Gli alcaloidi tropanici sono metaboliti secondari prodotti da piante della divisione delle Angiosperme. Tali metaboliti risultano essere tossici per l’uomo e responsabili di diversi casi di intossicazione. L’intossicazione è dovuta al consumo di alimenti contaminati con piante o parti di esse che producono e contengono tali sostanze. Tra le 200 specie conosciute, atropina (somma di (-)-iosciamina e (+)-iosciamina) e scopolamina risultano essere i metaboliti più studiati data la loro tossicità. Queste due specie, infatti, sono agenti anticolinergici ovvero hanno la capacità di bloccare i recettori muscarinici per l’acetilcolina, con conseguenti ripercussioni sia a livello del sistema nervoso centrale che di quello periferico. La sintomatologia comprende principalmente atassia, disturbi nel linguaggio, dilatazione delle pupille, riduzione della salivazione e della frequenza respiratoria e a dosaggi molto elevati, allucinazioni fino anche alla morte. Gli alimenti maggiormente contaminati risultano essere i cereali e i loro derivati, come grano saraceno, mais, sorgo, miglio, e i preparati per tè e infusi. La contaminazione di questi alimenti è dovuta all’infestazione, avvenuta durante la coltivazione delle colture edibili, da parte delle erbe che producono tali alcaloidi tropanici e, al momento del raccolto, non vengono eliminate. Perciò, il prodotto finale risulterà miscelato con parti delle piante tossiche, arrivando facilmente al consumatore finale. I soggetti più a rischio risultano essere principalmente i bambini, che presentano una suscettibilità particolare agli alcaloidi tropanici e dato il consumo frequente di cereali, soprattutto per la prima colazione, sono maggiormente esposti. Per quanto riguarda l’esposizione di tutti gli altri consumatori, i sintomi da intossicazione variano a seconda della sensibilità che la persona possiede. Uno studio effettuato dall’ EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha stabilito una dose acuta di riferimento pari a 0,016 µg/kg di peso corporeo come somma di (-)-iosciamina e (-)-scopolamina. Basandosi su questo valore, la Commissione Europea ha deciso di disporre dei tenori massimi di atropina e scopolamina: nel 2016, per gli alimenti, derivati dai cereali, destinati a bambini e lattanti e successivamente, nel 2021, per tutti quei prodotti che possono generare un serio rischio al consumatore quali miglio, sorgo, grano saraceno, gran turco e infusi a base di erbe. Ad oggi, i limiti massimi per i diversi alimenti sono descritti nella tabella del regolamento (UE) n. 915 del 2023, che tratta di tutti i possibili contaminanti alimentari. La situazione europea riporta un aumento delle segnalazioni nel portale RASFF, il sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi, soprattutto nell’ultimo anno, dovute principalmente ai cereali e ai preparati per tè e infusi. Le notifiche, ad oggi, sono a quota 96 ed i Paesi produttori maggiormente coinvolti risultano essere Germania, Francia, Spagna, Belgio e Italia, i quali distribuiscono su ampia scala non solo all’interno dell’Europa ma anche a Stati extraeuropei. Tra tutte le segnalazioni, solo 23 risultano essere causate da casi di intossicazioni nell’uomo, mentre le altre sono dovute ai risultati dei controlli svolti dalle aziende per monitorare la presenza degli alcaloidi tropanici nei loro alimenti. L’Italia tra il 2020 e il 2023 è responsabile di quattro segnalazioni correlate ai cereali e vegetali, non si hanno però nel portale informazioni antecedenti riguardanti gli Stati che hanno causato le notifiche precedenti al 2020. Un sondaggio da me sottoposto a circa 200 persone, riporta come l’informazione degli alcaloidi tropanici risulta essere molto carente nella società con conseguente mancanza di coscienza del pericolo che tali sostanze possono causare.

