Il rapporto dei minori con i Social Network è cambiato nel corso del tempo, trasformandosi e diventando sempre più pericoloso. Ad oggi i minori, cosiddetti “nativi digitali”, sono costantemente sottoposti ai rischi e alle insidie che il mondo dei Social Network presenta. Quello che un tempo costituiva un “divertimento”, un mezzo per potersi connettere al mondo, è diventato un avvicinarsi ai social network senza un’effettiva rete di protezione, dovuto anche all’uso improprio ed illecito delle piattaforme digitali, aggravato anche dal fatto che il minore non ha a disposizione strumenti adeguati a prevenire certi comportamenti e a difendersi dalle minacce che il web nasconde. Vedremo come, all’interno della Costituzione italiana, non sia sancito il diritto di accesso al mondo digitale come diritto fondamentale, ma viene meramente considerato strumentale ad altri diritti, come la libera manifestazione del pensiero e la libertà di espressione. Ciò nonostante, oggi, il diritto di accesso ad Internet e il diritto ad essere connessi viene sempre più considerato espressione di “nuova umanità”. Tenendo sempre presente quindi la capacità del minore d’età e la sua più facile manipolazione mentale, è importante capire quali tutele sono offerte e presenti, in Italia e in Europa, per la protezione di questi soggetti deboli e particolarmente vulnerabili, tenuto conto della loro crescente capacità di discernimento e di autodeterminazione. Si esamineranno i vari tipi di cybercrime di rilevante importanza e maggiormente diffusi, con alcune loro definizioni e declinazioni. Tali reati purtroppo, attraverso l’uso di Internet e dei social network, vedono come vittima anche i giovani, esponendo a pericoli la loro sicurezza online. Si prenderanno poi in esame le varie challenge nate all’interno dei Social Network, come la Blue Whale Challenge e la Blackout Challenge. L’obiettivo è di dimostrare come un uso dei Social Network, poco regolamentato, da parte dei ragazzi possa essere terreno fertile di insidie e attività criminali. Si vedrà come e quali tipi di tutele sono state predisposte dalle varie istituzioni. Partendo con un excursus storico, dalla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989 che ha dato piena tutela giuridica ai minori, riconoscendoli come individui autonomi e titolari di diritti, alla Convenzione di Lanzarote del 2007, che tutela i minori come vittime di abusi sessuali e dai reati di sfruttamento e pedopornografia, qualificando oggi tali illeciti in maniera autonoma e isolata. Si arriva poi alla più recente tutela predisposta nell’ordinamento italiano ed europeo per la protezione del minore online e le attività di prevenzione per contrastare i rischi derivanti dal web. Si andrà ad analizzare la legge n. 71 del 2017 sul Cyberbullismo, che permette ai giovani con più di 14 anni, o a chi esercita la responsabilità genitoriale, di presentare al titolare del trattamento dei dati personali o al gestore del sito internet o del Social Media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi informazione nel momento in cui questi sia vittima di cyberbullismo. Si andrà ad esaminare la capacità del minore di prestare il proprio consenso al trattamento dei dati personali, così come previsto dal GDPR. Si vedrà anche come i Social Network decidano di gestire la privacy policy degli utenti e il consenso agli stessi, prevedendo che il trattamento dei dati personali che riguardano i minori sia lecito solo se il minore abbia almeno 16 anni lasciando però la possibilità agli Stati di stabilire un’età inferiore, purché non inferiore ai 13 anni. Si vedrà poi il decreto legislativo del 10 agosto 2018, n. 101 che adegua la normativa nazionale al Regolamento generale sulla protezione dei dati, emanato in attuazione alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679 e volto ad armonizzare il Codice della Privacy alla normativa europea.

Social Network e tutela penale dei minori: problemi attuali

DE LUCA PARISI, SIMONA
2022/2023

Abstract

Il rapporto dei minori con i Social Network è cambiato nel corso del tempo, trasformandosi e diventando sempre più pericoloso. Ad oggi i minori, cosiddetti “nativi digitali”, sono costantemente sottoposti ai rischi e alle insidie che il mondo dei Social Network presenta. Quello che un tempo costituiva un “divertimento”, un mezzo per potersi connettere al mondo, è diventato un avvicinarsi ai social network senza un’effettiva rete di protezione, dovuto anche all’uso improprio ed illecito delle piattaforme digitali, aggravato anche dal fatto che il minore non ha a disposizione strumenti adeguati a prevenire certi comportamenti e a difendersi dalle minacce che il web nasconde. Vedremo come, all’interno della Costituzione italiana, non sia sancito il diritto di accesso al mondo digitale come diritto fondamentale, ma viene meramente considerato strumentale ad altri diritti, come la libera manifestazione del pensiero e la libertà di espressione. Ciò nonostante, oggi, il diritto di accesso ad Internet e il diritto ad essere connessi viene sempre più considerato espressione di “nuova umanità”. Tenendo sempre presente quindi la capacità del minore d’età e la sua più facile manipolazione mentale, è importante capire quali tutele sono offerte e presenti, in Italia e in Europa, per la protezione di questi soggetti deboli e particolarmente vulnerabili, tenuto conto della loro crescente capacità di discernimento e di autodeterminazione. Si esamineranno i vari tipi di cybercrime di rilevante importanza e maggiormente diffusi, con alcune loro definizioni e declinazioni. Tali reati purtroppo, attraverso l’uso di Internet e dei social network, vedono come vittima anche i giovani, esponendo a pericoli la loro sicurezza online. Si prenderanno poi in esame le varie challenge nate all’interno dei Social Network, come la Blue Whale Challenge e la Blackout Challenge. L’obiettivo è di dimostrare come un uso dei Social Network, poco regolamentato, da parte dei ragazzi possa essere terreno fertile di insidie e attività criminali. Si vedrà come e quali tipi di tutele sono state predisposte dalle varie istituzioni. Partendo con un excursus storico, dalla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989 che ha dato piena tutela giuridica ai minori, riconoscendoli come individui autonomi e titolari di diritti, alla Convenzione di Lanzarote del 2007, che tutela i minori come vittime di abusi sessuali e dai reati di sfruttamento e pedopornografia, qualificando oggi tali illeciti in maniera autonoma e isolata. Si arriva poi alla più recente tutela predisposta nell’ordinamento italiano ed europeo per la protezione del minore online e le attività di prevenzione per contrastare i rischi derivanti dal web. Si andrà ad analizzare la legge n. 71 del 2017 sul Cyberbullismo, che permette ai giovani con più di 14 anni, o a chi esercita la responsabilità genitoriale, di presentare al titolare del trattamento dei dati personali o al gestore del sito internet o del Social Media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi informazione nel momento in cui questi sia vittima di cyberbullismo. Si andrà ad esaminare la capacità del minore di prestare il proprio consenso al trattamento dei dati personali, così come previsto dal GDPR. Si vedrà anche come i Social Network decidano di gestire la privacy policy degli utenti e il consenso agli stessi, prevedendo che il trattamento dei dati personali che riguardano i minori sia lecito solo se il minore abbia almeno 16 anni lasciando però la possibilità agli Stati di stabilire un’età inferiore, purché non inferiore ai 13 anni. Si vedrà poi il decreto legislativo del 10 agosto 2018, n. 101 che adegua la normativa nazionale al Regolamento generale sulla protezione dei dati, emanato in attuazione alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679 e volto ad armonizzare il Codice della Privacy alla normativa europea.
2022
Social Network and criminal protection of minors: current problems
Minori
Tutela penale
Social Network
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