Background: l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce le cure spirituali come parte delle cure palliative e pilastro fondamentale nell’assistenza alle persone in fase terminale di malattia; attraverso le cure spirituali la persona è sostenuta per affrontare e rispondere a domande di senso sulla propria esistenza, contribuendo a migliorare il benessere e la qualità di vita. A fronte di ciò si pone l’accento sull’importanza della competenza, del ruolo e della responsabilità che il professionista infermiere deve avere per poter assistere in senso olistico la persona in cure palliative e dunque per erogare anche le cure spirituali. Obiettivo: indagare la percezione e il vissuto degli infermieri degli hospice sull’assistenza spirituale rispetto al significato e alle conseguenze sui professionisti, alla cura della propria dimensione spirituale, alla formazione necessaria e agli ostacoli nell’applicazione dell’assistenza. Materiali e metodi: è stato condotto uno studio descrittivo osservazionale coinvolgendo gli infermieri di cinque Hospice del Nord Italia (nelle province di Treviso, Pordenone e Vicenza) attraverso la somministrazione del questionario SSCRS – ita (Spirituality and Spiritual Care Rating Scale -ita) e un’intervista semistrutturata ad integrazione del questionario. Risultati: Quarantasette infermieri sono stati invitati a partecipare all’indagine; il tasso di risposta raggiunto è del 70.21%. La maggior parte degli infermieri concorda con le affermazioni proposte dal questionario in merito all’assistenza spirituale. I partecipanti ritengono che la spiritualità consista nella ricerca di significato, di interiorità, relazione e sensibilità. È condiviso che prendersi cura della dimensione spirituale – dell’assistito e della propria personale - ha una ripercussione positiva sugli infermieri in termini di ricchezza interiore e autoriflessione. La formazione in ambito di assistenza spirituale viene percepita come aspetto fondamentale, da coltivare con costanza, ma carente; infine, vengono rilevati alcuni limiti all’erogazione di cure spirituali da parte dei professionisti, come mancanza di tempo e di preparazione, inconsapevolezza della propria spiritualità o fattori legati alla relazione infermiere-assistito. Discussione: Dalla letteratura emerge che, in Italia, vi è una carenza di studi di tipo qualitativo nell’ambito dell’assistenza spirituale e sul percepito della spiritualità tra gli infermieri nel setting dell’Hospice. Dallo studio emerge che: la considerazione maggiore verso l’assistenza spirituale e l’autoconsapevolezza degli infermieri crescono con l’esperienza lavorativa, con l’età, con l’esperienza quotidiana nell’ambito delle cure palliative, con la presenza di un credo religioso/spirituale. Emerge anche che gli infermieri che danno attenzione all’ambito spirituale dell’assistenza ricevono maggior beneficio dal proprio lavoro; è inoltre percepita da tutto il gruppo la necessità di formazione continua in questo ambito. Conclusione: Il presente elaborato di tesi ha permesso di indagare l’ambito della spiritualità e le percezioni della dimensione spirituale degli infermieri di alcuni Hospice del territorio. La pluralità di significati attribuiti alla spiritualità e all’assistenza spirituale ne rivela la natura intangibile, profonda e personale, oltre che artistica e umanistica. Occuparsi della cura spirituale migliora il benessere personale e professionale degli infermieri; infatti, la dimensione spirituale nella cura della persona, sia assistita sia professionista, costituisce un aspetto di fondamentale rilevanza, un elemento intrinseco alla natura intima e sensibile dell’essere umano e per questo arricchente e prezioso.
Prendersi cura della spiritualità: studio osservazionale sulla percezione degli infermieri negli hospice
ORLANDO, EMMA
2022/2023
Abstract
Background: l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce le cure spirituali come parte delle cure palliative e pilastro fondamentale nell’assistenza alle persone in fase terminale di malattia; attraverso le cure spirituali la persona è sostenuta per affrontare e rispondere a domande di senso sulla propria esistenza, contribuendo a migliorare il benessere e la qualità di vita. A fronte di ciò si pone l’accento sull’importanza della competenza, del ruolo e della responsabilità che il professionista infermiere deve avere per poter assistere in senso olistico la persona in cure palliative e dunque per erogare anche le cure spirituali. Obiettivo: indagare la percezione e il vissuto degli infermieri degli hospice sull’assistenza spirituale rispetto al significato e alle conseguenze sui professionisti, alla cura della propria dimensione spirituale, alla formazione necessaria e agli ostacoli nell’applicazione dell’assistenza. Materiali e metodi: è stato condotto uno studio descrittivo osservazionale coinvolgendo gli infermieri di cinque Hospice del Nord Italia (nelle province di Treviso, Pordenone e Vicenza) attraverso la somministrazione del questionario SSCRS – ita (Spirituality and Spiritual Care Rating Scale -ita) e un’intervista semistrutturata ad integrazione del questionario. Risultati: Quarantasette infermieri sono stati invitati a partecipare all’indagine; il tasso di risposta raggiunto è del 70.21%. La maggior parte degli infermieri concorda con le affermazioni proposte dal questionario in merito all’assistenza spirituale. I partecipanti ritengono che la spiritualità consista nella ricerca di significato, di interiorità, relazione e sensibilità. È condiviso che prendersi cura della dimensione spirituale – dell’assistito e della propria personale - ha una ripercussione positiva sugli infermieri in termini di ricchezza interiore e autoriflessione. La formazione in ambito di assistenza spirituale viene percepita come aspetto fondamentale, da coltivare con costanza, ma carente; infine, vengono rilevati alcuni limiti all’erogazione di cure spirituali da parte dei professionisti, come mancanza di tempo e di preparazione, inconsapevolezza della propria spiritualità o fattori legati alla relazione infermiere-assistito. Discussione: Dalla letteratura emerge che, in Italia, vi è una carenza di studi di tipo qualitativo nell’ambito dell’assistenza spirituale e sul percepito della spiritualità tra gli infermieri nel setting dell’Hospice. Dallo studio emerge che: la considerazione maggiore verso l’assistenza spirituale e l’autoconsapevolezza degli infermieri crescono con l’esperienza lavorativa, con l’età, con l’esperienza quotidiana nell’ambito delle cure palliative, con la presenza di un credo religioso/spirituale. Emerge anche che gli infermieri che danno attenzione all’ambito spirituale dell’assistenza ricevono maggior beneficio dal proprio lavoro; è inoltre percepita da tutto il gruppo la necessità di formazione continua in questo ambito. Conclusione: Il presente elaborato di tesi ha permesso di indagare l’ambito della spiritualità e le percezioni della dimensione spirituale degli infermieri di alcuni Hospice del territorio. La pluralità di significati attribuiti alla spiritualità e all’assistenza spirituale ne rivela la natura intangibile, profonda e personale, oltre che artistica e umanistica. Occuparsi della cura spirituale migliora il benessere personale e professionale degli infermieri; infatti, la dimensione spirituale nella cura della persona, sia assistita sia professionista, costituisce un aspetto di fondamentale rilevanza, un elemento intrinseco alla natura intima e sensibile dell’essere umano e per questo arricchente e prezioso.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Orlando_Emma.pdf
accesso aperto
Dimensione
653.32 kB
Formato
Adobe PDF
|
653.32 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/58275