Mario und der Zauberer: Annullamento della volontà e psicologia di massa

Pubblicato in Germania nel 1930, "Mario und der Zauberer. Ein tragisches Reiseerlebnis" è il racconto scritto da Thomas Mann in prima persona di una vacanza trascorsa in Italia con la sua famiglia nel 1926, che presenta, come altre opere dello scrittore tedesco, forti tratti autobiografici. Tra i critici letterari si è dibattuto molto se questa novella debba essere letta in chiave psicologico-politica, come monito al fascismo internazionale inteso come stato d’animo, o in chiave puramente psicologico-morale. In questa tesina cercherò di dimostrare come vari elementi presenti nella novella e il preciso momento storico in cui essa è stata scritta e pubblicata facciano propendere più la prima ipotesi. Il primo capitolo ripercorrerà i maggiori avvenimenti che hanno portato all’ascesa del fascismo in Italia e del nazionalsocialismo in Germania. In particolare, vengono analizzate le capacità di Hitler e Mussolini di ipnotizzare e sottomettere le masse, abilità molto simili a quelle che nel racconto caratterizzano il protagonista di questa novella. Il secondo capitolo prevede la descrizione dettagliata dell’opera, sia del contenuto che della struttura, mentre nel terzo e ultimo capitolo viene analizzata la figura del mago Cipolla, il significato della novella e la posizione dell’io narrante all’interno della vicenda raccontata, evidenziando gli elementi che portano a una lettura psicologico-politica della novella.