La sociologia del corpo e il mondo della danza sono due ambiti che possono interagire in modo significativo nella vita di molte ballerine. La sociologia del corpo si occupa di studiare le svariate rappresentazioni sociali del corpo e delle relazioni che intercorrono tra corpo, società e cultura, mentre la danza è un'attività che richiede un forte coinvolgimento fisico e emotivo, ma anche una conoscenza profonda della propria fisicità e della propria espressione corporea. La danza non è solo un'attività fisica, ma anche un'attività sociale: le ragazze che praticano la danza sono spesso inserite in gruppi di ballerine che condividono la passione per questa forma d'arte e che spesso si sostengono reciprocamente. In questo contesto, diventa importante oltretutto riflettere sulla relazione tra sociologia del corpo e danza per le adolescenti, al fine di promuovere una maggiore consapevolezza e un approccio critico alla pratica della danza e alla rappresentazione del corpo femminile nella medesima disciplina. La sociologia del corpo può offrire un quadro teorico utile per comprendere queste dinamiche, ad esempio, molti stili di ballo prevedono un canone estetico che valorizza la magrezza e la snellezza del corpo, creando pressioni sociali per le ragazze che praticano questa attività. È da qui infatti che emergono molte insicurezze in alcune di queste giovani ragazze, che spesso si concentrano in una sensazione di inadeguatezza rispetto ad altre ballerine e una sensazione di malessere nel guardarsi ballare, pensando quindi di "non essere abbastanza". La danza in tutte le sue forme può però anche ad aiutare a esprimere sè stessi, in quanto grazie agli svariati stili esistenti una persona, in questo caso una ragazza, può far uscire lati di sè stessa che normalmente sono difficilmente visibili. Il progetto si articola in quattro capitoli, il primo si concentra sulle teorie del so-ciologo Erving Goffman e con più precisione, sull’analisi dell’opera La vita quotidiana come rappresentazione dello stesso, che espone la sua teoria dell’interazione faccia a faccia. Il secondo capitolo è dedicato alla storia della danza, un excursus necessario per contestualizzare l’evoluzione della disciplina, per il quale mi sono avvalsa delle opere Storia della danza. Arte, cultura, società di Walter Sorell e La dan-za 2.0. Paesaggi coreografici del nuovo millennio di Alessandro Pontremoli. L’esposizione lascia posto al rapporto tra danza, genere, e cultura Vogueing, protagonisti del terzo capitolo, per il quale mi sono avvalsa di opere di varia natura, quali: Questioni di genere di Raewyn Connell, An Introduction to Dance and Gender di Wendy Oliver e Dough Risner, Paris is Burning un film documentario e infine, un’intervista a un ballerino appartenente alla comunità LGBTQI+. Infine per il quarto ed ultimo capitolo ho ritenuto interessante intervistare una decina di ballerine che rientrano nel range di età dai 16 ai 26 anni con l’ausilio del metodo qualitativo. Come noto, i metodi qualitativi sono un insieme di tecniche e strumenti che non si avvalgono di formule o modelli matematico-statistici. Quattro sono le tecniche principali e tra queste quella maggiormente adatta allo scopo è quella dell’intervista, oltre ad essere uno degli strumenti più importanti del metodo qualitativo. Si tratta in questo caso di interviste “semi-strutturate” in quanto ho seguito una traccia di domande predefinita, che lascia allo stesso tempo l’occasione all’intervistato di esprimersi più liberamente rispetto ad un’intervista strutturata, perciò senza seguire in modo categorico l’ordine della traccia e avendo l’occasione di raccogliere risposte e nozioni il più sincere e discorsive possibili.

Sociologia del corpo: una ricerca sul mondo della danza.

PASQUALI, FRANCESCA
2022/2023

Abstract

La sociologia del corpo e il mondo della danza sono due ambiti che possono interagire in modo significativo nella vita di molte ballerine. La sociologia del corpo si occupa di studiare le svariate rappresentazioni sociali del corpo e delle relazioni che intercorrono tra corpo, società e cultura, mentre la danza è un'attività che richiede un forte coinvolgimento fisico e emotivo, ma anche una conoscenza profonda della propria fisicità e della propria espressione corporea. La danza non è solo un'attività fisica, ma anche un'attività sociale: le ragazze che praticano la danza sono spesso inserite in gruppi di ballerine che condividono la passione per questa forma d'arte e che spesso si sostengono reciprocamente. In questo contesto, diventa importante oltretutto riflettere sulla relazione tra sociologia del corpo e danza per le adolescenti, al fine di promuovere una maggiore consapevolezza e un approccio critico alla pratica della danza e alla rappresentazione del corpo femminile nella medesima disciplina. La sociologia del corpo può offrire un quadro teorico utile per comprendere queste dinamiche, ad esempio, molti stili di ballo prevedono un canone estetico che valorizza la magrezza e la snellezza del corpo, creando pressioni sociali per le ragazze che praticano questa attività. È da qui infatti che emergono molte insicurezze in alcune di queste giovani ragazze, che spesso si concentrano in una sensazione di inadeguatezza rispetto ad altre ballerine e una sensazione di malessere nel guardarsi ballare, pensando quindi di "non essere abbastanza". La danza in tutte le sue forme può però anche ad aiutare a esprimere sè stessi, in quanto grazie agli svariati stili esistenti una persona, in questo caso una ragazza, può far uscire lati di sè stessa che normalmente sono difficilmente visibili. Il progetto si articola in quattro capitoli, il primo si concentra sulle teorie del so-ciologo Erving Goffman e con più precisione, sull’analisi dell’opera La vita quotidiana come rappresentazione dello stesso, che espone la sua teoria dell’interazione faccia a faccia. Il secondo capitolo è dedicato alla storia della danza, un excursus necessario per contestualizzare l’evoluzione della disciplina, per il quale mi sono avvalsa delle opere Storia della danza. Arte, cultura, società di Walter Sorell e La dan-za 2.0. Paesaggi coreografici del nuovo millennio di Alessandro Pontremoli. L’esposizione lascia posto al rapporto tra danza, genere, e cultura Vogueing, protagonisti del terzo capitolo, per il quale mi sono avvalsa di opere di varia natura, quali: Questioni di genere di Raewyn Connell, An Introduction to Dance and Gender di Wendy Oliver e Dough Risner, Paris is Burning un film documentario e infine, un’intervista a un ballerino appartenente alla comunità LGBTQI+. Infine per il quarto ed ultimo capitolo ho ritenuto interessante intervistare una decina di ballerine che rientrano nel range di età dai 16 ai 26 anni con l’ausilio del metodo qualitativo. Come noto, i metodi qualitativi sono un insieme di tecniche e strumenti che non si avvalgono di formule o modelli matematico-statistici. Quattro sono le tecniche principali e tra queste quella maggiormente adatta allo scopo è quella dell’intervista, oltre ad essere uno degli strumenti più importanti del metodo qualitativo. Si tratta in questo caso di interviste “semi-strutturate” in quanto ho seguito una traccia di domande predefinita, che lascia allo stesso tempo l’occasione all’intervistato di esprimersi più liberamente rispetto ad un’intervista strutturata, perciò senza seguire in modo categorico l’ordine della traccia e avendo l’occasione di raccogliere risposte e nozioni il più sincere e discorsive possibili.
2022
Sociology of the body: a research about the world of the dance
Corpo
Danza
Sociologia
Sociologia del corpo
Mondo della danza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/60081