La creazione di una mappa cognitiva a livello dell’ippocampo supporta la navigazione verso i luoghi salienti in un ambiente familiare. Oggi molti dei meccanismi alla base della creazione di tali mappe sono noti, ma poco si sa su come supportino la navigazione flessibile. L’attività di alcune place cells nella regione CA1 dell’ippocampo registrata durante test di navigazione nei ratti, evidenzia che queste cellule hanno un firing direzionale (oltre che posizionale) in presenza di un obiettivo. La polarità direzionale di questi neuroni può essere descritta da un campo vettoriale che converge in punti sparsi nell’ambiente – noti come ConSinks – la cui distribuzione è centrata vicino all’obiettivo e provvede a generare un forte segnale direzionato, permettendo la navigazione flessibile. Lo spostamento dell’obiettivo provoca la ridistribuzione dei ConSinks (e dei campi vettoriali ad essi associati) verso la nuova locazione. La messa appunto di un labirinto a nido d’ape ha permesso di dimostrare, costringendo i ratti a continue scelte binarie, il modello vettoriale sopra citato che consente agli animali di selezionare i percorsi ottimali per raggiungere la destinazione da un punto qualsiasi dell’ambiente.
Le Cellule di Luogo dell'Ippocampo mostrano un campo vettoriale orientato all'obiettivo durante la navigazione
CANNIZZO, EMANUELE
2022/2023
Abstract
La creazione di una mappa cognitiva a livello dell’ippocampo supporta la navigazione verso i luoghi salienti in un ambiente familiare. Oggi molti dei meccanismi alla base della creazione di tali mappe sono noti, ma poco si sa su come supportino la navigazione flessibile. L’attività di alcune place cells nella regione CA1 dell’ippocampo registrata durante test di navigazione nei ratti, evidenzia che queste cellule hanno un firing direzionale (oltre che posizionale) in presenza di un obiettivo. La polarità direzionale di questi neuroni può essere descritta da un campo vettoriale che converge in punti sparsi nell’ambiente – noti come ConSinks – la cui distribuzione è centrata vicino all’obiettivo e provvede a generare un forte segnale direzionato, permettendo la navigazione flessibile. Lo spostamento dell’obiettivo provoca la ridistribuzione dei ConSinks (e dei campi vettoriali ad essi associati) verso la nuova locazione. La messa appunto di un labirinto a nido d’ape ha permesso di dimostrare, costringendo i ratti a continue scelte binarie, il modello vettoriale sopra citato che consente agli animali di selezionare i percorsi ottimali per raggiungere la destinazione da un punto qualsiasi dell’ambiente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/60274