Introduzione: La demenza di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa ad andamento progressivo, cronico ed irreversibile. Questa malattia rappresenta una sfida per la sanità mondiale, sia per il numero di casi, destinati ad aumentare sempre di più, sia per il fatto che il trattamento farmacologico esistente attenua e rallenta ma non cura la malattia. Negli ultimi anni emerge, ai fini dell’assistenza, un crescente interesse verso il trattamento non farmacologico, non solo per aumentare la qualità di vita dell’assistito, ma per promuovere la sua indipendenza per rallentare e controllare la sintomatologia. Obiettivo: Indagare l’efficacia o meno dell’applicazione di interventi infermieristici non farmacologici con lo scopo di migliorare e potenziare la qualità di vita dell’assistito negli aspetti di funzionalità fisica, cognitiva, emotiva e di interazione sociale. Pazienti e metodi: Gli articoli selezionati avevano come partecipanti individui affetti da malattia di Alzheimer nella maggior parte dei casi, si consideravano persone con età > 65 anni. La revisione di letteratura è stata condotta nelle banche dati PubMed e CINAHL e sono stati considerati validi articoli redatti in lingua inglese o italiana pubblicati dal 2018. Risultati: Tutti gli studi inclusi analizzano l’efficacia o meno di interventi non farmacologici come Arteterapia, Musicoterapia, Doll-therapy, Terapia della reminiscenza, attività fisica, interventi cognitivi ed Animal-Assisted Therapy sulla qualità di vita della persona in diversi setting di cura. Discussione: Gli studi selezionati sono concordi nel ritenere il trattamento non farmacologico una strategia potenzialmente efficace nel mantenere e migliorare la qualità di vita della persona con malattia di Alzheimer nei suoi molteplici domini. Questo approccio si contraddistingue per una assenza di effetti collaterali e per la facilità di applicazione in diversi setting di cura. Le terapie non farmacologiche si basano sulla centralità della persona e sulla relazione di cura, in ciò l’infermiere ed il team multidisciplinare assumono un ruolo fondamentale. Conclusione: i trattamenti non farmacologici dell’AD si sono dimostrati efficaci nell’aumentare la qualità di vita del paziente. Sono necessari ulteriori studi per stabilirne l’efficacia nel lungo termine con la determinazione di protocolli di utilizzo condivisi.
Assistenza infermieristica e trattamento non farmacologico della malattia di Alzheimer
MARCOLIN, GIULIA
2022/2023
Abstract
Introduzione: La demenza di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa ad andamento progressivo, cronico ed irreversibile. Questa malattia rappresenta una sfida per la sanità mondiale, sia per il numero di casi, destinati ad aumentare sempre di più, sia per il fatto che il trattamento farmacologico esistente attenua e rallenta ma non cura la malattia. Negli ultimi anni emerge, ai fini dell’assistenza, un crescente interesse verso il trattamento non farmacologico, non solo per aumentare la qualità di vita dell’assistito, ma per promuovere la sua indipendenza per rallentare e controllare la sintomatologia. Obiettivo: Indagare l’efficacia o meno dell’applicazione di interventi infermieristici non farmacologici con lo scopo di migliorare e potenziare la qualità di vita dell’assistito negli aspetti di funzionalità fisica, cognitiva, emotiva e di interazione sociale. Pazienti e metodi: Gli articoli selezionati avevano come partecipanti individui affetti da malattia di Alzheimer nella maggior parte dei casi, si consideravano persone con età > 65 anni. La revisione di letteratura è stata condotta nelle banche dati PubMed e CINAHL e sono stati considerati validi articoli redatti in lingua inglese o italiana pubblicati dal 2018. Risultati: Tutti gli studi inclusi analizzano l’efficacia o meno di interventi non farmacologici come Arteterapia, Musicoterapia, Doll-therapy, Terapia della reminiscenza, attività fisica, interventi cognitivi ed Animal-Assisted Therapy sulla qualità di vita della persona in diversi setting di cura. Discussione: Gli studi selezionati sono concordi nel ritenere il trattamento non farmacologico una strategia potenzialmente efficace nel mantenere e migliorare la qualità di vita della persona con malattia di Alzheimer nei suoi molteplici domini. Questo approccio si contraddistingue per una assenza di effetti collaterali e per la facilità di applicazione in diversi setting di cura. Le terapie non farmacologiche si basano sulla centralità della persona e sulla relazione di cura, in ciò l’infermiere ed il team multidisciplinare assumono un ruolo fondamentale. Conclusione: i trattamenti non farmacologici dell’AD si sono dimostrati efficaci nell’aumentare la qualità di vita del paziente. Sono necessari ulteriori studi per stabilirne l’efficacia nel lungo termine con la determinazione di protocolli di utilizzo condivisi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/58262