ABSTRACT Introduzione: Lo shock emorragico da trauma rappresenta una situazione clinica di emergenza che si verifica frequentemente, specialmente in seguito ad incidenti stradali. L'emorragia è un evento che evolve rapidamente nel tempo, infatti, il concetto di “golden hour” sottolinea la necessità di interventi tempestivi ed efficaci. I pazienti in potenziale o conclamato shock emorragico sono a rischio di complicanze potenzialmente letali, tra cui l’ipotermia, la coagulopatia e l’acidosi, note come la “triade letale”. Pertanto, è essenziale che i pazienti ricevano assistenza medica e infermieristica tempestiva e mirata alla prevenzione di tali rischi. Obiettivo: Gli obiettivi di questa revisione di letteratura sono quelli di individuare le migliori strategie di assistenza al paziente in shock emorragico da trauma, con particolare attenzione agli interventi infermieristici e di mettere in luce le azioni volte a prevenire le complicanze della “triade letale”. Materiali e metodi: La revisione è stata condotta in linea con il metodo PRISMA, consultando le banche dati elettroniche MedLine (PubMed), Cochrane library e Cinhal. Sono stati inclusi articoli pubblicati tra gennaio 2013 e agosto 2023, disponibili in versione integrale, che comprendono studi svolti in ambito civile e/o ospedaliero in cui la popolazione è di età maggiore a 18 anni. Risultati: Sono state esaminate le linee guida ATLS, DCR, PHTLS, PCT e dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova. Nei casi di pazienti con sanguinamento massivo, gli obiettivi principali comprendono l'individuazione e l'arresto dell'emorragia, la stabilizzazione dell’emodinamica, il ripristino della volemia e la prevenzione delle complicanze. In particolare, si sottolinea l’importanza dell’uso di dispositivi per la somministrazione e il riscaldamento degli emocomponenti, al fine di eludere la “triade letale”. Inoltre, sono stati inclusi 36 articoli, tra cui 19 studi che confrontano l’utilizzo tra sangue intero ed emocomponenti nella trasfusione massiva. 11 studi hanno dimostrato una differenza statisticamente significativa in termini di mortalità a favore della trasfusine di sangue intero. Conclusioni: Nota l’elevata incidenza e mortalità nei pazienti in shock emorragico, il riconoscimento e il trattamento precoce dell’ipotermia, dell’acidosi e della coagulopatia sono necessari per aumentare la sopravvivenza di tali pazienti. L'adozione di tecniche di riscaldamento passivo e attivo, in particolare l'utilizzo di dispositivi come infusori e riscaldatori di sangue, dovrebbe essere maggiormente diffuso in tutti i pronto soccorso italiani. Inoltre, considerando che negli Stati Uniti d’America e in alcune nazioni europee il sangue intero viene utilizzato nella rianimazione dei pazienti affetti da shock emorragico, sarebbe opportuno condurre ulteriori studi anche in Italia. Questi studi potrebbero confermare ulteriormente l'efficacia di tale approccio, in termini di riduzione della mortalità e di benefici logistici per il personale sanitario. Parole chiave: shock; hemorrhage (emorragia); hemorrhagic shock (shock emorragico); trauma; nursing care (assistenza infermieristica); massive transfusion (trasfusione massiva); warm blood (sangue riscaldato); whole blood (sangue intero); acidosis (acidosi); coagulopathy (coagulopatia); hypothermia (ipotermia); mortality (mortalità).

Assistenza infermieristica al paziente in shock emorragico da trauma: l'emotrasfusione in emergenza

GOTTARDO, BENEDETTA ANDREA
2022/2023

Abstract

ABSTRACT Introduzione: Lo shock emorragico da trauma rappresenta una situazione clinica di emergenza che si verifica frequentemente, specialmente in seguito ad incidenti stradali. L'emorragia è un evento che evolve rapidamente nel tempo, infatti, il concetto di “golden hour” sottolinea la necessità di interventi tempestivi ed efficaci. I pazienti in potenziale o conclamato shock emorragico sono a rischio di complicanze potenzialmente letali, tra cui l’ipotermia, la coagulopatia e l’acidosi, note come la “triade letale”. Pertanto, è essenziale che i pazienti ricevano assistenza medica e infermieristica tempestiva e mirata alla prevenzione di tali rischi. Obiettivo: Gli obiettivi di questa revisione di letteratura sono quelli di individuare le migliori strategie di assistenza al paziente in shock emorragico da trauma, con particolare attenzione agli interventi infermieristici e di mettere in luce le azioni volte a prevenire le complicanze della “triade letale”. Materiali e metodi: La revisione è stata condotta in linea con il metodo PRISMA, consultando le banche dati elettroniche MedLine (PubMed), Cochrane library e Cinhal. Sono stati inclusi articoli pubblicati tra gennaio 2013 e agosto 2023, disponibili in versione integrale, che comprendono studi svolti in ambito civile e/o ospedaliero in cui la popolazione è di età maggiore a 18 anni. Risultati: Sono state esaminate le linee guida ATLS, DCR, PHTLS, PCT e dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova. Nei casi di pazienti con sanguinamento massivo, gli obiettivi principali comprendono l'individuazione e l'arresto dell'emorragia, la stabilizzazione dell’emodinamica, il ripristino della volemia e la prevenzione delle complicanze. In particolare, si sottolinea l’importanza dell’uso di dispositivi per la somministrazione e il riscaldamento degli emocomponenti, al fine di eludere la “triade letale”. Inoltre, sono stati inclusi 36 articoli, tra cui 19 studi che confrontano l’utilizzo tra sangue intero ed emocomponenti nella trasfusione massiva. 11 studi hanno dimostrato una differenza statisticamente significativa in termini di mortalità a favore della trasfusine di sangue intero. Conclusioni: Nota l’elevata incidenza e mortalità nei pazienti in shock emorragico, il riconoscimento e il trattamento precoce dell’ipotermia, dell’acidosi e della coagulopatia sono necessari per aumentare la sopravvivenza di tali pazienti. L'adozione di tecniche di riscaldamento passivo e attivo, in particolare l'utilizzo di dispositivi come infusori e riscaldatori di sangue, dovrebbe essere maggiormente diffuso in tutti i pronto soccorso italiani. Inoltre, considerando che negli Stati Uniti d’America e in alcune nazioni europee il sangue intero viene utilizzato nella rianimazione dei pazienti affetti da shock emorragico, sarebbe opportuno condurre ulteriori studi anche in Italia. Questi studi potrebbero confermare ulteriormente l'efficacia di tale approccio, in termini di riduzione della mortalità e di benefici logistici per il personale sanitario. Parole chiave: shock; hemorrhage (emorragia); hemorrhagic shock (shock emorragico); trauma; nursing care (assistenza infermieristica); massive transfusion (trasfusione massiva); warm blood (sangue riscaldato); whole blood (sangue intero); acidosis (acidosi); coagulopathy (coagulopatia); hypothermia (ipotermia); mortality (mortalità).
2022
Nursing care of post-traumatic hemorrhagic shock: the transfusion in emergency
Hemorrhagic shock
Nursing care
Massive transfusion
Warm blood
Whole blood
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/59021