Introduzione: Le schisi oro-facciali vengono definite come “aperture o fessure presenti in strutture anatomiche che fisiologicamente dovrebbero essere chiuse” e vengono classificate in base a quali strutture anatomiche risultano alterate. Una delle principali conseguenze di questa patologia è la ricaduta sullo sviluppo dello speech dei bambini che ne sono affetti. Il gold standard riportato in letteratura per la valutazione dello speech in pazienti con schisi è la valutazione percettiva. Allo stato dell’arte è presente un numero esiguo di test di valutazione e nessuno di questi è disponibile per la lingua italiana. Obiettivo: L’obiettivo del seguente lavoro di tesi è quello di verificare l’applicabilità del protocollo CAPS-A adattato alla fonetica italiana in pazienti con schisi corretta chirurgicamente di età compresa tra i 2 e gli 11 anni, analizzandone sia il sistema di valutazione qualitativo che quello quantitativo. Materiali e metodi: Al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato, sono stati selezionati bambini con palatoschisi afferenti all’ambulatorio Audiologia Infantile dell’UOC Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova. Sono stati selezionati inoltre due gruppi di controllo di bambini uno con malformazioni cranio-facciali e uno con atresia auris afferenti all’ambulatorio ERN dell’UOC Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova. Il protocollo CAPS-A è stato pertanto tradotto in lingua italiana. È stato raccolto il campione di speech di tutti i partecipanti tramite il test di valutazione dell’articolazione Fanzago. Dopo aver svolto la trascrizione fonetica è stata svolta l’analisi dello speech tramite il protocollo CAPS-A. Per raccogliere ulteriori informazioni sull’intelligibilità dello speech è stato somministrato il questionario ICS-I. Per identificare ulteriori problematiche, la FOS checklist è stata somministrata ai due campioni di controllo. Risultati: Lo studio ha compreso un totale di 9 bambini: 4 bambini appartenenti al gruppo con palatoschisi, 2 bambini al gruppo di controllo con malformazioni cranio-facciali e 3 bambini al gruppo di controllo con atresia auris. Sono stati analizzati i dati ottenuti prendendo in considerazione la valutazione qualitativa, il punteggio alla voce “intellegibilità” del CAPS-A e il punteggio complessivo del protocollo. Quest’ultimo è stato successivamente correlato al punteggio del questionario ICS-I e nei due campioni di controllo alla check list FOS. È emerso che il CAPS-A è in grado di individuare i problemi legati allo speech conseguenti ad alterazioni del meccanismo velo-faringeo con un’adeguata integrazione dei dati quantitativi del protocollo e qualitativi ricavati dalla colorazione per livello di gravità. L’analisi del punteggio del questionario ICS-I rileva una intelligibilità maggiore rispetto a quella rilevata da un esaminatore esperto durante la valutazione dello speech. Conclusioni: Il CAPS-A risulta pertanto facilmente applicabile anche ai pazienti italiani con alterazioni del meccanismo velo-faringeo risultando esaustivo per una valutazione dell’eloquio di tale popolazione integrando il punteggio quantitativo con un’adeguata analisi della valutazione qualitativa tramite sistema a colorazione. Lo studio non è scevro da importanti limiti per ristrettezza di campione ed eterogeneità di età e patologia. Pertanto, sarebbe auspicabile un’applicazione sistematica della traduzione condotta ad una popolazione più ampia adeguatamente suddivisa per età e patologia.
Applicazione del protocollo CAPS-A e della scala ICS-I in pazienti di lingua italiana con palatoschisi
MERLO, GABRIELLA
2022/2023
Abstract
Introduzione: Le schisi oro-facciali vengono definite come “aperture o fessure presenti in strutture anatomiche che fisiologicamente dovrebbero essere chiuse” e vengono classificate in base a quali strutture anatomiche risultano alterate. Una delle principali conseguenze di questa patologia è la ricaduta sullo sviluppo dello speech dei bambini che ne sono affetti. Il gold standard riportato in letteratura per la valutazione dello speech in pazienti con schisi è la valutazione percettiva. Allo stato dell’arte è presente un numero esiguo di test di valutazione e nessuno di questi è disponibile per la lingua italiana. Obiettivo: L’obiettivo del seguente lavoro di tesi è quello di verificare l’applicabilità del protocollo CAPS-A adattato alla fonetica italiana in pazienti con schisi corretta chirurgicamente di età compresa tra i 2 e gli 11 anni, analizzandone sia il sistema di valutazione qualitativo che quello quantitativo. Materiali e metodi: Al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato, sono stati selezionati bambini con palatoschisi afferenti all’ambulatorio Audiologia Infantile dell’UOC Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova. Sono stati selezionati inoltre due gruppi di controllo di bambini uno con malformazioni cranio-facciali e uno con atresia auris afferenti all’ambulatorio ERN dell’UOC Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova. Il protocollo CAPS-A è stato pertanto tradotto in lingua italiana. È stato raccolto il campione di speech di tutti i partecipanti tramite il test di valutazione dell’articolazione Fanzago. Dopo aver svolto la trascrizione fonetica è stata svolta l’analisi dello speech tramite il protocollo CAPS-A. Per raccogliere ulteriori informazioni sull’intelligibilità dello speech è stato somministrato il questionario ICS-I. Per identificare ulteriori problematiche, la FOS checklist è stata somministrata ai due campioni di controllo. Risultati: Lo studio ha compreso un totale di 9 bambini: 4 bambini appartenenti al gruppo con palatoschisi, 2 bambini al gruppo di controllo con malformazioni cranio-facciali e 3 bambini al gruppo di controllo con atresia auris. Sono stati analizzati i dati ottenuti prendendo in considerazione la valutazione qualitativa, il punteggio alla voce “intellegibilità” del CAPS-A e il punteggio complessivo del protocollo. Quest’ultimo è stato successivamente correlato al punteggio del questionario ICS-I e nei due campioni di controllo alla check list FOS. È emerso che il CAPS-A è in grado di individuare i problemi legati allo speech conseguenti ad alterazioni del meccanismo velo-faringeo con un’adeguata integrazione dei dati quantitativi del protocollo e qualitativi ricavati dalla colorazione per livello di gravità. L’analisi del punteggio del questionario ICS-I rileva una intelligibilità maggiore rispetto a quella rilevata da un esaminatore esperto durante la valutazione dello speech. Conclusioni: Il CAPS-A risulta pertanto facilmente applicabile anche ai pazienti italiani con alterazioni del meccanismo velo-faringeo risultando esaustivo per una valutazione dell’eloquio di tale popolazione integrando il punteggio quantitativo con un’adeguata analisi della valutazione qualitativa tramite sistema a colorazione. Lo studio non è scevro da importanti limiti per ristrettezza di campione ed eterogeneità di età e patologia. Pertanto, sarebbe auspicabile un’applicazione sistematica della traduzione condotta ad una popolazione più ampia adeguatamente suddivisa per età e patologia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/58638