Nei casi in cui sussista una condizione precaria per il benessere e lo sviluppo del bambino, soprattutto nel contesto familiare, è possibile intervenire con molteplici strumenti e azioni di accompagnamento che mobilitino le risorse della famiglia e favoriscano una risposta adeguata ai bisogni di sviluppo del bambino stesso. Tra gli strumenti si annovera anche l’affidamento familiare che prevede l’allontanamento temporaneo del bambino dalla sua famiglia di origine e l’accoglienza in una famiglia affidataria. Si tratta di un’azione che permette al bambino di sperimentare un contesto di crescita positivo e accogliente e ai genitori di potenziare le loro competenze genitoriali in vista di una riunificazione familiare. L’affidamento familiare, però, è anche azione sociale collettiva in quanto richiede un impegno di tutta la comunità nell’azione di affiancamento e vicinanza solidale alle famiglie e ai soggetti coinvolti nei processi. Un bambino non viene educato solo dai propri genitori ma è coinvolto in una rete territoriale più ampia che abbraccia le istituzioni pubbliche ma anche il privato sociale negli ambiti socio-educativi, sanitari, ricreativi. Per questo motivo, essendo la scuola sede privilegiata per la cura e lo sviluppo del bambino, ci si è interrogati sulla sua partecipazione ai processi di affido indagando le tracce che emergono nella voce dei protagonisti di nove casi studio sulle pratiche emergenti di Affido in Italia. Quale immagine della scuola? Quale ruolo spetta alla scuola? Quale postura rispetto agli altri soggetti coinvolti? La presente indagine si colloca, appunto, all’interno della ricerca promossa da UNICEF in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS) “Rafforzare il sistema dell’affidamento familiare in Italia nell’ambito della Child Guarantee europea. Studi di caso sulle pratiche emergenti di Affido in Italia” che rientra in una più ampia azione di revisione delle Linee di Indirizzo sull’affidamento familiare (LINA) del 2012. A partire dalla lettura dei testi delle interviste effettuate alle famiglie d’origine e agli operatori e responsabili dei servizi territoriali, si ricorre ad un’azione di categorizzazione del testo per ricostruire un quadro di presenza e assenza della scuola nei processi di affidamento familiare, creando poi delle analogie con la cornice teorica di riferimento e gli elementi di prassi rintracciabili nelle voci delle diverse categorie di soggetti.
Tracce di scuola in nove studi di caso sull'affidamento familiare in Italia. La voce delle famiglie d'origine e dei servizi sociali.
CELLERE, MARTA
2022/2023
Abstract
Nei casi in cui sussista una condizione precaria per il benessere e lo sviluppo del bambino, soprattutto nel contesto familiare, è possibile intervenire con molteplici strumenti e azioni di accompagnamento che mobilitino le risorse della famiglia e favoriscano una risposta adeguata ai bisogni di sviluppo del bambino stesso. Tra gli strumenti si annovera anche l’affidamento familiare che prevede l’allontanamento temporaneo del bambino dalla sua famiglia di origine e l’accoglienza in una famiglia affidataria. Si tratta di un’azione che permette al bambino di sperimentare un contesto di crescita positivo e accogliente e ai genitori di potenziare le loro competenze genitoriali in vista di una riunificazione familiare. L’affidamento familiare, però, è anche azione sociale collettiva in quanto richiede un impegno di tutta la comunità nell’azione di affiancamento e vicinanza solidale alle famiglie e ai soggetti coinvolti nei processi. Un bambino non viene educato solo dai propri genitori ma è coinvolto in una rete territoriale più ampia che abbraccia le istituzioni pubbliche ma anche il privato sociale negli ambiti socio-educativi, sanitari, ricreativi. Per questo motivo, essendo la scuola sede privilegiata per la cura e lo sviluppo del bambino, ci si è interrogati sulla sua partecipazione ai processi di affido indagando le tracce che emergono nella voce dei protagonisti di nove casi studio sulle pratiche emergenti di Affido in Italia. Quale immagine della scuola? Quale ruolo spetta alla scuola? Quale postura rispetto agli altri soggetti coinvolti? La presente indagine si colloca, appunto, all’interno della ricerca promossa da UNICEF in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS) “Rafforzare il sistema dell’affidamento familiare in Italia nell’ambito della Child Guarantee europea. Studi di caso sulle pratiche emergenti di Affido in Italia” che rientra in una più ampia azione di revisione delle Linee di Indirizzo sull’affidamento familiare (LINA) del 2012. A partire dalla lettura dei testi delle interviste effettuate alle famiglie d’origine e agli operatori e responsabili dei servizi territoriali, si ricorre ad un’azione di categorizzazione del testo per ricostruire un quadro di presenza e assenza della scuola nei processi di affidamento familiare, creando poi delle analogie con la cornice teorica di riferimento e gli elementi di prassi rintracciabili nelle voci delle diverse categorie di soggetti.File | Dimensione | Formato | |
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