Si dovesse pensare a un’immagine paradigmatica dell’odierna sorveglianza essa sarebbe certamente rappresentata dalla telecamera, il cui circuito chiuso è alla base della sua capacità di raccogliere e trasmettere una vasta gamma di informazioni relative a qualsivoglia persona finisca per incappare nel suo angolo visuale. Ma la storia della sorveglianza ha avuto inizio ben prima della nascita del più risalente occhio elettronico e trova un punto di svolta decisivo nel Panopticon di Jeremy Bentham, la celebre struttura architettonica dalla forma circolare all’interno della quale un unico individuo (c.d. ispettore) appare in grado di osservare contemporaneamente centinaia di soggetti, agli occhi dei quali, però, egli rimane al contempo celato; struttura che il filosofo londinese ideò, adibendola principalmente a luogo di reclusione, per provare a dirimere in via definitiva i principali problemi sociali vissuti dallo Stato inglese agli albori della Rivoluzione Industriale e nella quale egli riversò larga parte del proprio tempo e delle proprie convinzioni filosofiche e giuridiche. La tesi in esame desidera innanzitutto illustrare le ragioni storiche che indussero all’invenzione della struttura panottica e, in particolar modo, il principio d’ispezione che la informa, provando a mettere in evidenza le principali sfide e problematiche che un’architettura di stampo panottico finisce per porre a chiunque si accinga al suo studio approfondito, a partire dall’invisibilità del sorvegliante e dalla funzione rivestita dalla pena “panottica”. L’analisi del Panopticon, debitamente accompagnata dal riferimento a due pilastri della letteratura del XX secolo che paiono riprenderne i principi fondamentali (1984 di G. Orwell e Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien), è stata poi impiegata per approcciare l’esame della sorveglianza elettronica che, ad oggi, pare dominare pressoché incontrastata nella società contemporanea, rivelando come, attualmente, accanto a forme di controllo di più spiccata matrice panottica, ne stiano emergendo, con sempre maggior vigore, delle altre, corifee di un modello di sorveglianza che sembra allontanarsi dall’originale benthamiano.

Il circuito della sorveglianza. Il Panopticon di Bentham tra radici storiche e proiezioni future

MARCHESIN, LEONARDO
2022/2023

Abstract

Si dovesse pensare a un’immagine paradigmatica dell’odierna sorveglianza essa sarebbe certamente rappresentata dalla telecamera, il cui circuito chiuso è alla base della sua capacità di raccogliere e trasmettere una vasta gamma di informazioni relative a qualsivoglia persona finisca per incappare nel suo angolo visuale. Ma la storia della sorveglianza ha avuto inizio ben prima della nascita del più risalente occhio elettronico e trova un punto di svolta decisivo nel Panopticon di Jeremy Bentham, la celebre struttura architettonica dalla forma circolare all’interno della quale un unico individuo (c.d. ispettore) appare in grado di osservare contemporaneamente centinaia di soggetti, agli occhi dei quali, però, egli rimane al contempo celato; struttura che il filosofo londinese ideò, adibendola principalmente a luogo di reclusione, per provare a dirimere in via definitiva i principali problemi sociali vissuti dallo Stato inglese agli albori della Rivoluzione Industriale e nella quale egli riversò larga parte del proprio tempo e delle proprie convinzioni filosofiche e giuridiche. La tesi in esame desidera innanzitutto illustrare le ragioni storiche che indussero all’invenzione della struttura panottica e, in particolar modo, il principio d’ispezione che la informa, provando a mettere in evidenza le principali sfide e problematiche che un’architettura di stampo panottico finisce per porre a chiunque si accinga al suo studio approfondito, a partire dall’invisibilità del sorvegliante e dalla funzione rivestita dalla pena “panottica”. L’analisi del Panopticon, debitamente accompagnata dal riferimento a due pilastri della letteratura del XX secolo che paiono riprenderne i principi fondamentali (1984 di G. Orwell e Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien), è stata poi impiegata per approcciare l’esame della sorveglianza elettronica che, ad oggi, pare dominare pressoché incontrastata nella società contemporanea, rivelando come, attualmente, accanto a forme di controllo di più spiccata matrice panottica, ne stiano emergendo, con sempre maggior vigore, delle altre, corifee di un modello di sorveglianza che sembra allontanarsi dall’originale benthamiano.
2022
The circuit of surveillance. Bentham's Panopticon from historical roots to future prospects
Panopticon
Bentham
sorveglianza
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