Alcaloidi tropanici: alimenti che li contengono e sicurezza per il consumatore

TEMPORIN, GIORGIA
2022/2023

Abstract

Gli alcaloidi tropanici sono metaboliti secondari prodotti da piante della divisione delle Angiosperme. Tali metaboliti risultano essere tossici per l’uomo e responsabili di diversi casi di intossicazione. L’intossicazione è dovuta al consumo di alimenti contaminati con piante o parti di esse che producono e contengono tali sostanze. Tra le 200 specie conosciute, atropina (somma di (-)-iosciamina e (+)-iosciamina) e scopolamina risultano essere i metaboliti più studiati data la loro tossicità. Queste due specie, infatti, sono agenti anticolinergici ovvero hanno la capacità di bloccare i recettori muscarinici per l’acetilcolina, con conseguenti ripercussioni sia a livello del sistema nervoso centrale che di quello periferico. La sintomatologia comprende principalmente atassia, disturbi nel linguaggio, dilatazione delle pupille, riduzione della salivazione e della frequenza respiratoria e a dosaggi molto elevati, allucinazioni fino anche alla morte. Gli alimenti maggiormente contaminati risultano essere i cereali e i loro derivati, come grano saraceno, mais, sorgo, miglio, e i preparati per tè e infusi. La contaminazione di questi alimenti è dovuta all’infestazione, avvenuta durante la coltivazione delle colture edibili, da parte delle erbe che producono tali alcaloidi tropanici e, al momento del raccolto, non vengono eliminate. Perciò, il prodotto finale risulterà miscelato con parti delle piante tossiche, arrivando facilmente al consumatore finale. I soggetti più a rischio risultano essere principalmente i bambini, che presentano una suscettibilità particolare agli alcaloidi tropanici e dato il consumo frequente di cereali, soprattutto per la prima colazione, sono maggiormente esposti. Per quanto riguarda l’esposizione di tutti gli altri consumatori, i sintomi da intossicazione variano a seconda della sensibilità che la persona possiede. Uno studio effettuato dall’ EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha stabilito una dose acuta di riferimento pari a 0,016 µg/kg di peso corporeo come somma di (-)-iosciamina e (-)-scopolamina. Basandosi su questo valore, la Commissione Europea ha deciso di disporre dei tenori massimi di atropina e scopolamina: nel 2016, per gli alimenti, derivati dai cereali, destinati a bambini e lattanti e successivamente, nel 2021, per tutti quei prodotti che possono generare un serio rischio al consumatore quali miglio, sorgo, grano saraceno, gran turco e infusi a base di erbe. Ad oggi, i limiti massimi per i diversi alimenti sono descritti nella tabella del regolamento (UE) n. 915 del 2023, che tratta di tutti i possibili contaminanti alimentari. La situazione europea riporta un aumento delle segnalazioni nel portale RASFF, il sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi, soprattutto nell’ultimo anno, dovute principalmente ai cereali e ai preparati per tè e infusi. Le notifiche, ad oggi, sono a quota 96 ed i Paesi produttori maggiormente coinvolti risultano essere Germania, Francia, Spagna, Belgio e Italia, i quali distribuiscono su ampia scala non solo all’interno dell’Europa ma anche a Stati extraeuropei. Tra tutte le segnalazioni, solo 23 risultano essere causate da casi di intossicazioni nell’uomo, mentre le altre sono dovute ai risultati dei controlli svolti dalle aziende per monitorare la presenza degli alcaloidi tropanici nei loro alimenti. L’Italia tra il 2020 e il 2023 è responsabile di quattro segnalazioni correlate ai cereali e vegetali, non si hanno però nel portale informazioni antecedenti riguardanti gli Stati che hanno causato le notifiche precedenti al 2020. Un sondaggio da me sottoposto a circa 200 persone, riporta come l’informazione degli alcaloidi tropanici risulta essere molto carente nella società con conseguente mancanza di coscienza del pericolo che tali sostanze possono causare.
2022
Tropane alkaloids: foods containing them and consumer safety
alcaloidi tropanici
intossicazione
alimenti
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