta da valanga deve ricevere, per aumentare le probabilità di sopravvivenza, nonché la ricerca di fattori predittivi di sopravvivenza e la rilevazione del ruolo dell’infermiere durante il soccorso preospedaliero. MATERIALI E METODI: Il quesito di ricerca è stato definito attraverso il metodo P.I.O. ed è stata effettuata una revisione della letteratura interrogando le banche dati Medline, Cinahl, The Cochrane Library e Galileo Discovery, attraverso l’inserimento delle seguenti parole chiave all’interno di stringhe di ricerca: avalanche victims; avalanches; avalanches burial; cardiopulmonary resuscitation; prehospital; out of hospital; treatment; management; mountain rescue; hypothermia; emergency nursing; nursing; trauma; asphyxia; successivamente inserite nei motori di ricerca. Sono stati selezionati articoli in lingua italiana ed inglese, con pertinenza al tema di studio e accessibili full text attraverso l’estensione Auth-proxy Docile di Ateneo. RISULTATI: La ricerca ha portato alla selezione di 22 articoli; di questi 15 erano revisioni sistematiche, 3 studi di controllo randomizzato e 4 linee guida basate sull’evidenza. Attraverso l’analisi degli studi si evince che la sopravvivenza in valanga è strettamente legata alla profondità di seppellimento e alla sua durata, dalla gravità del trauma subito, dalla pervietà delle vie aeree e dalla presenza di sacche d’aria. La gestione preospedaliera delle vittime di valanga include interventi volti al supporto delle vie aeree, alla rianimazione della vittima sepolta in arresto cardio circolatorio, alla gestione di lesioni traumatiche che possono variare da serie a lievi, nonché al trattamento dell’ipotermia accidentale. La causa più comune di morte nelle vittime completamente sepolte è dettata dall’asfissia, seguita da traumi gravi. L’ipotermia accidentale è responsabile di un numero ridotto di decessi; tuttavia, l’arresto cardiaco ipotermico ha una prognosi sfavorevole. I quadri patologici dell’asfissia, del trauma e dell’ipotermia non devono essere trattati in maniera distinta, ma vanno integrati l’uno nell’altro per garantire un approccio completo. La rianimazione della vittima in arresto cardiocircolatorio deve essere eseguita secondo linee guida dedicate a questo peculiare scenario. DISCUSSIONE/CONCLUSIONE: L’infermiere può acquisire competenze avanzate nella gestione di tali eventi attraverso formazione specifica. È indispensabile che possieda abilità tecniche, cognitive e relazionali che gli consentano di approcciarsi in modo efficiente alla vittima. Negli ultimi anni si è notato un importante miglioramento nel trattamento in loco delle vittime da valanga, e le attuali indicazioni fornite permetto all’infermiere di operare in modo razionale seguendo una linea chiara e coincisa. L’infermiere collabora con il medico nella gestione di questa situazione di criticità vitale, ma emerge anche l’autonomia professionale. Aspetti come la somministrazione di farmaci durante le manovre di rianimazione cardiopolmonare e il trattamento della popolazione pediatrica, richiedono ulteriori studi approfonditi.

SOCCORSO IN VALANGA: RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA GESTIONE PREOSPEDALIERA DELLA VITTIMA

CEMIN, LORENO
2022/2023

Abstract

INTRODUZIONE: Le valanghe sono eventi comuni nei territori montuosi di tutto il mondo. Ogni anno le valanghe provocano la morte di circa 150 persone in Nord America e in Europa, e gran parte di questi incidenti accadono in ambiente montano durante la pratica di attività ricreative. Si tratta di un evento estremamente emergenziale, ed è caratterizzato da una elevata mortalità, con tassi di sopravvivenza complessivi del 25%. OBIETTIVO: Gli obiettivi di questa revisione della letteratura sono l’individuazione degli interventi sanitari prioritari che la vittima travolta da valanga deve ricevere, per aumentare le probabilità di sopravvivenza, nonché la ricerca di fattori predittivi di sopravvivenza e la rilevazione del ruolo dell’infermiere durante il soccorso preospedaliero. MATERIALI E METODI: Il quesito di ricerca è stato definito attraverso il metodo P.I.O. ed è stata effettuata una revisione della letteratura interrogando le banche dati Medline, Cinahl, The Cochrane Library e Galileo Discovery, attraverso l’inserimento delle seguenti parole chiave all’interno di stringhe di ricerca: avalanche victims; avalanches; avalanches burial; cardiopulmonary resuscitation; prehospital; out of hospital; treatment; management; mountain rescue; hypothermia; emergency nursing; nursing; trauma; asphyxia; successivamente inserite nei motori di ricerca. Sono stati selezionati articoli in lingua italiana ed inglese, con pertinenza al tema di studio e accessibili full text attraverso l’estensione Auth-proxy Docile di Ateneo. RISULTATI: La ricerca ha portato alla selezione di 22 articoli; di questi 15 erano revisioni sistematiche, 3 studi di controllo randomizzato e 4 linee guida basate sull’evidenza. Attraverso l’analisi degli studi si evince che la sopravvivenza in valanga è strettamente legata alla profondità di seppellimento e alla sua durata, dalla gravità del trauma subito, dalla pervietà delle vie aeree e dalla presenza di sacche d’aria. La gestione preospedaliera delle vittime di valanga include interventi volti al supporto delle vie aeree, alla rianimazione della vittima sepolta in arresto cardio circolatorio, alla gestione di lesioni traumatiche che possono variare da serie a lievi, nonché al trattamento dell’ipotermia accidentale. La causa più comune di morte nelle vittime completamente sepolte è dettata dall’asfissia, seguita da traumi gravi. L’ipotermia accidentale è responsabile di un numero ridotto di decessi; tuttavia, l’arresto cardiaco ipotermico ha una prognosi sfavorevole. I quadri patologici dell’asfissia, del trauma e dell’ipotermia non devono essere trattati in maniera distinta, ma vanno integrati l’uno nell’altro per garantire un approccio completo. La rianimazione della vittima in arresto cardiocircolatorio deve essere eseguita secondo linee guida dedicate a questo peculiare scenario. DISCUSSIONE/CONCLUSIONE: L’infermiere può acquisire competenze avanzate nella gestione di tali eventi attraverso formazione specifica. È indispensabile che possieda abilità tecniche, cognitive e relazionali che gli consentano di approcciarsi in modo efficiente alla vittima. Negli ultimi anni si è notato un importante miglioramento nel trattamento in loco delle vittime da valanga, e le attuali indicazioni fornite permetto all’infermiere di operare in modo razionale seguendo una linea chiara e coincisa. L’infermiere collabora con il medico nella gestione di questa situazione di criticità vitale, ma emerge anche l’autonomia professionale. Aspetti come la somministrazione di farmaci durante le manovre di rianimazione cardiopolmonare e il trattamento della popolazione pediatrica, richiedono ulteriori studi approfonditi.
2022
AVALANCHE RESCUE: ROLE OF THE NURSE IN THE PRE-HOSPITAL MANAGEMENT OF THE VICTIM
Avalanche
Avalanche burial
Mountain rescue
Emergency nursing
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/58216