Il presente lavoro ha l’obiettivo di sviluppare il tema dell’impugnazione delle delibere assembleari negative nelle società di capitali, con specifico riferimento alla disciplina delle società per azioni, attraverso l’analisi dei più recenti e significativi casi pratici emersi in giurisprudenza. Una volta accolta la qualificazione in termini di deliberazione del rigetto della proposta avanzata in assemblea, particolare attenzione verrà posta sulla tutela conseguibile dai soci attraverso l’impugnazione della stessa reiezione. Come verrà illustrato, ciò comporterà un ripensamento della disciplina delle invalidità delle delibere assembleari, essendo questa fondata sull’esistenza di una delibera positiva. Ci si interrogherà, dunque, sull’utilità del tipico rimedio demolitorio di cui all’art. 2377 cc a fronte di una delibera negativa, data l’inidoneità dello stesso a soddisfare l’interesse positivo del socio impugnante a vedere approvata la proposta assembleare illegittimamente rigettata. Al fine di garantire al socio una tutela effettiva, in grado di soddisfare non solo in negativo, ma anche in positivo l’interesse di cui è portatore, verranno analizzati percorsi di tutela ulteriori, aggiuntivi ovvero alternativi. In particolare, ci si soffermerà sulla possibilità – emersa sia in dottrina che in giurisprudenza – di riconoscere in capo al giudice il potere di sostituire la delibera di rigetto con una delibera di segno positivo. Un’attenta analisi sarà dedicata agli ostacoli prospettati sia in dottrina che in giurisprudenza da chi nega la possibilità di una tale tutela reale forte (ess. principio della business judgment rule; principio di tassatività delle pronunce costitutive), relegando, invece, la tutela del socio impugnante al risarcimento per equivalente (dovendosi peraltro precisare, in questo caso, il rapporto tra domanda di risarcimento del danno e impugnativa). Qualora venga accolta la via della tutela sostituiva, in particolare, lo studio si concentrerà sul dibattito circa la natura costitutiva ovvero dichiarativa di una tale pronuncia sostitutiva del giudice, stante il limite opposto dall’art. 2908 cc all’ammissibilità di pronunce costitutive non contemplate dalla legge. Si dovrà quindi indagare se ed in che modo la sostituzione ope judicis della delibera possa conciliarsi con il citato limite, del quale dovranno dunque essere precisamente ricostruite la ratio e la effettiva portata. Dopo aver riportato le diverse, possibili soluzioni al problema della tutela conseguibile dal socio avverso la delibera di segno negativo, verranno esaminate le conseguenze applicative che derivano dall’accoglimento dell’una o dell’altra prospettiva. Il presente lavoro si chiuderà affrontando il tema della tutela cautelare nell’ambito dell’impugnazione delle delibere societarie, con particolare focus, ancora una volta, alle delibere negative. Dopo aver rilevato come il rimedio cautelare tipico della sospensione previsto all’art. 2378 cc appaia di poca, o meglio, nessuna utilità a fronte di una delibera negativa, verrà percorsa l’alternativa strada del rimedio cautelare d’urgenza di cui all’art. 700 cpc, esaminandone le caratteristiche e approfondendo la possibilità di esperire lo stesso proprio per ottenere in via interinale ciò a cui l’attore mira con l’impugnazione della delibera negativa: la trasformazione dell’atto assembleare da negativo a positivo.

L’impugnazione delle delibere assembleari negative nelle società di capitali. Analisi dei rimedi esperibili dal socio impugnante ai fini del conseguimento di una tutela effettiva.

PREO, ALESSIA
2022/2023

Abstract

Il presente lavoro ha l’obiettivo di sviluppare il tema dell’impugnazione delle delibere assembleari negative nelle società di capitali, con specifico riferimento alla disciplina delle società per azioni, attraverso l’analisi dei più recenti e significativi casi pratici emersi in giurisprudenza. Una volta accolta la qualificazione in termini di deliberazione del rigetto della proposta avanzata in assemblea, particolare attenzione verrà posta sulla tutela conseguibile dai soci attraverso l’impugnazione della stessa reiezione. Come verrà illustrato, ciò comporterà un ripensamento della disciplina delle invalidità delle delibere assembleari, essendo questa fondata sull’esistenza di una delibera positiva. Ci si interrogherà, dunque, sull’utilità del tipico rimedio demolitorio di cui all’art. 2377 cc a fronte di una delibera negativa, data l’inidoneità dello stesso a soddisfare l’interesse positivo del socio impugnante a vedere approvata la proposta assembleare illegittimamente rigettata. Al fine di garantire al socio una tutela effettiva, in grado di soddisfare non solo in negativo, ma anche in positivo l’interesse di cui è portatore, verranno analizzati percorsi di tutela ulteriori, aggiuntivi ovvero alternativi. In particolare, ci si soffermerà sulla possibilità – emersa sia in dottrina che in giurisprudenza – di riconoscere in capo al giudice il potere di sostituire la delibera di rigetto con una delibera di segno positivo. Un’attenta analisi sarà dedicata agli ostacoli prospettati sia in dottrina che in giurisprudenza da chi nega la possibilità di una tale tutela reale forte (ess. principio della business judgment rule; principio di tassatività delle pronunce costitutive), relegando, invece, la tutela del socio impugnante al risarcimento per equivalente (dovendosi peraltro precisare, in questo caso, il rapporto tra domanda di risarcimento del danno e impugnativa). Qualora venga accolta la via della tutela sostituiva, in particolare, lo studio si concentrerà sul dibattito circa la natura costitutiva ovvero dichiarativa di una tale pronuncia sostitutiva del giudice, stante il limite opposto dall’art. 2908 cc all’ammissibilità di pronunce costitutive non contemplate dalla legge. Si dovrà quindi indagare se ed in che modo la sostituzione ope judicis della delibera possa conciliarsi con il citato limite, del quale dovranno dunque essere precisamente ricostruite la ratio e la effettiva portata. Dopo aver riportato le diverse, possibili soluzioni al problema della tutela conseguibile dal socio avverso la delibera di segno negativo, verranno esaminate le conseguenze applicative che derivano dall’accoglimento dell’una o dell’altra prospettiva. Il presente lavoro si chiuderà affrontando il tema della tutela cautelare nell’ambito dell’impugnazione delle delibere societarie, con particolare focus, ancora una volta, alle delibere negative. Dopo aver rilevato come il rimedio cautelare tipico della sospensione previsto all’art. 2378 cc appaia di poca, o meglio, nessuna utilità a fronte di una delibera negativa, verrà percorsa l’alternativa strada del rimedio cautelare d’urgenza di cui all’art. 700 cpc, esaminandone le caratteristiche e approfondendo la possibilità di esperire lo stesso proprio per ottenere in via interinale ciò a cui l’attore mira con l’impugnazione della delibera negativa: la trasformazione dell’atto assembleare da negativo a positivo.
2022
Appeal of negative shareholders’ resolutions in corporations. Analysis of the remedies that the appellant associate can use to pursue an effective protection
delibera assembleare
negativa
tutela reale
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Preo_Alessia_tesi.pdf

accesso aperto

Dimensione 1.64 MB
Formato Adobe PDF
1.64 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/59677