Centrali a fissione nucleare e fotovoltaiche a confronto: effetto del contesto di valutazione e influenza delle emozioni, orientamento valoriale e percezione del rischio dei cambiamenti climatici sulla loro valutazione

Negli ultimi anni il cambiamento climatico è diventato realtà e le sue conseguenze stanno colpendo con una frequenza e un’intensità sempre più importante la popolazione mondiale. Gli esperti sottolineano l’importanza di ridurre le emissioni di gas serra per mantenere gli aumenti della temperatura media globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali ed evitare di raggiungere il punto di non ritorno. Un approccio multidisciplinare sembra il più adatto per raggiungere questo scopo e la psicologia vi si inserisce studiando e promuovendo interventi che sviluppino ulteriormente atteggiamenti e comportamenti pro-ambientali. Il presente elaborato si propone quindi di studiare gli atteggiamenti verso la costruzione di centrali nucleari e fotovoltaiche, mettendole a confronto attraverso la Joint e Separate Evaluation e valutando l’influenza di percezione del rischio del cambiamento climatico, orientamento valoriale ed emozioni sugli stessi. A questo scopo è stato somministrato un questionario a un campione di 752 partecipanti. I risultati mostrano che le centrali fotovoltaiche sono percepite più positivamente delle centrali nucleari, in termini di favorevolezza, volontà ad investire fondi privati e pubblici, valenza, arousal e percezione del rischio associata alla fonte di energia. Tale preferenza si esprime anche attraverso un’estremizzazione delle valutazioni nella Joint Evaluation rispetto alla Separate Evaluation, per tutte le variabili dipendenti considerate. Inoltre, si osserva che i fattori considerati valenza, arousal, valori altruistici e biosferici e la percezione del rischio del cambiamento climatico sembrano predire in modo significativo l’atteggiamento nei confronti delle forme alternative di energia in termini di favorevolezza e intenzione ad investire fondi privati e pubblici. In conclusione, lo studio porta contributi interessanti riguardo l’accettazione delle fonti di energia e gli elementi che la influenzano.