Background: la sclerosi multipla (SM) è una patologia invalidante e non traumatica che colpisce solitamente i giovani-adulti in un’età compresa tra i 20 e i 40 anni. Tra i sintomi di questa patologia, la fatigue è considerato quello più comune e debilitante; essa influenza le attività della vita quotidiana, interferendo con il lavoro, la vita familiare e le attività sociali, riducendo la qualità di vita correlata alla salute. Obiettivo: individuare quali sono le strategie non farmacologiche più efficaci per la riduzione della fatigue nell’assistito affetto da sclerosi multipla. Materiali e metodi: è stata condotta una ricerca bibliografica utilizzando le banche dati Pubmed, Cinahl e Scopus tra maggio e settembre 2023. Dalla ricerca sono emersi 223 articoli. Di questi, 37 articoli sono stati valutati e considerati utili alla revisione. Risultati: gli interventi non farmacologici proposti dalla letteratura possono essere categorizzati in alcune macro-categorie: interventi di attività fisica, interventi psicosociali, terapie complementari integrative. Gli interventi di attività fisica citati sono: esercizio in acqua, esercizio aerobico, a circuiti, di resistenza, di equilibrio, di rilassamento, stretching, yoga. Emerge che l’inattività aumenta l’incidenza della fatigue, ed è necessario puntare alla continuità e all’integrazione nel quotidiano dell’esercizio fisico. Tra gli interventi psicosociali vi sono numerosi programmi educativi sulle capacità di self-care e self-management rispetto alla gestione della fatigue che riducono significativamente il sintomo stesso. I programmi psicoeducativi sono rivolti alla gestione dell’energia, dello stress e dei disturbi del sonno mentre i programmi cognitivo-comportamentali aiutano la persona a identificare, capire e correggere i pensieri automatici e distorti, aumentando la consapevolezza della propria condizione. Alla base di tutti gli interventi emerge l’importanza dell’informazione della fatigue correlata alla SM, della valutazione, del monitoraggio e dei fattori che ne influenzano l’aumento o la riduzione. Le terapie complementari integrative che riducono significativamente il sintomo sono: terapia nutrizionale basata su una dieta chetogenica, terapie del calore, agopuntura. Discussione e conclusioni: i numerosi interventi che influiscono sulla fatigue si inseriscono in un campo di prevenzione secondaria e terziaria che è tipica delle malattie cronico-degenerative, mentre per la prevenzione primaria del sintomo risultano ancora assenti degli studi e dei risultati a riguardo. Offrire alle persone affette da SM programmi che tengano conto di strategie di self-management e promuovere la loro messa in atto a domicilio contribuisce alla riduzione della fatigue e permette a queste persone di convivere più armoniosamente con la loro patologia. La conoscenza e l’implementazione di questi programmi diventano un patrimonio fondamentale per l’infermiere per assistere le persone con SM. In vista di sviluppi futuri questo lavoro di tesi può sostenere l’attivazione sinergica delle risorse attraverso la condivisione degli approfondimenti con il personale sanitario e le persone coinvolte nella gestione giornaliera della SM. Inoltre, lo sviluppo di percorsi psico-educativi guidati da infermieri potrà facilitare lo sviluppo di capacità durature nelle persone con SM e rinforzare le alleanze con gli stakeholder, valorizzando le possibilità presenti nel territorio. Parole chiave: multiple sclerosis, fatigue, fatigue management, self-management, nursing, nursing model.

GESTIONE DELLA FATIGUE NELL’ASSISTITO AFFETTO DA SCLEROSI MULTIPLA: una revisione della letteratura

DE ROSSI, ALESSANDRA
2022/2023

Abstract

Background: la sclerosi multipla (SM) è una patologia invalidante e non traumatica che colpisce solitamente i giovani-adulti in un’età compresa tra i 20 e i 40 anni. Tra i sintomi di questa patologia, la fatigue è considerato quello più comune e debilitante; essa influenza le attività della vita quotidiana, interferendo con il lavoro, la vita familiare e le attività sociali, riducendo la qualità di vita correlata alla salute. Obiettivo: individuare quali sono le strategie non farmacologiche più efficaci per la riduzione della fatigue nell’assistito affetto da sclerosi multipla. Materiali e metodi: è stata condotta una ricerca bibliografica utilizzando le banche dati Pubmed, Cinahl e Scopus tra maggio e settembre 2023. Dalla ricerca sono emersi 223 articoli. Di questi, 37 articoli sono stati valutati e considerati utili alla revisione. Risultati: gli interventi non farmacologici proposti dalla letteratura possono essere categorizzati in alcune macro-categorie: interventi di attività fisica, interventi psicosociali, terapie complementari integrative. Gli interventi di attività fisica citati sono: esercizio in acqua, esercizio aerobico, a circuiti, di resistenza, di equilibrio, di rilassamento, stretching, yoga. Emerge che l’inattività aumenta l’incidenza della fatigue, ed è necessario puntare alla continuità e all’integrazione nel quotidiano dell’esercizio fisico. Tra gli interventi psicosociali vi sono numerosi programmi educativi sulle capacità di self-care e self-management rispetto alla gestione della fatigue che riducono significativamente il sintomo stesso. I programmi psicoeducativi sono rivolti alla gestione dell’energia, dello stress e dei disturbi del sonno mentre i programmi cognitivo-comportamentali aiutano la persona a identificare, capire e correggere i pensieri automatici e distorti, aumentando la consapevolezza della propria condizione. Alla base di tutti gli interventi emerge l’importanza dell’informazione della fatigue correlata alla SM, della valutazione, del monitoraggio e dei fattori che ne influenzano l’aumento o la riduzione. Le terapie complementari integrative che riducono significativamente il sintomo sono: terapia nutrizionale basata su una dieta chetogenica, terapie del calore, agopuntura. Discussione e conclusioni: i numerosi interventi che influiscono sulla fatigue si inseriscono in un campo di prevenzione secondaria e terziaria che è tipica delle malattie cronico-degenerative, mentre per la prevenzione primaria del sintomo risultano ancora assenti degli studi e dei risultati a riguardo. Offrire alle persone affette da SM programmi che tengano conto di strategie di self-management e promuovere la loro messa in atto a domicilio contribuisce alla riduzione della fatigue e permette a queste persone di convivere più armoniosamente con la loro patologia. La conoscenza e l’implementazione di questi programmi diventano un patrimonio fondamentale per l’infermiere per assistere le persone con SM. In vista di sviluppi futuri questo lavoro di tesi può sostenere l’attivazione sinergica delle risorse attraverso la condivisione degli approfondimenti con il personale sanitario e le persone coinvolte nella gestione giornaliera della SM. Inoltre, lo sviluppo di percorsi psico-educativi guidati da infermieri potrà facilitare lo sviluppo di capacità durature nelle persone con SM e rinforzare le alleanze con gli stakeholder, valorizzando le possibilità presenti nel territorio. Parole chiave: multiple sclerosis, fatigue, fatigue management, self-management, nursing, nursing model.
2022
FATIGUE MANAGEMENT AMONG PATIENTS WITH MULTIPLE SCLEROSIS: a literature review
Multiple Sclerosis
Fatigue Management
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/58232