Introduzione La definizione di cure palliative fornita dall’OMS indica che gli interventi di Cure Palliative Pediatriche (CPP) hanno un approccio olistico che comprende la persona nella sua globalità e quindi non solo dal punto di vista fisico, avendo come fine ultimo il miglioramento della qualità della vita del paziente pediatrico e della sua famiglia. Quindi le CPP devono essere integrate alla diagnosi della malattia e accompagnare l’intero processo di trattamento della stessa, occupandosi dei bisogni fisici, psicologici, cognitivi, spirituali e sociali del bambino. Obiettivo dello studio L’obiettivo della presente tesi è quello di fornire le strategie per integrare e implementare le CPP alla diagnosi della malattia incurabile nel paziente pediatrico. Materiali e metodi È stata effettuata una ricerca sulla banca dati Pubmed, sul motore di ricerca Google Scholar e su Documenti Ministeriali online. Risultati Le CPP nel campo dell’oncologia pediatrica sono ampiamente approvate, ma i pazienti pediatrici affetti da malattie incurabili vengono mandati in ritardo alle CPP e spesso quando le stesse coincidono con il trattamento di fine vita (EoL). In Italia, nonostante l’introduzione della Legge 38/2010, solo il 5% dei bambini viene preso in carico dalle CPP e la principale causa di incurabilità non è oncologica. Infatti, data l’ampia variabilità della prognosi, risulta che solo il 20% dei bambini italiani eleggibili alle CPP, soffre di cancro e l’80% soffre di malattie rare incurabili. A livello globale 21,6 milioni di bambini hanno bisogno di CPP di cui l’8% non legate al cancro e il 90% dei bambini malati di cancro vive in Paesi a basso e medio reddito con alti tassi di mortalità. Le criticità che ostacolano lo sviluppo di programmi di CPP in Italia e nel mondo riguardano il contesto socio-culturale, la natura delle malattie che richiedono CPP, la formazione degli operatori sanitari e questioni normative, politiche e finanziarie. Conclusioni La ricerca condotta, ha messo in evidenza che i bambini con malattie incurabili, vengono indirizzati in ritardo alle CPP in una fase avanzata del percorso della malattia e quindi è necessario implementare e integrare le CPP alla diagnosi. L’approccio deve essere di tipo olistico, che comprende la persona nella sua globalità, dal punto di vista fisico, emozionale, sociale e spirituale. Ciò mira a controllare i sintomi, dare supporto emotivo e migliorare la qualità della vita del bambino e della sua famiglia. Inoltre deve supportare il bambino e la famiglia con la collaborazione di un team multidisciplinare, adeguatamente formato, attraverso un linguaggio condiviso di conoscenze e buone pratiche per affrontare la malattia incurabile.
Rilevanza nell'agevolare e sostenere le cure palliative nel paziente pediatrico. Una revisione della letteratura.
POMPERMAIER, GIULIA
2022/2023
Abstract
Introduzione La definizione di cure palliative fornita dall’OMS indica che gli interventi di Cure Palliative Pediatriche (CPP) hanno un approccio olistico che comprende la persona nella sua globalità e quindi non solo dal punto di vista fisico, avendo come fine ultimo il miglioramento della qualità della vita del paziente pediatrico e della sua famiglia. Quindi le CPP devono essere integrate alla diagnosi della malattia e accompagnare l’intero processo di trattamento della stessa, occupandosi dei bisogni fisici, psicologici, cognitivi, spirituali e sociali del bambino. Obiettivo dello studio L’obiettivo della presente tesi è quello di fornire le strategie per integrare e implementare le CPP alla diagnosi della malattia incurabile nel paziente pediatrico. Materiali e metodi È stata effettuata una ricerca sulla banca dati Pubmed, sul motore di ricerca Google Scholar e su Documenti Ministeriali online. Risultati Le CPP nel campo dell’oncologia pediatrica sono ampiamente approvate, ma i pazienti pediatrici affetti da malattie incurabili vengono mandati in ritardo alle CPP e spesso quando le stesse coincidono con il trattamento di fine vita (EoL). In Italia, nonostante l’introduzione della Legge 38/2010, solo il 5% dei bambini viene preso in carico dalle CPP e la principale causa di incurabilità non è oncologica. Infatti, data l’ampia variabilità della prognosi, risulta che solo il 20% dei bambini italiani eleggibili alle CPP, soffre di cancro e l’80% soffre di malattie rare incurabili. A livello globale 21,6 milioni di bambini hanno bisogno di CPP di cui l’8% non legate al cancro e il 90% dei bambini malati di cancro vive in Paesi a basso e medio reddito con alti tassi di mortalità. Le criticità che ostacolano lo sviluppo di programmi di CPP in Italia e nel mondo riguardano il contesto socio-culturale, la natura delle malattie che richiedono CPP, la formazione degli operatori sanitari e questioni normative, politiche e finanziarie. Conclusioni La ricerca condotta, ha messo in evidenza che i bambini con malattie incurabili, vengono indirizzati in ritardo alle CPP in una fase avanzata del percorso della malattia e quindi è necessario implementare e integrare le CPP alla diagnosi. L’approccio deve essere di tipo olistico, che comprende la persona nella sua globalità, dal punto di vista fisico, emozionale, sociale e spirituale. Ciò mira a controllare i sintomi, dare supporto emotivo e migliorare la qualità della vita del bambino e della sua famiglia. Inoltre deve supportare il bambino e la famiglia con la collaborazione di un team multidisciplinare, adeguatamente formato, attraverso un linguaggio condiviso di conoscenze e buone pratiche per affrontare la malattia incurabile.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
TESI GIULIA POMPERMAIER.pdf
accesso aperto
Dimensione
1.5 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.5 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/58292