Background: Brunner e Suddarth (2017) affermano che “durante l’ospedalizzazione, come durante i periodi di malattia acuta o dopo lesioni acute, o ancora durante il recupero da un intervento chirurgico, le persone possono necessitare di assistenza nelle attività di vita quo-tidiana (ADL), che abitualmente gestiscono a casa in autonomia e con facilità”. Nelle unità operative di area medica, la mobilizzazione è una Missed care e risultano insufficienti linee guida, raccomandazioni e studi che facciano riferimento agli interventi di mobilizzazione (Richards, Hilli, Goodwin, Frost, 2018). Inoltre dai dati empirici disponibili risulta che gli in-fermieri hanno la tendenza a non riportare nella documentazione sanitaria le attività inerenti alla mobilizzazione (Zanone, Milani, Ferrari & Croso, 2023). Obiettivo: comprendere il fenomeno della mobilizzazione in un contesto di area medica, analizzando quali fattori intrinseci ed estrinseci impattano sul bisogno assistenziale dell’assistito di essere mobilizzato. L’obiettivo secondario è quello di verificare se le infor-mazioni documentate in cartella clinica in merito alla mobilizzazione sono sottostimate ri-spetto agli interventi effettuati. Materiali e metodi: data la mancanza di uno strumento in letteratura, già validato, utile a valutare la corretta mobilizzazione di un assistito di area medica, è stato costruito uno strumento di osservazione che ha permesso una valutazione più oggettiva e sistematica del singolo assistito. È stato quindi condotto uno studio osservazionale prospettico presso l'Unità Operativa Complessa della Medicina Generale 2 dell’Ospedale Ca’ Foncello Azien-da ULSS2 Marca Trevigiana, nei mesi di giugno e luglio 2023. Le osservazioni si sono svol-te in tre giornate indice. Risultati: rispetto alla mobilizzazione, nel setting di studio, è presente la prescrizione medica e nel 14,08% dei casi (10/71) questa prescrizione è assente. Tale prescrizione collegata alla diagnosi e alle patologie di cui soffre l’utente. Tutti gli assistiti però hanno ricevuto interventi di mobilizzazione, anche coloro i quali non possedevano una prescrizione medica di mobilizzazione. Questo fa riflettere sul fatto che il bisogno di mobilità va oltre le patologie e i problemi in atto. Per quanto riguarda le osservazioni dirette emerge che in media ogni assistito viene mobilizzato 5,17 volte durante un turno della mattina (367 osservazioni totali su 71). Quindi il quantitativo di mobilizzazioni pro assistito è risultato essere maggiore a quanto raccomandato e di conseguenza la mobilizzazione, nel setting di studio, sembra essere garantita. Considerando l’aspetto della documentazione sanitaria emerge come gli interventi di mobilizzazione effettuati non vengano riportati nella loro completezza e sono sempre sottostimati rispetto al totale. Il dato trasmesso oralmente, durante il passaggio delle consegne, è sicuramente più pre-sente, con una percentuale del 19,72%, ma comunque sottostimato rispetto al totale Conclusioni: Nonostante la letteratura suggerisca che la mobilizzazione rientri fra le mis-sed nursing care, dall’analisi dei dati raccolti emerge che questo bisogno assistenziale vie-ne garantito ogni giorno e che si esprime a sua volta con interventi di diversa natura. I dati relativi alla mobilizzazione presenti in documentazione sono risultati essere sempre sotto-stimati rispetto a quanto erogato. Key words/parole chiave: mobilization, hospitalization, nursing care

Come viene garantita la mobilizzazione nelle persone ricoverate in area medica: indagine esplorativa

DE LAZZARI, ANGELICA
2022/2023

Abstract

Background: Brunner e Suddarth (2017) affermano che “durante l’ospedalizzazione, come durante i periodi di malattia acuta o dopo lesioni acute, o ancora durante il recupero da un intervento chirurgico, le persone possono necessitare di assistenza nelle attività di vita quo-tidiana (ADL), che abitualmente gestiscono a casa in autonomia e con facilità”. Nelle unità operative di area medica, la mobilizzazione è una Missed care e risultano insufficienti linee guida, raccomandazioni e studi che facciano riferimento agli interventi di mobilizzazione (Richards, Hilli, Goodwin, Frost, 2018). Inoltre dai dati empirici disponibili risulta che gli in-fermieri hanno la tendenza a non riportare nella documentazione sanitaria le attività inerenti alla mobilizzazione (Zanone, Milani, Ferrari & Croso, 2023). Obiettivo: comprendere il fenomeno della mobilizzazione in un contesto di area medica, analizzando quali fattori intrinseci ed estrinseci impattano sul bisogno assistenziale dell’assistito di essere mobilizzato. L’obiettivo secondario è quello di verificare se le infor-mazioni documentate in cartella clinica in merito alla mobilizzazione sono sottostimate ri-spetto agli interventi effettuati. Materiali e metodi: data la mancanza di uno strumento in letteratura, già validato, utile a valutare la corretta mobilizzazione di un assistito di area medica, è stato costruito uno strumento di osservazione che ha permesso una valutazione più oggettiva e sistematica del singolo assistito. È stato quindi condotto uno studio osservazionale prospettico presso l'Unità Operativa Complessa della Medicina Generale 2 dell’Ospedale Ca’ Foncello Azien-da ULSS2 Marca Trevigiana, nei mesi di giugno e luglio 2023. Le osservazioni si sono svol-te in tre giornate indice. Risultati: rispetto alla mobilizzazione, nel setting di studio, è presente la prescrizione medica e nel 14,08% dei casi (10/71) questa prescrizione è assente. Tale prescrizione collegata alla diagnosi e alle patologie di cui soffre l’utente. Tutti gli assistiti però hanno ricevuto interventi di mobilizzazione, anche coloro i quali non possedevano una prescrizione medica di mobilizzazione. Questo fa riflettere sul fatto che il bisogno di mobilità va oltre le patologie e i problemi in atto. Per quanto riguarda le osservazioni dirette emerge che in media ogni assistito viene mobilizzato 5,17 volte durante un turno della mattina (367 osservazioni totali su 71). Quindi il quantitativo di mobilizzazioni pro assistito è risultato essere maggiore a quanto raccomandato e di conseguenza la mobilizzazione, nel setting di studio, sembra essere garantita. Considerando l’aspetto della documentazione sanitaria emerge come gli interventi di mobilizzazione effettuati non vengano riportati nella loro completezza e sono sempre sottostimati rispetto al totale. Il dato trasmesso oralmente, durante il passaggio delle consegne, è sicuramente più pre-sente, con una percentuale del 19,72%, ma comunque sottostimato rispetto al totale Conclusioni: Nonostante la letteratura suggerisca che la mobilizzazione rientri fra le mis-sed nursing care, dall’analisi dei dati raccolti emerge che questo bisogno assistenziale vie-ne garantito ogni giorno e che si esprime a sua volta con interventi di diversa natura. I dati relativi alla mobilizzazione presenti in documentazione sono risultati essere sempre sotto-stimati rispetto a quanto erogato. Key words/parole chiave: mobilization, hospitalization, nursing care
2022
How mobilization is ensured in hospitalized people in the medical area: exploratory investigation
mobilization
hospitalization
nursing care
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/58230